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Guidato da due grandi scommesse, il Berna non è più una corazzata ma resta pericoloso

Gli orsi hanno affidato la direzione sportiva a Florence Schelling e Don Nachbaur, che avranno tutto da dimostrare. Partiti dei nomi importanti e con l’arrivo di nuovi stranieri, il Berna vuole reagire allo smacco della scorsa primavera

L’inizio della stagione 2020/21 di NLA si sta avvicinando a grandi passi, ed anche quest’anno HSHS vi darà una completa panoramica di tutte le 12 squadre che compongono il massimo campionato svizzero.

Giorno dopo giorno troverete sulle nostre pagine commenti e analisi dei vari club, a cui abbiamo aggiunto un nostro pronostico di posizione in classifica al termine della regular season.


BERNA

La rosa 2020/21

PORTIERI
Tomi Karhunen, Philip Wüthrich

DIFENSORI
Calle Andersson, Eric Blum, Yanik Burren, Beat Gerber, Colin Gerber, Mika Henauer, Thomas Thiry, Ramon Untersander, Miro Zryd

ATTACCANTI
Thierry Bader, Alain Berger, Ted Brithen, Jeremi Gerber, Gaetan Haas, André Heim, Dustin Jeffrey, Simon Moser, Jan Neuenschwander, Inti Pestoni, Vincent Praplan, Thomas Rüfenacht, Tristan Scherwey, Gregory Sciaroni, Kyen Sopa


Per il Berna la scorsa stagione è stato un vero smacco. Pronosticata come una delle squadre da battere dopo aver vinto il titolo in tre delle precedenti quattro stagioni, il percorso tracciato dall’allora allenatore Kari Jalonen – che in ottobre era pure stato rinnovato – ha subito visto stridere ambizioni e potenzialità con la realtà del ghiaccio.

Dopo due mesi di campionato la squadra stava ancora litigando con se stessa e si trovava già nelle parti basse della classifica, posizione che ha continuato ad occupare sino a quando si è deciso di cambiare guida tecnica ed affidare la squadra a Kossmann. L’ex biancoblù ha però dovuto ricomporre i pezzi di un gruppo che era stato “smontato e rimontato” cammin facendo, e così i quattro punti da recuperare nel giro di nove partite si sono rivelati troppi per raddrizzare in extremis la stagione.

Già ad inizio dicembre si era capito che Schlegel non fosse la risposta sperata alla partenza di Genoni, fallimento di mercato – più dovuto al contesto, visto che il portiere a Lugano ha ribadito il suo valore – che era andato ad aggiungersi a quello di Miika Koivisto, sulla carta tra i migliori difensori della lega ma poi messo alla porta dopo un paio di mesi. Al suo posto era arrivato MacDonald, altra operazione che ha dato pochi frutti.

Il famoso “effetto valanga” ha poi coinvolto un po’ tutti. Degli stranieri è rimasto solo Tomi Karhunen, mentre i “senatori” Arcobello ed Ebbett hanno visto terminare la loro avventura nella capitale dopo anni da protagonisti. Il neo bianconero – top scorer con 48 punti in 50 partite, bottino inferiore solo a Pius Suter – aveva declinato un’offerta di rinnovo, mentre nel caso del secondo il contratto in essere era stato rescisso per mancanza di prestazioni.

La confusione – sul ghiaccio e fuori – che ha caratterizzato la passata stagione ha reso evidente l’esigenza di una ripartenza, e la volontà di un nuovo corso ha trovato un volto nell’ingaggio a sorpresa di Florence Schelling, diventata la prima donna a vedersi assegnato il ruolo di direttore sportivo di un club professionistico.

Lo spazio di manovra dell’ex portiere non era moltissimo, visto che buona parte della squadra era già assemblata e le firme dei vari Jeffrey, Brithen, Neuenschwander, Bader, Thiry oppure Zryd erano già state annunciate. Si sono poi aggiunti i limiti finanziari imposti dalla crisi sanitaria, di conseguenza la vera impronta della Schelling è arrivata in panchina, con la scelta singolare di un nome come Don Nachbaur.

