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Lugano

Ginevra-Lugano: continua la sfida, nervi e muscoli a darsi battaglia

Ginevra e Lugano proprio non ce la fanno ad evitarsi nei playoff, e questa sfida sta diventando una vera classica come avveniva negli anni addietro con squadre come gli ZSC Lions. E come per quelle sfide del decennio scorso, il Lugano sembra arrivato finalmente al punto in cui ha le qualità per scrollarsi di dosso certe paure e riuscire finalmente a superare un avversario troppo ostico e “cattivo” per i cavalieri bianconeri.

Questa volta però sembra diverso, perché il Lugano si potrà avvalere non solo di arcieri e sciabolatori, ma anche di scudieri e lottatori coraggiosi pronti anche alla rissa, arte decisamente meno nobile ma indispensabile quando i giochi valgono la stagione intera.

Il Lugano viene da una serie in cui ha dimostrato tutta la sua crescita come squadra vera da playoff, ma saprà far fronte a un Ginevra che fa di certe armi un modo di essere? La sapienza tattica di Doug Shedden sarà sufficiente contro la furbizia di McSorley? Quel che è certo è che mai come in questa stagione le armi sembrano parificarsi, dunque chi andrà in finale?


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IL GINEVRA

Il Ginevra rimane una squadra difficilissima da affrontare nei playoff, e per il Lugano ancora una volta potrebbe essere un capolinea amaro. I bianconeri non si sono ancora scrollati di dosso certi complessi mentali e, nonostante la schiacciante vittoria contro lo Zugo, ritrovarsi contro i granata potrebbe risvegliare paure non ancora sopite, come quella di non riuscire ancora a vincere alle Vernets.

Gli uomini di McSorley giocano a memoria da anni e lo fanno con un sistema semplice, ruvido, ma che contro certe squadre fa spesso la differenza, e se hanno chiuso la regular season in terza posizione dopo 50 partite di assoluta regolarità, qualche qualità ce l’hanno.

In questa stagione inoltre Robert Mayer sta attraversando probabilmente il miglior periodo della sua carriera, e superarlo con davanti una difesa pesante e che sa racchiudersi a “riccio” non sarà facile nemmeno per gli svedesi bianconeri o le “gazzelle” della seconda linea.

Il Ginevra andrà in finale perché i bianconeri soffriranno ancora il complesso delle scorse eliminazioni, e perché vincere alle Vernets è un impresa che riesce solo a pochissimi.

IL LUGANO

Il Lugano non è più quello di Fischer che si credeva più forte ma non se ne convinceva, Shedden ha dato tutt’altra mentalità alla squadra, forte di testa come non è mai stata da anni.

Vincere per due volte alla Bossard Arena non è certo roba per squadre complessate, e il fatto che in casa si sia mantenuta l’imbattibilità la dice lunga sulla forza psicologica di questo gruppo. Il Lugano non dipende più solamente dal blocco degli svedesi, ma ora sono poggiati su un telaio fatto di blocchi diversi che sanno fare male in maniere diverse, e soprattutto quello composto da Lapierre, Sannitz e Walker riuscirà ad equilibrare le cose sul piano fisico contro i ginevrini.

I bianconeri sanno che manovrando in velocità la difesa granata va in difficoltà (come dimostrato nelle ultime due gare casalinghe) e vincere anche alle Vernets non sembra più una pura chimera.

Dietro c’è un Merzlikins in forma straripante, aiutato da una difesa più intelligente, che come contro Stephan vincerà la sfida interna contro l’incostante Mayer. Il Lugano ce la farà, perché è squadra playoff come non lo era da anni e non si farà sopraffare dalle paure, sa gestire (e ribaltare) le provocazioni, e quel peso da cui si è liberato li può far volare.

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