BLACKAWKS @ KINGS
2-5
(0-3, 1-1, 1-1)
Note: Staples Center, 18’867 spettatori.
Penalità: Chicago 4×2′, Los Angeles 4×2′
3 Stars: Kopitar, Muzzin, Stoll
LOS ANGELES – I Los Angeles Kings hanno dominato nella notte di lunedì la quarta partita contro i Chicago Blackhawks, imponendosi con il chiaro risultato di 5-2 e portandosi ora ad una sola vittoria dall’accesso alla finalissima per la Stanley Cup.
I padroni di casa hanno chiuso sostanzialmente l’incontro nel primo quarto d’ora di gioco, caratterizzato da ben tre reti sul conto dei californiani. Il match è però iniziato con un preoccupante scontro tra Marian Hossa e Jonathan Quick, con il portiere di LA che è stato per diversi secondi disteso sul ghiaccio, ma ha poi continuato a giocare.
Ne è conseguita una penalità che Jake Muzzin non si è fatto pregare a sfruttare, fulminando Corey Crawford con un preciso polsino. Proprio i powerplay hanno fatto la differenza in gara 4, con anche la seconda opportunità capitata a Los Angeles che è stata prontamente sfruttata da capitan Brown, mentre sulla panchina dei penalizzati c’era Sharp. Tra le due reti in superiorità, però, c’è stato spazio anche per il preciso tap-in di Gaborik, alla sua decima rete in questi playoff.
Con il punteggio sul 3-0 dopo un solo tempo, la partita si è fatta decisamente in salita per Kane e compagni, con il numero 88 che era ancora alla ricerca del primo punto in questa finale di Conference. La situazione è definitivamente precipitata al 32’43, quando Doughty ha bucato nuovamente Crawford con un tiro dalla blu.
Certo, gli Hawks si sono sbloccati poco dopo con un pregevole backhand di Saad, per poi trovare anche il 4-2 a 10′ dalla terza sirena grazie a Bickell (Kane è finalmente finito sul tabellino con un assist), ma la vittoria per Los Angeles non è mai parsa realmente in dubbio.
Lo score è stato definitivamente fissato sul 5-2 da Pearson a porta sguarnita ed ora ai campioni in carica tocca l’arduo compito di vincere tre incontri di fila se vorranno aver la possibilità di difendere la Stanley Cup vinta un anno or sono.
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