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I nuovi volti della NLA 2019/20: lo statunitense Andrew Rowe

Il Rapperswil ha aggiunto alla sua squadra un elemento di leadership e sostanza, un giocatore completo che ha trovato in Europa la sua dimensione

© Mora IK

I nuovi volti della NLA 2019/20: lo statunitense Andrew Rowe

ANDREW ROWE


Età: 31
Posizione: C
Altezza: 188 cm
Peso: 84 kg
Tiro: left

Nazionalità: 🇺🇸

Provenienza: Mora IK (SHL)
Draft:
Contratto: due anni

Un ingaggio per rafforzare le fondamenta

Dopo essersi lasciato alle spalle la prima insidiosa stagione dal ritorno in NLA, il Rapperswil si sta attrezzando per fare ulteriori passi avanti e tornare ad essere competitivo nel massimo campionato, ed in quest’ottica i Lakers ripongono tantissima fiducia e speranze nell’ingaggio dello statunitense Andrew Rowe.

Il suo arrivo ha completato un pacchetto stranieri che in casa sangallese conta ad oggi cinque elementi, anche se lo scenario più probabile rimane quello di una partenza di Danny Kristo nel corso delle prossime settimane. Comunque andranno le cose, coach Jeff Tomlinson avrà a disposizione degli elementi d’importazione estremamente interessanti, e con l’ingaggio di Rowe ci si aspetta che la squadra acquisisca un carismatico elemento d’impatto sia sul ghiaccio che fuori.

© Paul Zoeller

Non spettacolare, ma completo ed efficace

Il 31enne si presenta come un giocatore completo, un centro two-way che può vantare un buon pattinaggio e la capacità di essere pericoloso sul fronte offensivo, anche se non possiede una tecnica tale da renderlo un attaccante spettacolare.

Andrew Rowe è però concreto, sa contribuire in tutte le zone della pista e trova sempre il modo di avere un impatto, grazie anche alla velocità che combina con una forza fisica non indifferente. Vince tanti duelli e non si risparmia mai in forecheck, ispirando i suoi compagni grazie al duro e costante lavoro che porta in pista.

Sono queste principalmente le caratteristiche che hanno colpito il direttore sportivo Janick Steinmann, convinto di aver messo sotto contratto per i prossimi due anni un giocatore che sarà una risorsa fondamentale per lo sviluppo dell’intero gruppo.

Una carriera passata a non mollare mai

Il percorso intrapreso da giocatori come Andrew Rowe non è tra i più semplici, visto che dopo il suo sviluppo giovanile e universitario ha dovuto costantemente lottare per ritagliarsi un posto nelle minors, finendo spesso relegato dall’AHL alla più modesta ECHL.

Mai draftato, nel maggio 2010 viene messo sotto contratto entry-level dai Philadelphia Flyers, che nella stessa giornata si accordano anche con Sergei Bobrovski, futuro vincitore di due Vezina Trophy. In NHL però l’americano non debutterà mai e passa anzi i due campionati successivi tra agli Adirondack Phantoms e la squadra ECHL dei Greenville Road Warriors.

Scaduto il suo accordo con i Flyers, Rowe inizia un percorso in cui si ritrova costretto a ripartire proprio dall’ECHL, e per diversi anni pure l’AHL diventa per lui un palcoscenico difficile da raggiungere con stabilità. Tra il 2012 ed il 2016 veste le maglie di sette squadre diverse e gioca complessivamente 253 partite nella lega della East Coast, mentre scende sul ghiaccio dell’AHL in appena 51 occasioni.

A quel punto la carriera di Andrew Rowe è ad un crocevia e, quasi trentenne, il giocatore riesce finalmente a disputare per la prima volta un campionato intero in AHL, ottenendo 36 punti in 66 partite con i Bridgeport Sound Tigers. La NHL a quel punto è naturalmente un miraggio irraggiungibile, ma perlomeno le buone prestazioni del torneo 2016/17 permettono al giocatore di catturare le attenzioni degli svedesi del Mora IK, che da neopromossi in SHL lo ingaggiano convinti specialmente dalle doti di leadership e dalla perseveranza mostrate nel corso degli anni.

L’Europa è la vera America

Andrew Rowe trova in Svezia la sua dimensione ideale e si rivela immediatamente elemento fondamentale dello spogliatoio, guidando la squadra nel suo primo campionato nella massima lega nazionale.

Con la “A” cucita sul petto, l’americano è diventato in tutto e per tutto un giocatore chiave del Mora nella passata stagione, quando la sua produttività è cresce in maniera importante. Finisce la regular season con un buon bottino di 33 punti (15 gol) in 46 partite, numeri inferiori solamente a quelli di Mathias Bromé (che ha però giocato sei match in più) e Spencer Abbott, canadese passato negli scorsi anni anche da Kloten.

Dal suo arrivo in Europa, Rowe ha così saputo crescere a livello individuale in un ambiente molto simile a quello che ritroverà a Rapperswil, dove si aggiungerà ad un gruppo recentemente promosso e che ha bisogno di una marcia in più a livello di personalità.

La speranza dei Lakers è dunque quella di vederlo continuare nel suo processo di crescita, confermando nel contempo tutte quelle caratteristiche che sin da inizio carriera gli hanno permesso di costruirsi un’ottima reputazione.

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