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Interviste

Fazzini: “Quanto è facile giocare con Max e Greg!”

L’attaccante è tornato al gol dalla sfida con lo Zugo. Con noi ha parlato dell’intesa con i compagni di linea e del lavoro da fare in casa bianconera

LUGANO – Allenamento di buona intensità, sorrisi e serenità, ma il consueto lavoro e impegno sotto l’occhio attento di Greg Ireland.

Il Lugano ha iniziato la settimana quasi “vuota” di questo calendario lavorando sul ritmo e la velocità, temi che fanno parte della filosofia del tecnico canadese. Dopo il weekend che ha portato 6 punti in casa bianconera si può certamente lavorare con fiducia e tranquillità, come conferma l’attaccante Luca Fazzini: “Siamo felici del nostro fine settimana, ci ha permesso di riprenderci dopo le due sconfitte con Losanna e Zugo e questo ci permette di preparare al meglio la trasferta di venerdì a Ginevra”.

Luca Fazzini, aldilà del derby, che è sempre un contesto un po’ a parte, contro il Langnau avete avuto ancora qualche difficoltà nell’esprimere il vostro gioco, come era già successo contro le squadre che si chiudono molto…
“Contro il Langnau è veramente difficile fare gioco, i loro giocatori applicano marcature a uomo strettissime, si chiudono dietro e in backcheck coinvolgono praticamente tutti gli uomini. Questo dimostra che anche contro le squadre di fondo classifica non è mai una passeggiata, anzi, quando affrontano avversari più talentuosi si chiudono ancora maggiormente”.

Non a caso le partite migliori il Lugano le ha giocate contro squadre come ZSC Lions, Zugo e in parte con il Berna…
“Le squadre più tecniche logicamente si aprono di più e lasciano più spazi, perché pensano di più ad attaccare e a prendere in mano il gioco. Contro chi si chiude ovviamente bisogna trovare altri mezzi per venirne a capo”.

Uno dei punti di forza di questo Lugano è sicuramente l’attacco, tra i migliori della lega nonostante l’assenza di Brunner e un powerplay che è tra i meno efficaci. Qual è ancora il margine di miglioramento?
“La nostra idea è quella di proporre un gioco offensivo, è nelle nostre corde, e da inizio campionato stiamo cercando di applicare sempre meglio il nostro sistema. D’altra parte c’è un power play assolutamente da migliorare, su questo non ci sono dubbi, ma piano piano si vedono dei progressi, facciamo girare meglio il disco e mettiamo più pressione al portiere, ma ancora non basta”.

Se l’attacco funziona bene è anche grazie alla linea composta da te, Lapierre e Hofmann, un terzetto equilibrato e che si completa a meraviglia…
“Da quando Hofmann è tornato dal camp NHL è stato inserito con me e Lapierre e sin da subito abbiamo trovato una grandissima intesa. Io so di dover trovare la posizione giusta per andare al tiro, Lapierre fa un grande lavoro per tutti, recupera e porta in attacco tantissimi dischi e Hofmann grazie alla sua visione di gioco sa costruire e segnare, come ha fatto in ogni partita. Sì, siamo proprio una bella linea, è facile per me giocare con loro”.

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