Per un club dal profilo del Berna questa si tratta indubbiamente di una scommessa, soprattutto considerando la poca esperienza del 61enne con l’hockey europeo e con squadre di professionisti (negli anni è stato attivo soprattutto in WHL). La mossa può far trasparire una certa volontà di avere pazienza ed affrontare un ricambio generazionale su più anni, anche se questa non è propriamente la filosofia preferita dal “boss” Marc Lüthi.

È però anche vero che se si vuole guardare all’immediato – solamente cinque elementi sono sotto contratto dopo il 2022, dunque la voglia di far bene non dovrebbe mancare – il Berna non ha bisogno di una rivoluzione per tornare a far girare il proprio motore ed ottenere risultati “normali” in rapporto alle proprie potenzialità.

È vero, da un lato il Berna non si presenta più come quella corazzata quasi imbattibile degli ultimi anni, ma basta scorrere velocemente i nomi che compongono la rosa per accorgersi che gli orsi possono comunque mandare in pista un’ottima squadra. Certo, qualche “crepa” in più nella struttura la si può scorgere, ma se lo staff saprà stimolare le giuste dinamiche ci si può attendere un Berna capace comunque di stabilirsi in zone meno burrascose della classifica.


ARRIVI
Dustin Jeffrey (F, Losanna)
Jan Neuenschwander (F, Bienne)
Thomas Thiry (D, Zugo)
Miro Zryd (D, Zugo)
Thierry Bader (F, Davos)
Ted Brithén (F, Rögle)
Simon Sterchi (F, Langenthal)
Kyen Sopa (F, Niagara IceDogs)
Gaetan Haas (F, Edmonton Oilers, prestito)

PARTENZE
Mark Arcobello (F, Lugano)
Marc Kämpf (F, Langenthal)
Pascal Caminada (G, Langenthal)
Andrew MacDonald (D, ???)
Andrew Ebbett (F, ???)
Jan Mursak (F, Frölunda)
Justin Krueger (D, Losanna)
Daniele Grassi (F, Ambrì Piotta)
Matthias Bieber (F, ???)
Christian Thomas (F, ???)

STRANIERI
Dustin Jeffrey (F, 🇨🇦)
Tomi Karhunen (G, 🇫🇮)
Ted Brithén (F, 🇸🇪)


Un nodo centrale è rappresentato dagli stranieri, da cui passerà l’abilità di ridare vigore ad un attacco che nel recente passato non è stato sempre pungente come avrebbe potuto. I tanti tiri effettuati verso le porte avversarie (1’513, solo lo Zurigo ha fatto meglio) sono stati sostenuti da una percentuale al tiro solo discreta (8.59%), ed il powerplay si è rivelato essere appena il nono della lega, e sui 28 gol fatti ne ha concessi ben sei in shorthand.

Sostituire Ebbett e soprattutto Arcobello non sarà semplice – le fasi di superiorità numerica passavano principalmente da loro – ma gli innesti di Jeffrey e Brithen sono di indubbia qualità. L’ex Losanna è reduce dalla sua stagione più opaca ma ha grandi qualità, mentre Brithen arriva in Svizzera con la fama di essere uno dei giocatori più completi della SHL.

Al centro il Berna si è dunque dotato degli strumenti per ritornare immediatamente solido, a maggior ragione se si aggiunge alla rosa il ritorno in via provvisoria di Gaetan Haas, che contribuisce ad una struttura che nel mezzo può fare invidia anche alle concorrenti più quotate, e che dovrebbe contribuire a rendere gli orsi meno fragili a 5-contro-5 (un anno fa il Berna era risultata la seconda peggior squadra a parità numerica).

Certo, il giocatore degli Oilers ha un contratto sino a metà novembre, ma con l’inizio della stagione NHL che probabilmente sarà posticipato almeno ad inizio gennaio, il Berna potrà comunque vantarsi di un reparto di altissimo livello per almeno un terzo del torneo.

L’altro lato della medaglia è rappresentato dalla quarta pedina straniera ancora mancante – si parlava di Vinni Lettieri, ma la notizia è andata spegnendosi – e dalla conferma di Tomi Karhunen, scelte che ad oggi portano gli orsi a schierare solo due giocatori di movimento d’importazione. Resterà da vedere cosa deciderà la dirigenza cammin facendo, ma nel frattempo il cast svizzero è rimasto praticamente quello degli scorsi anni, con la presenza di elementi di rilievo come Moser, Scherwey oppure Praplan, che assicurano agli orsi un top six di primo piano.


