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National League

I nuovi volti della NLA 2017/18: coach Mark French

Il Friborgo si affiderà per le prossime due stagioni al canadese, che arriva in Svizzera come uno dei coach meno conosciuti della Lega

I nuovi volti della NLA 2017/18: coach Mark French

MARK FRENCH


Età: 46
Nazionalità:
Provenienza: Calgary Hitmen (WHL)

Palmarès: Campione AHL (2009, 2010)
Contratto: 2 anni

© Calgary Hitmen

Tutto da scoprire, esperienze a più livelli

Il deciso cambio di rotta a Friborgo ha toccato in pieno anche la panchina, “orfana” prima di Gerd Zenhusern e di Larry Huras poi, per vedere infine l’approdo di un novizio del campionato svizzero, Mark French, altra parte di “new wave” che porta ulteriore aria fresca.

Il tecnico canadese è probabilmente il meno conosciuto sulle panchine della LN, alla sua prima esperienza svizzera e solo la seconda in Europa dopo una stagione al Medvescak Zagabria. Le esperienze del 46enne canadese hanno però toccato più livelli, dai college all’American Hockey League (con 2 Calder Cup, tra l’altro) dalle migliori leghe giovanili nordamericane alla KHL, e ora la Svizzera.

È soprattutto la sua esperienza con i campionati giovanili a “riempire” il suo curriculum, con 15 anni passati da formatore e anche questo è un profilo che a Friborgo sperano possa portare cambiamenti importanti, dopo essersi aggrappati per troppi anni alle vecchie glorie.

Dai college… All’università

La carriera da giocatore di Mark French ha breve durata, ossia soli 4 anni alla Brock University (3 stagioni da capitano) di St. Catherine in Ontario, dove viene insignito del premio “212 degrees”, riservato a giocatori che eccellono particolarmente in motivazione, etica del lavoro e leadership.

Terminata l’esperienza da giocatore a soli 25 anni, intraprende subito la strada da coach, assumendo la carica di assistente nella stessa università per una stagione prima di essere promosso a head coach nel 1997.

Dopo una terza stagione in Canadian Interuniversity Athletics Union (seconda alla CAA nelle leghe universitarie canadesi e oggi rinominata U-Sports) French approda in OHL quale assistente di Mike Kelly (oggi sulla panchina dei Vegas Golden Knights) agli scomparsi North Bay Centennials. In tre stagioni nelle quali ricopre anche la carica di assistente GM, French apprende abbastanza per prendersi da head coach la panchina della Wilfrid University ancora nella CIAU (nel frattempo rinominata temporaneamente CIS…) allenando la squadra per due stagioni fino al 2004.

Le prime grandi occasioni

A 34 anni French è ormai riconosciuto per la sua già ottima esperienza formativa e dopo una stagione transitoria da assistente in ECHL, nel 2005 prende in mano la panchina dei Wichita Thunder e la tiene per quasi tre stagioni, prima di essere sostituito nel 2008.

French rimane per poco senza lavoro, dato che a campionato inoltrato Bob Woods lo chiama come assistente agli Hershey Bears in AHL, vincendo la Calder Cup nella stagione 2008/09. Anche qui l’esperienza come assistente dura lo spazio di poco, una stagione e mezza, e l’ormai 37enne si sente pronto per qualcosa di importante.

© Kyle Mace

Il “suo” trionfo, finalmente

Nella stagione seguente al suo primo trofeo importante, French si trova a sostituire Woods sulla panchina dei Bears e, con una squadra infarcita di fuoriclasse come Keith Aucoin, Alexandre Giroux, Chris Bourque e giovani talenti come Oskar Osala, il canadese riesce nel back-to-back e regala la seconda Calder Cup consecutiva alla sua squadra, vincendo per la prima volta un torneo da head coach.

Agli Hershey Bears rimane infine per altre tre stagioni nelle quali non riesce ad andare oltre il primo turno dei playoff, causa anche lo smantellamento della squadra campione pochi anni prima.

L’Europa “americana” e il ritorno tra i giovani

Dopo le stagioni in AHL, French decide di provare la sua prima esperienza su suolo europeo, prendendo in mano il Medvescak Zagabria all’esordio in KHL, squadra che è praticamente un “Team North America”, visti i numerosi giocatori provenienti da oltre oceano e quelli naturalizzati su suolo croato.

La stagione non è da buttare per lo Zagabria, ma l’eliminazione in sole 4 partite nei playoff è piuttosto bruciante dopo la bella regular season di Cheechoo e compagni. Dopo questa sola stagione, nel 2014 ritorna ad allenare nelle leghe giovanili, più precisamente i Calgary Hitmen in WHL, raggiungendo per tre anni (quindi storia anche dei mesi scorsi) i quarti di conference.

 

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