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Lugano

I Lions passeggiano su un Lugano impalpabile

Un disastroso inizio di partita condanna i bianconeri contro lo ZSC, che poi controlla agevolmente. Il weekend termina a zero punti

© Photobrusca & Luckyvideo

I Lions passeggiano su un Lugano impalpabile

LUGANO – ZSC LIONS

1-5

(0-3, 1-0, 0-2)

Reti: 2’10 Hollenstein (Bodenmann) 0-1, 2’45 Prassl (Marti, Noreau) 0-2, 6’25 Krüger (Marti, Noreau) 0-3, 39’56 Herburger (Fazzini, Chiesa) 1-3, 44’15 Bodenmann (Suter, Morant) 1-4, 50’05 Hollenstein (Suter, Krüger) 1-5

Note: Corner Arena, 30 spettatori. Arbitri Hebeisen, Piechaczek; Schlegel, Steenstra
Penalità: Lugano 4×2′, ZSC Lions 2×2′

Assenti: Sandro ZurkirchenGiovanni Morini (infortunati), Timo Haussener (Rockets), Tim Traber (sovrannumero), Matteo Nodari (ammalato)

LUGANO – Sembrava un facile monito quello messo lì venerdì sera dopo la sconfitta in quel di Bienne, ma è evidente che il Lugano non è stato in grado di coglierlo. Lo ha detto la partita contro i Lions di sabato, anzi, lo hanno confermato i primi 6 minuti abbondanti di partita, quando i ragazzi di Pelletier – costretti a fare a meno di Morini e Nodari – sono stati surclassati dallo ZSC, che in quel breve frangente si è portato su un comodo 0-3.

© Photobrusca & Luckyvideo

Il Lugano non è praticamente sceso in pista nel primo tempo e c’è da chiedersi cosa si siano detti i bianconeri dopo la sconfitta della sera prima per presentarsi in quella maniera contro una squadra nettamente più temibile rispetto ai seeländer come quella di Grönborg.

Inaccettabile l’atteggiamento passivo contro gli zurighesi, scesi in pista alla Cornèr Arena con una determinazione esemplare, senza volersi sedere sul grande talento a disposizione, a differenza dei padroni di casa che colpevolmente sembravano voler attendere che le cose accadessero dal nulla.

Quello che c’è da dire sulla partita è terminato praticamente con la prima sirena, dopo i venti minuti iniziali in cui Arcobello e compagni sono stati letteralmente surclassati dai Lions, in quella che è stata una vera e propria lezione di gioco e soprattutto determinazione.

© Photobrusca & Luckyvideo

Troppa la differenza non solo sul piano dell’organizzazione collettiva – sabato sera mancata completamente da parte bianconera – ma soprattutto su quella caratteriale e sulla determinazione individuale, con i leader zurighesi spiccati sopra tutti e quelli di casa (aldilà di poche eccezioni) nettamente più in ombra e poco incisivi.

Difficile capire le ragioni di due passi indietro compiuti dal Lugano in maniera così netta, in un solo fine settimana i bianconeri hanno incassato ben 11 reti, praticamente la metà di quelle che avevano subito dall’inizio del campionato a venerdì sera prima della sconfitta della Tissot Arena. Tanti gli uomini fuori fase, soprattutto in difesa, troppi quelli poco incisivi e pure Schegel ha dovuto attraversare il periodo peggiore di questo campionato dopo una decina di partite ad alto livello.

© Photobrusca & Luckyvideo

Solo la rete di Herburger a fil di seconda sirena, la prima stagionale dell’austriaco, avrebbe potuto e dovuto scuotere il Lugano, e in quel momento l’impresa di una rimonta pareva meno impossibile.

Ma se non lo era sul piano numerico, lo era diventata ormai da tempo su quello della determinazione e delle capacità di andare a farsi male verso Flüeler, e difatti dopo un paio di timide scintille ad inizio di terzo periodo i Lions sono tornati a controllare la partita con facilità e a colpire altre due volte fino al 5-1 definitivo con altrettante agevolazioni da parte della difesa di casa.

Al Lugano occorre riprendersi da un weekend in cui poco o nulla è funzionato e deve fare un’analisi pacifica ma attenta e onesta. Gli equilibri su cui si poggiava l’impianto messo in pista dallo staff tecnico sono improvvisamente saltati da una partita all’altra i soli Arcobello, Heed e Fazzini non sono bastati a coprire tutte le mancanze.

È in questi momenti che la squadra deve dimostrare di saper fare dei passi avanti e lo staff tecnico di trovare le soluzioni e le parole giuste, ma sono anche molti i giocatori che devono tornare al più presto a livelli più alti, chi si è perso da qualche partita e chi non ha ancora mostrato tutto ancora da inizio campionato.


IL PROTAGONISTA

Denis Hollenstein: Giocatore dal rendimento regolare come pochi, Hollenstein ha dominato la partita della Cornèr Arena spiccando su tutti, mostrando qualità in ogni situazione di gioco.

Oltre alla costruzione di gioco si è messo in mostra con una doppietta ed ha guidato la migliore linea in pista sabato sera contro il Lugano, mostrandosi pericoloso quasi ad ogni cambio.


HIGHLIGHTS

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