Social Media HSHS

Lugano

Friborgo battuto 4-1, quinta vittoria di fila per il Lugano!

I bianconeri vincono in trasferta grazie all’esperienza e al cinismo, sorretti da un grande Merzlikins. Ireland mette ancora in pista una squadra paziente e capace di soffrire

Friborgo battuto 4-1, quinta vittoria di fila per il Lugano!

FRIBORGO – LUGANO

1-4

(0-0, 0-0, 0-0)

Reti: 11’54 Sanguinetti (Morini, Furrer) 0-1, 27’06 Rivera (Rathgeb) 1-1, 37’47 Klasen (Lajunen, Bürgler) 1-2, 52’57 Fazzini (Hofmann, Lapierre) 1-3, 57’33 Walker (Ulmer) 1-4

Note: BCF Arena, 5’754 spettatori. Arbitri Massy, Mollard; Abegglen, Rebetez
Penalità: Friborgo 2×2′, Lugano 5×2′

FRIBORGO – Aveva dovuto usare più il bastone della consueta carota, durante un allenamento infrasettimanale, ma Greg Ireland non ha di certo perso l’ascendente sui suoi ragazzi. Una maniera di “svegliare” un po’ la squadra e per scongiurare un possibile rilassamento dopo quattro vittorie consecutive e, a questo punto, si può sicuramente dire che un metodo vale l’altro nelle mani del coach canadese.

Ad assicurarlo è arrivata la quinta vittoria filata dei bianconeri, corsari sull’ostica BCF Arena di Friborgo, con il Gottéron altro avversario d’alto cabotaggio battuto dai bianconeri, già capaci di far fuori Berna e Zugo in trasferta, oltre all’Ambrì Piotta e al Ginevra Servette.

Le “vociate” di Ireland hanno quindi avuto il loro effetto, estremamente positivo, dato che Chiesa e compagni hanno messo sul ghiaccio una prova tutta grinta, muscoli ed efficienza contro la squadra di Mark French.

Il Friborgo, volenteroso, propositivo e pericolosissimo soprattutto con il trio delle meraviglie BirnerCervenkaSprunger, ha cozzato contro un Merzlikins quasi insuperabile, una difesa bianconera versione truppa corazzata, la quale ha anche sbandato un paio di volte sulle invenzioni dei nazionali cechi e di un incostante Bykov, ma quando c’era da tirare fuori muscoli e cervello ha fatto sfiancare i frettolosi attaccanti di casa.

Ireland ha soprattutto fatto questo contro il suo avversario French, ha gestito meglio le forze dei propri uomini, giocando sempre a 4 blocchi e 7 difensori anche nei momenti più difficili dell’incontro, lasciando che fossero Rathgeb, Sprunger e Cervenka a tirare fuori i doppi cambi, mentre Klasen, Fazzini e compagnia decidevano la partita.

Una partita, quella dei primi blocchi bianconeri, giocata in maniera diversa dal top six di casa, occupato più ad attaccare e gestire il disco (non sempre con intelligenza e costrutto) mentre è stato a dir poco impressionante il lavoro a tutta pista di Bürgler, Lajunen, Lapierre e Sanguinetti, con pure un Klasen poco appariscente ma capace di trovare il game winning gol – il secondo per lui, meglio hanno fatto solo Pouliot e Grossmann – e di dedicarsi a un ottimo lavoro di forecheck.

Questo lavoro (senza dimenticare quello intelligente ed efficace di Sannitz e buona parte del bottom six) non solo ha aiutato tutta la squadra a venire fuori dai momenti peggiori, ma le ha permesso di rimanere “alta” e pronta alla ripartenza, di piazzare molti uomini davanti all’eccentrico Brust che, poco aiutato dai suoi difensori al contrario di Merzlikins, ha visto il Lugano produrre gol nei momenti decisivi del match.

La prima rete, pesante per lo sviluppo dell’incontro, è arrivata al termine del primo momento difficile del Lugano, quando Sanguinetti ha trovato il modo di far vincente una delle sue scorribande in profondità. In quel momento i bianconeri avevano appena “ucciso” un doppio powerplay burgundo, con oltre un minuto passato in 3 contro 5, e la rete dello statunitense ha deviato la gara su binari diversi.

Il game winning gol di Klasen è arrivato in un secondo periodo più equilibrato, ma essendo caduto a ridosso della sirena ha fatto in modo che la tattica del Friborgo cambiasse, con uno sforzo maggiore in entrata di terzo periodo.

Momenti delicati gestiti alla grande da Merzlikins (con l’aiuto di un palo), con il Friborgo buttato in avanti a cercare invano il pareggio con azioni non sempre chiare nate dagli angoli, e logici spazi a disposizione degli attaccanti del Lugano. Di questi spazi ha approfittato Fazzini contro un quasi inoperoso Brust per piazzare la mazzata del 3-1 con un missile imprendibile per il portiere canadese, chiudendo l’incontro mentre la squadra di French stava cercando di produrre lo sforzo maggiore per arrivare al pareggio.

Reti pesanti, trovate con lavoro di qualità e nei momenti migliori per il Lugano e peggiori per il Friborgo. Tutto questo è sintomo di grande capacità di leggere le partite e di gestirle come solo le grandi squadre sanno fare, senza più sprecare il grosso delle energie infruttuosamente, arrivando alla vittoria, la quinta di seguito, quasi in maniera naturale.

Un altro segnale da parte dei bianconeri, un altro colpo per restare agganciati lassù, in alto, assieme alle primissime della classe.


IL PROTAGONISTA

Elvis Merzlikins: Il portiere bianconero ha vinto la sfida tra cerberi “estrosi” contro il dirimpettaio Barry Brust, tenendo in piedi la baracca ospite quando Sprunger e compagni hanno cercato di tirarla giù a calci.

Interventi decisivi e nei momenti giusti, anche a freddo, quando un portiere spesso non si fa trovare prontissimo, come in occasione del face-to-face con Cervenka al 40’10. Un muro.


HIGHLIGHTS

Click to comment

Altri articoli in Lugano