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National League

I nuovi volti della NLA 2018/19: lo statunitense Andrew Miller

Il Gottéron cerca il rilancio trovando nell’americano il sostituto di Cervenka. Il 30enne sarà in grado di caricarsi sulle spalle l’eredità lasciata dal ceco?

I nuovi volti della NLA 2018/19: lo statunitense Andrew Miller

ANDREW MILLER


Età: 29
Posizione: C/RW
Altezza: 178 cm
Peso: 82kg
Tiro: right

Nazionalità:
Provenienza: Charlotte Checkers (AHL)
Palmarès:
Contratto: 1 anno

© NHL.com

A Friborgo per stupire

L’approdo di Andrew Miller alla corte di Mark French è passato ai più inosservato, dato che a far rumoreggiare di più i tifosi è stata la lunga telenovela legata a Roman Cervenka, ormai passato ad indossare la maglia dei campioni svizzeri degli ZSC Lions dopo i diversi rumors di mercato.

Il centro/ala americano dovrà quindi cercare di non far rimpiangere il fuoriclasse ceco (onestamente è una missione difficilissima per tutti) ma le qualità per fare bene paiono esserci tutte. Nato come ala ma poi convertito al centro già al college per la sua visione di gioco e la capacità di controllare e proteggere il disco, Miller dovrà pure mettere alla prova il suo fisico, che negli anni è stato un po’ un limite, compensando la mancanza con le sue migliori qualità tecniche, le quali fanno di lui un centro dal grande senso del gioco e all’occorrenza anche un ala, questo senza mai perdere una discreta produttività sotto porta.

Mr. Hockey

Il soprannome, decisamente “pesante” se letto con gli occhi di oggi alla luce di una carriera mai sbocciata in NHL, gli è stato affibbiato durante il periodo di scuola superiore alla Cranbrook-Kingswood Upper School, nel Michigan, dove Andrew Miller mette subito in mostra le grandi qualità offensive.

Grazie ai suoi risultati (32 reti e 50 assist in 58 partite) nel 2007 viene insignito del premio di MVP delle superiori del Michigan, denominato appunto “Mr. Hockey Award”.

Passato quindi in USHL ai Chicago Steel, in due stagioni mette assieme qualcosa come 46 reti e 77 assist, punti che ne fanno il secondo miglior marcatore della storia della squadra, il secondo per gli assist e il migliore di sempre per gol segnati.

L’uomo delle prime volte

Il salto dalla USHL alla NCAA avviene nella stagione 2009/10, quando grazie ai risultati sportivi ottiene una borsa di studio che gli permette di iscriversi alla prestigiosa università di Yale, nel Connecticut, giocando nella squadra dei “Bulldogs”.

Il primo risultato di grande rilievo per Miller è il game winning gol contro la UMass di Lowell che nella semifinale di NCAA 2012/13 permette alla squadra di qualificarsi per la prima volta alla finale di campionato, il quale verrà poi vinto da Yale con una rete dello stesso Miller (divenuto nel frattempo capitano) nella gara decisiva, nella finale-derby del Connecticut contro Quinnipiac.

Mai draftato da nessuna franchigia NHL perché ritenuto troppo minuto e con un gioco fisico non all’altezza, Miller riesce comunque a strappare un contratto entry-level con gli Edmonton Oilers per la stagione 2013/14, ottenendo pure un prolungamento di una stagione supplementare.

Le prime due stagioni da professionista le passa quasi interamente in AHL con gli Oklahoma City Barons, mettendo assieme la ragguardevole cifra di 100 punti esatti in due stagioni.

Chiamato al debutto con gli Oilers nel marzo del 2015, Miller trova la prima rete in NHL il 27 marzo 2015 contro i Dallas Stars, segnando un rigore contro Kari Lehtonen. Miller diventa così il primo e finora unico giocatore della storia degli Oilers a trovare la prima rete in NHL con un rigore durante il match.

L’AHL rimane senza sbocchi

Nonostante il gol e i 5 assist in 9 partite sul finire della stagione ad Edmonton, l’inizio dell’annata 2015/16 inizia con magri risultati per Miller, portando la dirigenza degli Oilers a scambiare l’allora 27enne con i New Jersey Devils, acquisendo da Newark Zack Boychuck.

Divenuto free agents alla fine della stagione, Miller si accorda con i Devils per un contratto two ways con un guadagno assicurato di 300’000 dollari a stagione (650’000 in caso di stagione in NHL), ma con la squadra allenata da John Hynes non scende mai in pista, restando in AHL con i Charlotte Checkers per 2 stagioni, mettendo a referto 33 reti e 76 assist in 134 partite.

Ottimi numeri, che però ancora una volta non gli permettono il salto definitivo in NHL in quella che potrebbe essere stata l’ultima chiamata.

La missione per la prossima stagione sarà per un rilancio al bivio dei 30 anni, cercando di non deludere dei tifosi, quelli friborghesi, che cercano riscatto dopo qualche illusione di troppo, un po’ come lo stesso Miller.



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