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Ambrì Piotta

Dubbi e tante opportunità, l’Ambrì è un puzzle ancora tutto da comporre

Nell’organico di Luca Cereda manca all’appello solamente uno straniero, ma saranno le amichevoli di agosto a dare forma alla squadra che debutterà a settembre

BIASCA – È tutto da costruire, l’Ambrì Piotta di Luca Cereda. E più che da una struttura predefinita, le gerarchie della squadra biancoblù verranno definite per la maggior parte da quanto i giocatori mostreranno sul ghiaccio nell’arco delle otto amichevoli previste.

Di nomi di spicco nella rosa leventinese non ce ne sono, dunque non resta che alzare al massimo il livello di competizione interna, in quello che appare – quest’anno più che mai – un training camp di concezione nordamericana in cui ogni posto nel lineup va conquistato.

D’altronde la nuova direzione sportiva – Paolo Duca e Luca Cereda – non si è mai nascosta o illusa nemmeno per un minuto, e nemmeno il presidente Lombardi nel suo discorso di fine luglio ha voluto vendere false speranze. Quella che inizierà a settembre sarà una stagione difficilissima per i leventinesi – e non potrà essere altrimenti, una squadra non si ricostruisce in mesi ma in anni – e la rosa a disposizione ammonisce chiunque abbozzi voli pindarici nei suoi pronostici.

È però anche una rosa che impone sudore, dedizione e fiducia nei momenti più difficili. Il progetto di questo nuovo Ambrì è a lungo termine – pur tenendo ben presente che la salvezza va conquistata ogni primavera – ma inizia sin da ora, tra dubbi, scommesse e tante opportunità.

“Sempre lì, lì nel mezzo…”

Lo scorso anno i biancoblù avevano pagato una certa fragilità al centro, ed anche in questa stagione è quella la posizione più critica e con meno profondità. I leventinesi in mezzo hanno visto partire uno specialista agli ingaggi come Adam Hall (58.8%), Jason Fuchs (solo il 38.7%, ma sapeva dare ritmo alla manovra) e Oliver Kamber (45%, ma il suo contributo era limitato).

Dal mercato sono arrivati Evgeni Chiriaev (55.5%) e Marco Müller, con quest’ultimo che tornerà alla posizione che ha rivestito nel suo percorso giovanile, dopo aver giocato le ultime due stagioni a Berna da ala. Si aggiungono Emmerton e lo straniero ancora da ingaggiare, il quale dovrà essere un centro completo per completare l’ossatura del lineup.

Le alternative però scarseggiano, e già durante le amichevoli di Sursee (Emmerton sarà in Nazionale) lo staff tecnico dovrà sperimentare soluzioni alternative. Kostner è già stato provato al centro in allenamento, mentre in rosa vi sono alcuni altri elementi in grado di presentarsi all’ingaggio… Da verificare su chi si punterà in caso di necessità.

Una top six da conquistare

L’Ambrì baserà il suo gioco sull’intento di mantenere alto il ritmo, togliendo “spazio e tempo” agli avversari, e per questo c’è da immaginare che Cereda stia impostando una sistema in cui le differenze di minutaggio tra i quattro blocchi saranno meno marcate rispetto ad altre squadre.

Nonostante questo sarà innegabile sul fronte offensivo l’importanza delle prime due linee, la cui composizione rimane da verificare. Tre posti saranno occupati dagli stranieri, ed un quarto sarà verosimilmente riservato a Guggisberg al momento del rientro. Le due pedine a sinistra sono invece tutt’altro che determinate, anche se Lhotak – che cerca il riscatto – appare come un candidato naturale. Monnet non si rivedrà nell’immediato, mentre tecnicamente Zwerger e Hrabec appaiono come gli attaccanti più intriganti da provare in quel ruolo.

Chiriaev e Müller faranno invece da perno a terza e quarta linea, dove rimarranno quattro posti (più quello da tredicesimo) a disposizione per sette-otto elementi. Lì sarà dove si vedrà la lotta maggiore, e probabilmente anche i cambiamenti più frequenti.

Plastino e Fora, partner cercansi

Anche in retrovia le gerarchie appaiono da conquistare. Plastino e Fora guideranno verosimilmente i primi due tandem a destra, ed il compito di Cereda sarà di trovare loro il giusto compagno tra i tanti left disponibili.

Il ticinese ha giocato la maggior parte delle partite dirette da Dwyer al fianco di Gautschi, mentre all’italocanadese servirà una spalla ordinata che possa consentirgli di sfruttare le sue abilità offensive.

Anche in retrovia molto appare dunque da conquistare. Pinana e Moor avranno finalmente l’opportunità di mostrare le loro qualità – lo scorso anno non erano stati chiamati nemmeno per un’amichevole – mentre tutti gli altri difensori avevano vissuto una stagione difficile e potrebbero trarre giovamento dal “reset” con Cereda. L’eccezione era stata quella di Jelovac, capace di migliorarsi dopo aver ricevuto incondizionata fiducia.

Alla fine i Rockets saranno sei

L’Ambrì presenta ad oggi un gruppo di 15 attaccanti (16 quando arriverà lo straniero) e 10 difensori e, pur considerando che Cereda vorrà avere a disposizione una rosa ampia, è noto che uno dei giocatori attualmente in biancoblù raggiungerà i Ticino Rockets.

Visto l’obiettivo del progetto Rockets i “candidati” rimangono i giovani che già lo scorso anno erano a Biasca, come Trisconi, Hrabec, Moor o Pinana. Uno di loro raggiungerà gli altri biancoblù già a disposizione di CadieuxIncir, Bionda, Fritsche, ValenzaHughes – mentre gli altri tre inizieranno per la prima volta la stagione nella massima categoria.

O capitano, mio capitano

Per le amichevoli di agosto la “C” passerà da una maglia all’altra, ed al termine del training camp arriverà la decisione definitiva. Parte della tifoseria chiede a gran voce la nomina di Lauper, mentre da alcune dichiarazioni del club si ha l’impressione che Emmerton possa essere uno dei principali candidati.

Al termine del preseason sarà dunque interessante vedere se la decisione cadrà più su una figura che possa essere carismatica a livello nazionale, oppure se si andrà a scegliere un giocatore di maggiore impatto locale.

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