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Gli Avalanche devono ripartire, con potenziale ma diverse incognite

A partire dal 12 ottobre ricomincerà lo spettacolo della NHL, con quattro partite che daranno il via ufficialmente al campionato più bello del mondo.

Dopo la sconfitta in finale, i San Jose Sharks torneranno in pista ospitando i rivali dei Los Angeles Kings, mentre i Chicago Blackhawks ospiteranno i St. Louis Blues in una sfida subito dagli altissimi contenuti. Per vedere in pista i campioni dei Pittsburgh Penguins bisognerà invece aspettare il giorno successivo, quando sul loro ghiaccio ospiteranno i Washington Capitals.

Anche quest’anno HSHS vi proporrà la presentazione di tutte e 30 le franchigie della NHL, con degli articoli riassuntivi che ci accompagneranno sino ad inizio ottobre.

Fino a metà agosto l’offseason degli Avalanche sembrava poter scorrere via in maniera tranquilla, questo nonostante la mancata qualificazione ai playoff per il secondo anno consecutivo. A movimentare le acque in casa Avalanche ci hanno però pensato le dimissioni di coach Patrick Roy, giunte come il più classico dei fulmini a ciel sereno.

Con la motivazione di aver perso voce in capitolo nella costruzione della squadra, Roy ha servito sul tavolo del GM Joe Sakic una bella gatta da pelare, a sole sei settimane dall’inizio dei training camp. La risposta degli Avs a questo imprevisto è stata quella di affidare la panchina al debuttante Jared Bednar, appena laureatosi campione in carica di Calder Cup con i suoi Lake Erie Monsters, affiliata di AHL dei Columbus Blue Jackets.

Dicevamo di un estate tranquilla, ed in effetti partenze ed arrivi del mercato in Colorado non sono di quelli da far scalpore. Alla voce uscite troviamo il difensore Brad Stuart, per il quale la dirigenza ha optato per un buy-out visto il calo di rendimento delle ultime stagioni.

Al suo fianco nella lista dei partenti ci sono gli attancanti Mikkel Boedker e Shawn Matthias, partiti come free agents, mentre via trade bisogna poi ricordare la partenza del rossocrociato Reto Berra con destinazione Florida Panthers in cambio della promettente ala Rocco Grimaldi, giovane dalle evidenti qualità ma il cui fisico (solo 168 cm) lascia qualche dubbio sulla possibilità di avere un reale impatto in NHL. Infine, ha lasciato la franchigia con destinazione New York Rangers il difensore Nick Holden, in cambio di una scelta al quarto giro del Draft 2017.

Tra gli arrivi per i Colorado Avalanche vi sono i due difensori Patrick Wiercioch e Fyodor Tyutin, il primo è una giovane scommessa, mentre il secondo è oramai un veterano. Ultimo arrivo il possente attacante Joe Colborne, reduce dalla sua miglior stagione con i Calgary Flames (19 goal, 25 assist).

A difendere la porta degli Avalanche troveremo Semyon Varlamov e la promessa, fresca di rinnovo, Calvin Pickard. Un duo di portieri che certamente garantisce una certa qualità, a patto che Varlamov superi i problemi fisici che lo hanno rallentato nelle ultime due stagioni, e che Pickard continui a fafre esperienza sulle ottime basi mostrate lo scorso anno.

La difesa resta un reparto “incompiuto” in casa Avalanche, visto che al fianco del trio composto da François Beauchemin, Erik Johnson e Tyson Barrie manca almeno un difensore di livello per formare quel primo quartetto su cui si basano tutte le principali difese delle migliori franchigie. Per questo ruolo nel top four grande affidamento si fa sullo sviluppo di giovani come Nikita Zadorov o Chris Bigras, che però finora hanno solo “assaggiato” la NHL e avranno ancora bisogno di tempo prima di acquisire la necessaria affidabilità.

In attacco gli Avalanche possono vantare un gruppo di giovani giocatori da far invidia a molte franchigie. Proprio da capitan Landeskog, così come da Duchene e MacKinnon è lecito aspettarsi un ulteriore passo avanti, mentre al loro fianco troveremo i vari Soderberg, Comeau, Grigorenko e il già citato Joe Colborne, giocatori complementari ma che sanno dare il loro contributo di punti e sostanza.

Molta curiosità ci sarà poi attorno al rookie Mikko Rantanen (decima scelta del Draft 2015), l’anno scorso capace di portarsi a casa, a pari merito con Frank Vatrano, il titolo di rookie dell’anno di AHL, dopo esser stato capitano della Finlandia U20 laureatasi campione del mondo lo scorso gennaio. Un calo è invece lecito aspettarselo dal veterano Jarome Iginla, che arriva a 39 anni al suo ultimo anno di contratto con gli Avs, dopo che la stagione scorsa per la prima volta dal 97/98 è sceso sotto quota 25 goal.

In conclusione, gli Avalanche sono una squadra con un discreto potenziale, ma in cui le incognite sono ancora molte – forse troppe – per poter rivaleggiare alla pari con le franchigie della sempre agguerrita Central Division.

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