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Lugano

È un Lugano troppo disordinato, il Losanna conquista la Resega

I bianconeri commettono troppi errori difensivi e non riescono mai a prendere il sopravvento. Tra le poche note positive il ritorno al gol di Brunner

È un Lugano troppo disordinato, il Losanna conquista la Resega

LUGANO – LOSANNA

3-5

(1-2, 2-1, 0-2)

Reti: 7’42 Hofmann (Fazzini, Brunner) 1-0, 10’21 Vermin (Schelling, Jeffrey) 1-1, 17’07 Jeffrey (Genazzi, Vermin) 1-2, 36’20 Brunner (Hofmann, Sannitz) 2-2, 36’53 Froidevaux (Zangger, Pesonen) 2-3, 38’09 Hofmann (Fazzini, Lajunen) 3-3, 45’22 Froidevaux (Genazzi, Pesonen) 3-4, 48’40 Ryser (Pesonen) 3-5

Note: Resega, 5’478 spettatori. Arbitri Dipietro, Stricker; Castelli, Küng
Penalità: Lugano 3×2′, Losanna 5×2′

LUGANO – C’è un’immagine di questa partita che in pochissimi secondi riassume quello che ha condannato il Lugano alla sconfitta contro il Losanna, ed è quella del gol del 3-5 di Ryser: Vauclair va in sfondamento offensivo – poco prima Fazzini e Bürgler hanno avuto due grandissime occasioni a ripetizione – il suo tiro finisce a lato ma non viene controllato da Klasen, il quale non va in copertura per il compagno, Ryser si invola e batte troppo facilmente un Merzlikins “troppo normale” e chiude il match.

Ecco, in tutta questa azione ci sono le reti mancate dai bianconeri, decisamente troppe pur contro un Zurkirchen in serata, le coperture allegre in fase difensiva e di backcheck e un Elvis Merzlikins che non era l’alieno visto fino a qualche partita fa, anche se il lettone è stato lasciato troppo solo dai compagni.

Spiegazione molto semplicistica questa ma, alla fine, il succo del discorso rimane lì, in un match che fin dall’inizio ha fatto capire che i bianconeri avrebbero dovuto darsi una grossa registrata alla difesa (che ha visto il rientro di Sanguinetti) molto ballerina soprattutto sulle scorribande di Jeffrey, Vermin e Pesonen.

Tanti gli errori in uscita dal terzo difensivo, voragini enormi nello slot soprattutto alla sinistra di Merzlikins (vedasi la rete di Vermin) punto di uscita di molte costruzioni bianconere andate a finire sui bastoni avversari a causa di turnover scellerati.

Difficile capire il perché di così tanti errori in fase di costruzione e controllo del disco in zona neutra, pur contro un forecheck, quello losannese, altissimo fino al limite del rischio, ma l’impressione era quella di una mancanza di concentrazione che ha permesso l’apertura delle prime crepe che poi non si sono più rimarginate.

Crepe che hanno permesso a Froidevaux e compagni di essere sempre lì, di replicare colpo su colpo al Lugano che rientrava in partita con le magie di Fazzini e Hofmann, e di colpire nel terzo tempo con un cinismo a dir poco disarmante.

Troppa leggerezza nei contrasti contro un Losanna sempre con l’acqua a lambirgli le corde vocali in classifica, un Losanna logicamente votato all’arrembaggio e che ha puntato tutto sul primo blocco più Pesonen, sputando pure i polmoni e apparendo agli occhi dei tifosi della Resega quasi come dei Bäckström e degli Ovechkin qualsiasi, a tratti indemoniati e assolutamente imprendibili.

Il problema per Sarault semmai era quello che oltre a questi giocatori, i biancorossi erano praticamente nulli e qui saltano fuori le altre colpe del Lugano. Con la giusta pressione nel proprio terzo anche il Losanna si è messo spesso a traballare in uscita ma la mira sbagliata (tranne che quella di Hofmann, autore di una rete spettacolare) ha fatto più male di Zurkirchen e le fiammate irregolari del Lugano non sono bastate per far fuori la squadra vodese.

In attacco solo Fazzini, Hofmann (che anche se separati di linea hanno confezionato due splendide reti) Lapierre e a tratti Bertaggia sono stati in grado di portare pericoli concreti alla retroguardia ospite, con l’appoggio di un Vauclair encomiabile.

Nemmeno Sanguinetti, al suo ritorno dopo l’infortunio di Davos, è apparso lucido (eufemismo), Klasen si è visto poco e Brunner non è ancora in grado, nonostante la rete, di giocare con continuità di ritmo cambio dopo cambio.

Che sia solo una serata storta? Se lo augurano tutti, perché Greg Ireland avrà il suo bel da fare nel mostrare video su video, soprattutto per quel che concerne la difesa. Una difesa che a lungo andare non sembra più riuscire a reggere le ancora pesanti assenze (Wellinger è comunque prossimo al rientro) e con i ritmi serrati di dicembre sarà meglio registrarsi il meglio possibile.

La classifica rimane comunque molto tranquilla, ma questo non deve essere un palliativo per queste sconfitte, che spesso fanno più male di quello che sembra, anche se ora i bianconeri non avranno più la “scusa” della mancanza di ritmo con un calendario che prevede ben 9 partite in 20 giorni prima di Natale. Sperando che i bianconeri non si guadagnino un sacco di carbone sotto l’albero con altre prestazioni come quella di venerdì.


IL PROTAGONISTA

Harri PesonenIl finnico ha dato prova di maestria nel guidare il Losanna alla vittoria della Resega, grazie a una prestazione di sostanza e qualità.

Imprendibile con il disco sul bastone è stato all’origine di due reti biancorosse ed è uscito dalla pista con un +4 e 4 tiri in porta. Intelligenza, polmoni e grandissime mani, per il Lugano è stato un vero demonio.


GALLERIA FOTOGRAFICA


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HIGHLIGHTS

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