Social Media HSHS

Ambrì Piotta

Duca: “Regin è un combattente, determinato a ricoprire il ruolo che prevediamo per lui”

Il DS sull’ingaggio del danese: “Speriamo possa avere un ruolo simile a quello di Novotny nella sua prima stagione ad Ambrì. La produzione non è la sua caratteristica principale, ma è un grado di contribuire anche in avanti”

AMBRÌ – Il primo annuncio ufficiale in vista della prossima stagione in casa Ambrì Piotta è stato quello del centro danese Peter Regin, elemento d’esperienza e solidità che il club biancoblù ha individuato come pedina importante pensando alle prime battaglie nella nuova pista.

“Quello che cercavamo era un centro d’esperienza con doti di leadership, in grado di condurre una squadra sia sul ghiaccio che fuori, in partita ma anche in allenamento”, ci ha spiegato il DS Paolo Duca. “Peter Regin è un combattente, un grande trascinatore ed un centro con tanta esperienza, solido ma che ha anche buone doti offensive. La produzione non è la sua caratteristica principale, ma è in grado di contribuire anche in avanti”.

Salta subito all’occhio la sua età di 35 anni, elemento che però non ti ha evidentemente spaventato…
“Logicamente abbiamo fatto tutte le ricerche del caso. In questa stagione ha mancato delle partite, ma non è stato un infortunio legato all’età visto che si è fatto male cadendo ed ha rimediato una commozione cerebrale. È ritornato a giocare sul finale, ma praticamente quando il campionato dello Jokerit era terminato. Il giocatore è integro, in forma ed ha ancora grande motivazione… È molto determinato a venire in Svizzera e a ricoprire quel ruolo che noi prevediamo per lui. Ci siamo incontrati, abbiamo discusso a lungo e gli abbiamo spiegato la nostra realtà, sa cosa aspettarsi”.

Cosa possiamo aspettarci da lui in termini di personalità?
“È molto leale. Anche quando abbiamo discusso già durante la stagione la mia impressione è stata di una persona che se prende un accordo con qualcuno ci mette anima e corpo. È in una fase della sua carriera in cui non è più disposto a fare una vita come quella che chiede la KHL, visto che presto diventerà anche papà… Ha sempre una grande passione e determinazione, ma anche la convinzione di poter contribuire ad alti livelli”.

In Svizzera si gioca un hockey molto veloce, quali sono le garanzie di Regin in termini di pattinaggio?
“È dotato di un buon pattinaggio, ma anche questa non è la sua caratteristica principale. Non sarà il giocatore più veloce della lega, ma è un centro con tanta esperienza e confidiamo che questo non sarà un problema per lui. Sicuramente ci vorrà un po’ di adattamento, come per tutti i giocatori che vengono da un altro campionato… Ha giocato le ultime sei stagioni in KHL ed in questo senso ci sarà bisogno di un po’ di pazienza, ma giocando al centro diciamo che la velocità può essere controbilanciata dall’esperienza e dalla visione di gioco”.

Con il suo arrivo possiamo considerare Flynn come partente?
“Idealmente speriamo che Regin possa avere un ruolo simile a quello che aveva rivestito Novotny nella sua prima stagione ad Ambrì, per il resto come sempre non commentiamo le nostre intenzioni e strategie”.

Sapete già quando Regin arriverà in Svizzera?
“Verrà in Ticino per la prima volta tra qualche settimana per ambientarsi, poi ci raggiungerà probabilmente già ad inizio luglio perché la moglie è incinta ed ha deciso di partorire in Svizzera. Farà dunque una parte della preparazione qui con noi. Questo è uno di quei fattori a cui diamo una certa importanza. Lui da subito ha evidenziato la volontà di venire a conoscere noi, la regione ed i nuovi compagni”.

Il suo ingaggio è arrivato molto presto, prima della fine di aprile, questo significa che era in cima alla tua lista?
“Siamo in una fase di lancio della futura stagione e di passaggio nella nuova pista, dunque il timing dell’annuncio va inteso anche in questo senso. Diciamo che con lui abbiamo individuato un’opportunità interessante per il club, per qualità del giocatore e termini d’ingaggio, dunque abbiamo deciso di metterlo sotto contratto”.

Tra i tuoi argomenti per convincere i giocatori c’è anche la nuova pista, ha avuto un ruolo in questa occasione?
“Ha avuto una certa influenza con qualche giocatore svizzero. Per uno che invece viene da lontano, che non ha vissuto la vecchia mitica Valascia, ha un’influenza minore. Quando gli abbiamo spiegato cosa significa giocare ad Ambrì gli abbiamo comunque fatto vedere anche la vecchia pista, per mostrargli il nostro pubblico usuale e non in tempi di pandemia”.

Ci sono invece aggiornamenti in merito alle condizioni di D’Agostini?
“Per il momento non ci sono novità. Il giocatore sta seguendo la riabilitazione, quando avremo la prossima visita medica ed il prossimo stato della situazione faremo una piccola comunicazione in merito”.

Click to comment

Altri articoli in Ambrì Piotta