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HSHS Top Ten: i migliori centri in vista del campionato 2018/19

Con l’inizio della stagione che finalmente si sta avvicinando, ecco i migliori giocatori che vedremo sul ghiaccio a partire dal mese di settembre. La concorrenza è serrata in ogni posizione, oggi diamo un’occhiata ai centri

Il campionato 2018/19 si avvicina a grandi passi, ed il torneo che ci apprestiamo a vivere promette di essere più avvincente che mai. In vista del primo ingaggio, in calendario il 21 settembre, abbiamo selezionato le individualità di maggior spicco della NLA, con l’obiettivo di selezionare i migliori 10 giocatori per ogni posizione. Iniziamo con i centri.

1. ANDREW EBBETT

Appena nominato quale MVP della passata stagione, il due volte campione svizzero Andrew Ebbett non è un giocatore dal numero spettacolare, ma è probabilmente il più completo della National League.

Nonostante una statura limitata, il canadese eccelle in ogni ambito del gioco ed è quel tipo di giocatore che nei playoff inserisce una o due marce più degli altri. In NLA si porta infatti appresso 0,85 punti di media in regular season, che salgono a un eccezionale 1,2 in 41 partite di postseason, il tutto con una grande regolarità di rendimento, restando a secco di punti mai per più di due partite di fila come nell’ultima stagione.

Leader in tutto e per tutto, può effettivamente giocare anche all’ala, ma è al centro che ha fatto le fortune del Berna, sia come playmaker che come centro difensivo, ottimo oltretutto agli ingaggi come dimostra il 59,98% di riuscita (sempre relativo alla stagione scorsa), con un picco del 62,55% nel terzo di difesa. Il 35enne si distingue anche come giocatore estremamente corretto, da quando è a Berna (anche se la prima annata ha giocato solo 33 partite) non ha mai superato gli 8 minuti di penalità totali sull’arco dell’intera stagione.

2. ROMAN CERVENKA

Alla sua terza stagione in Svizzera, il ceco ha sin qui dimostrato di essere uno dei migliori giocatori dell’intero campionato, regalando ai tifosi del Friborgo numeri di alta classe praticamente ad ogni uscita.

Efficace in tutte le zone della pista, Cervenka ha la spiccata capacità di dettare i ritmi del gioco e trovare gli spazi migliori in favore dei compagni. Nell’ultima stagione è stato il miglior giocatore della NLA in termini di punti a partita (almeno 25 partite giocate) con 1.24 ad incontro, anche se aveva purtroppo vissuto un inizio complicato – infortunio alla spalla e poi dolori alla schiena – ed alcuni stop intermedi per noie muscolari. La sua classe è evidente anche gli ingaggi, dove ha fatto registrare un ottimo 66% (pur se solamente sull’arco di 159 ingaggi effettuati).

Desiderato da mezza Europa, Cervenka ha deciso di sposare la causa degli ZSC Lions, dove rivestirà il ruolo di quel primo centro che rappresentava in passato la vera lacuna degli zurighesi. Dopo aver ottenuto 107 punti in 91 partite con il Gotteron, si andrà a collocare in un lineup di puro talento e da lui si attendono grandi cose, che siamo sicuri mostrerà anche all’esigente pubblico dell’Hallenstadion.

3. DUSTIN JEFFREY

La seconda stagione giocata in NLA è stata quella della coronazione per il centro canadese, che ha fatto veramente di tutto per raddrizzare una stagione che per il Losanna è iniziata male ed è finita con un deludente decimo posto.

Con un totale di 57 punti (13 gol) in 50 partite Jeffrey si è laureato miglior marcatore del campionato, superando di sette lunghezze la concorrenza di Pettersson, Danielsson e Stalberg. La regolarità dei suoi contributi offensivi è stata impressionante, basti pensare che non è mai stato lontano dal tabellino per più di due match consecutivi, e in 50 partite ha ottenuto almeno un punto in 34 incontri.

