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Interviste

Hirschi: “Non abbiamo lottato, partita persa a livello mentale”

LUGANO – Dopo la chiara sconfitta di martedì all’Hallenstadion contro i Lions, la terza di fila lontano dalle mura amiche, il Lugano ha cercato una reazione contro un sempre ostico Ginevra Servette, forte anche della finora imbattibilità casalinga.

Al termine della partita con la squadra di McSorley pure la Resega è stata però violata per la prima volta in questo campionato, con i ginevrini che si sono imposti con il risultato di 5-2.

Una brutta partita quella dei bianconeri, nonostante l’avvio di gara fosse stato positivo, con la rete d’apertura ad opera di Bürgler. Tutto si è poi sfaldato con il blackout collettivo della squadra di Shedden, in cui il Ginevra ha ribaltato il risultato con due gol in 9 secondi.

“Penso che i primi minuti erano abbastanza buoni, abbiamo giocato bene e segnato” ci racconta a fine partita Steve Hirschi “dopo però abbiamo completamente perso il ritmo. È difficile spiegare cosa sia successo, penso che sia più una cosa mentale. Si è visto che i primi minuti avevamo messo sotto pressione il Ginevra, hanno fatto fatica a giocare contro di noi, ma dopo l’1-0 abbiamo smesso di pattinare, di lavorare, e dopo eravamo subito sul risultato di 2-1 a loro favore. Nel secondo periodo abbiamo totalmente perso il nostro gioco, non abbiamo più lavorato e soprattutto non abbiamo più lottato. Penso che sia soprattutto questo che debba far pensare. Non abbiamo più mantenuto la pressione e mentalmente abbiamo perso il controllo del gioco. Per finire il Ginevra ha lavorato più di noi”.

Steve Hirschi, l’impressione è che il Ginevra vi abbia fatto male con la tempistica delle loro reti. Hanno subito reagito ai vostri gol e in entrata di secondo periodo sono riusciti a segnare immediatamente. Sono state dure del punto di vista mentale queste situazioni?
“Alla fine è colpa nostra. Mentalmente fa malissimo, ma se subiamo un gol non possiamo perdere il focus e perdere completamente il nostro gioco. Dobbiamo ritrovare la mentalità giusta, ma questo comincia soprattutto lottando, dando il 100% e giocando semplice. Non dobbiamo pensare troppo, a volte cerchiamo il gioco troppo bello, proviamo a creare qualcosa di incredibile, ma questo non è necessario. Sappiamo che se giochiamo diretti sulla porta e se usiamo la nostra velocità, siamo una buona squadra”.

Una settimana non facile per adesso, con due chiare sconfitte con Zurigo e Ginevra. Un momento no condizionato dagli infortuni?
“No, non è una scusa, in squadra ci sono abbastanza giocatori. Il problema è soprattutto il fatto di non essere pronti mentalmente a lottare. Dobbiamo cambiare immediatamente questo aspetto, altrimenti ci troveremo in una brutta situazione. Sappiamo come cambiare la situazione, lo abbiamo fatto la scorsa stagione, ognuno deve accettare il proprio ruolo e dare il 100% per la squadra”.

La nota positiva di sabato sera è che con due gol in superiorità numerica, il powerplay ha dato segnali incoraggianti…
“Sì, ma subito dopo abbiamo subito un gol e questo è un peccato. Anche nel terzo tempo siamo riusciti a segnare il 4-2, ma il cambio dopo abbiamo immediatamente incassato un’altra rete. Non serve a niente segnare in power play se poi subiamo subito un altro gol”.

Dopo la tua assenza di poco più di una settimana, come sono state le tue sensazioni questa sera?
“(Sospira, ndr) Mi sento abbastanza bene, con gli adduttori è tutto a posto, non ci sono problemi sotto questo aspetto”.

Domenica c’è subito la partita con il Davos in cui bisognerà cercare una reazione…
“Sì, ci vogliono tre punti… Dobbiamo fare quello di cui abbiamo appena parlato, soprattutto lottare dal primo secondo fino all’ultimo, dobbiamo giocare benissimo in difesa e aiutarci tra di noi e dare una mano a Manzato. Dopo, con le nostre qualità, possiamo sempre creare delle occasioni per segnare, ma soprattutto dobbiamo cominciare a lavorare in difesa”.

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