A livello di profondità il Berna presenterà elementi di valore anche nel bottom six – basti pensare che ci finirà al centro uno tra Brithen, Jeffrey e Haas – grazie alla presenza dei vari Rüfenacht, Pestoni oppure Sciaroni… Ci sono insomma gli ingredienti per un attacco efficace e senza troppi fronzoli, che punta dritto alla porta avversaria ma con diversi elementi di qualità. Le statistiche 2019/20 parlavano del settimo attacco e del nono powerplay, ma è lecito chiedere di più.

In difesa la novità è rappresentata dall’innesto di Thomas Thiry e Miro Zryd, entrambi non giocatori di primissimo piano che a Zugo erano sostanzialmente i due difensori meno impiegati, con poche apparizioni anche negli special teams e limitati ai quartetti di boxplay.

Gli attori principali della retroguardia bernese – la nona dello scorso torneo, ma il terzo PK e la migliore per tiri bloccati – rimarranno dunque altri. Andersson e Untersander sono gli elementi più dinamici e che dovranno guidare il reparto, con il sostegno di nomi d’esperienza come Blum. L’innesto di uno straniero di rilievo avrebbe la difesa nuovamente tra le migliori della lega, ma anche con le pedine attuali il livello è comunque superiore alla media.

La stagione si prospetta meno burrascosa tra i pali, con Tomi Karhunen che dal suo ritorno in Svizzera ha dimostrato di poter assicurare delle solide prestazioni con costanza. Una volta ingaggiato aveva giocato ogni singola partita, stabilendo il 92.53% di interventi e 2.20 reti incassate.

Quando il finlandese vorrà tirare il fiato – o se bisognerà gestire il contingente stranieri in seguito a futuri ingaggi – alle sue spalle ci sarà il talentuoso Philip Wüthrich, 22enne che ha saputo farsi le ossa a Langenthal negli ultimi due anni e che il Berna spera possa diventare il titolare del futuro.

Florence Schelling e Don Nachbaur si trovano dunque confrontati con una grande sfida, quella di ridare la giusta direzione ad una squadra ambiziosa come quella della Capitale, dove si lavora sempre e comunque in un contesto estremamente esigente.

Qualche crepa nella struttura degli orsi quest’anno la si può scorgere, ma c’è anche una certa solidità che parte dal centro e che va a sostenere una squadra di buona caratura. L’innesto di ulteriori pedine potrebbe proiettare gli orsi tra le prime quattro, ma allo stato attuale ci sono altre contendenti che sembrano puntare con maggiore decisione alle zone più alte della graduatoria.


MIGLIOR INNESTO

Ted Brithen: Ha un’eredità pesante da raccogliere, ma le doti di leadership che ha mostrato in SHL lasciano sperare che lo svedese possa essere il nuovo faro del Berna. Centro non spettacolare ma estremamente intelligente e lavoratore, Brithen è tra i giocatori più completi arrivati dal mercato e potrebbe essere la nuova voce di cui aveva bisogno lo spogliatoio.

ADDIO DOLOROSO

Mark Arcobello: Allo statunitense il Berna aveva presentato la proposta di rinnovo, ma dopo quattro anni e due titoli vinti nella Capitale, Arcobello ha deciso di voltare pagina. Gli orsi hanno così perso il loro miglior giocatore, capace in 195 partite di mandare a referto addirittura 203 punti. Il centro rappresentava il cervello ed il fulcro del gioco bernese, ed ora qualcuno dovrà prendere il suo posto.

FATTORE X

La nuova direzione sportiva: La coppia Schelling-Nachbaur è una scelta molto coraggiosa, ma rappresenta anche una grande scommessa. Per avere successo il Berna avrà bisogno che le due figure portanti della direzione sportiva mostrino il necessario polso, e sappiano guidare la squadra instaurando la giusta cultura e compiendo le scelte migliori.


La classifica di HSHS

1. _________
2. _________
3. LOSANNA
4. _________
5. BERNA
6. GINEVRA SERVETTE
7. _________
8. FRIBORGO
9. __________
10. __________
11. __________
12. LANGNAU

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