Estremamente corretto – solamente quattro minuti di penalità in tutta la regular season – è stato il giocatore ad aver effettuato (1’066) e vinto (545) il maggior numero di ingaggi, con una percentuale di riuscita del 51.13%. Con lui e Mitchell il Losanna al centro ha una coppia da far invidia a molti.

4. MARK ARCOBELLO

La qualità che il Berna può vantare al centro ha dell’impressionante, ed in questo senso Arcobello si distingue in particolar modo per la sua efficacia sul fronte offensivo. Il canadese in 96 partite di regular season ha messo a referto 102 punti, per poi superare la media del punto a partita anche nei playoff (30 in 27 incontri).

Dopo aver vinto praticamente tutto a livello individuale nella sua prima stagione in NLA – MVP, top scorer della lega, top scorer dei playoff, miglior attaccante votato dai media – ha vissuto un passato campionato con meno riflettori puntati su di lui, ma rimane uno degli attaccanti più letali in assoluto.

Impiegabile se necessario anche all’ala, sarà nuovamente uno dei punti di riferimento per Jalonen, nonché tra le minacce principali dell’attacco degli orsi.

5. MAXIM LAPIERRE

È pur vero che gli straordinari playoff della stagione scorsa li ha giocati in gran parte da ala destra, ma è da centro “di nascita” qual è che giudichiamo Maxim Lapierre.

Che il gioco e le piste europee potessero esaltare le sue doti lo si era intuito solo in parte nella stagione passata in Svezia, ma da quando è a Lugano il numero 25 non ha fatto altro che progredire di anno in anno. L’intelligenza tattica e la visione di gioco sono innate nel 33enne, i grossi miglioramenti fatti nel pattinaggio, nel tiro e nella distribuzione di precisi assist completano un giocatore che non è più trascinante solo caratterialmente e fisicamente, ma che è in grado anche di risolvere partite, specialmente nei playoff.

Già specialista nel gioco difensivo e nel box play, oggi il canadese ha trovato la sua dimensione (notevole) come giocatore two way, così da potersi definire quale attaccante veramente completo. Non da ultimo, il suo carisma continua ad avere un grosso impatto sui due fronti, come disturbatore avversario (trash talk) e grande leader del proprio gruppo, con quell’appeal su compagni e staff tecnico decisamente coinvolgente.

6. GARRETT ROE

Lo statunitense prometteva di portare a Zugo velocità e dinamismo, e nella sua prima stagione Garrett Roe ha mantenuto tutte le promesse. Con Stalberg e Martschini ha guidato una delle linee più spettacolari del campionato, chiudendo la regular season con 49 punti sull’arco di 44 partite.

Secondo solamente a Jeffrey in termini di assist a livello complessivo, è risultato essere il miglior giocatore della lega per passaggi decisivi a parità numerica (ben 28), mentre agli ingaggi si è piazzato ai vertici delle speciali classifiche con oltre una decina di faceoff vinti a partita.

7. TORREY MITCHELL

Con quasi 800 partite di NHL sulle spalle a 33 anni, Torrey Mitchell potrebbe avere un deciso impatto sul campionato di National League. A Losanna il canadese può trovare un sistema di gioco difensivo e consono alle sue capacità, inoltre per la prima volta nella sua carriera avrà un ruolo centrale e di primo piano in squadra.

Tecnicamente l’ex Canadiens si porta appresso un ottimo pattinaggio e abilità agli ingaggi, ma la sua grande esperienza ne ha fatto soprattutto un maestro del box play, anche se possiede il potenziale per mettere assieme un buon numero di punti in un torneo come la NLA con un ruolo da primattore.

Mitchell si distingue sul ghiaccio anche per la grande forza fisica e una soglia del dolore altissima (chiedere ai tifosi di Canadiens e Sharks) e anche se qualche infortunio potrebbe averlo logorato negli anni, ora si troverà in un contesto meno duro e più “permissivo” rispetto alla NHL.

Unita alle sue discrete doti tecniche il canadese fa dell’attitudine positiva una delle sue armi principali, fattore che lo ha aiutato a prendere posto in pianta stabile in diversi bottom six di NHL e a farsi apprezzare per l’etica del lavoro, oltre che come uomo squadra pronto a tutto per i suoi compagni.

8. JAN MURSAK

Giocatore dal tasso tecnico eccellente e sopraffino, lo sloveno Jan Mursak sembra avere tutte le caratteristiche per poter sfondare nel massimo campionato svizzero.

Pattinatore agile e veloce, il nuovo attaccante degli orsi è un giocatore che ha nel senso offensivo e negli spunti individuali finali i propri punti di forza. Abile playmaker, il 30enne dispone di un arsenale offensivo che lo porta spesso ad essere pericoloso ed elusivo nello slot basso e nel gioco attorno all’area di porta, ma nel tempo ha sviluppato anche un buon senso two way.

Usato spesso all’ala in Nordamerica tra giovanili, AHL e NHL, Mursak ha sempre dimostrato di poter svolgere anche quel ruolo, ma è al centro e sulle piste europee che ha sempre potuto dare il massimo in termini di completezza, con ottimi numeri in SHL e KHL (tranne le ultime due stagioni giocate all’ala tra CSKA e Torpedo, con cifre al ribasso) leghe nelle quali ha fatto registrare una buona riuscita anche agli ingaggi.

Spesso tacciato di essere un giocatore troppo “egoista” in passato, Mursak ha trasformato questa caratteristica in una sua qualità, rendendolo capace di agire sia come playmaker che come letale finalizzatore.

9. JANI LAJUNEN

Arrivato la scorsa stagione con un po’ di scetticismo da parte dei tifosi bianconeri, il centro finlandese ci ha messo poco a far capire che in Svizzera avrebbe potuto dire la sua ad alta voce.

D’altra parte il suo curriculum europeo parlava chiaro, tre titoli nazionali vinti consecutivamente tra Finlandia e Svezia, buon numero di punti nonostante il ruolo più difensivo, il 28enne anche in NLA ha convinto appieno nella sua prima stagione.

Diventato subito uno dei punti di forza del Lugano, Lajunen si è messo in mostra per le qualità a tutta pista, un pattinaggio superiore alla media per giocatori della sua stazza, intelligenza tattica, etica del lavoro e una forza fisica mostruosa.

Doveva essere il centro ideale per Linus Klasen, ma alla fine si è adattato ad ogni compagno, con quel suo lavoro nei due slot e dietro la porta in cui è un vero e proprio maestro.

Anche lui fa parte di quei giocatori il cui rendimento sale una volta scattati i playoff e nonostante un infortunio è rimasto in pista fino all’ultimo – tranne due gare di semifinale – con una vite nel pollice e una protezione sul guanto, tanto per ribadire che quando i giochi si fanno duri lui c’è sempre e che per fermarlo non basta una mano fratturata.

10. ENZO CORVI

L’oggetto del desiderio di numerose squadre in Svizzera ha avuto il suo “crac” due stagioni or sono, quando Arno Del Curto ha capito di potergli dare in mano le chiavi del suo Davos.

Centro purissimo, di classe cristallina e una visione di gioco fuori dal comune, il 25enne di Cazis viene dalla sua miglior stagione di sempre tra i professionisti, sia con la maglia del Davos che con quella della Nazionale svizzera, protagonista di un grande campionato mondiale.

Con la maglia dei grigionesi non solo ha messo in mostra tutta la sua classe con mani e occhi, ma si è rivelato anche un ottimo scorer, come dimostrano le 19 reti stagionali (19,32% di riuscita al tiro) di cui 6 game winning gol, per un totale di 35 punti.

Senza tralasciare la buona riuscita agli ingaggi e un’ottima propensione two way, il punto di forza di Corvi risiede nella velocità d’esecuzione e di pensiero con la quale anticipa il gioco e si esalta nel sistema davosiano. L’unica pecca? Una fisicità ancora insufficiente per permettergli di puntare con convinzione alla NHL e per confermarsi quale centro veramente completo in ogni campo.


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