Social Media HSHS

NHL

Dopo l’ultimo fallimento nei playoff, i Capitals sulla carta ne escono indeboliti

Messi alle strette dai limiti del salary cap, Washington ha visto numerose pesanti partenze, sia sul fronte offensivo che in difesa. Proprio la retrovia rappresenta il principale punto interrogativo

A partire dal 4 ottobre ricomincerà lo spettacolo della NHL, con quattro partite che daranno il via ufficialmente al campionato più bello del mondo.

Anche quest’anno HSHS vi proporrà la presentazione di tutte e 31 le franchigie della NHL, con degli articoli riassuntivi che ci accompagneranno sino ad inizio ottobre.


WASHINGTON CAPITALS

La rosa 2017/18

PORTIERI
Braden Holtby, Philipp Grubauer

DIFENSORI
John Carlson, Taylor Chorney, Matt Niskanen, Dmitri Orlov, Brooks Orpik, Madison Bowey, Christian Djoos, Aaron Ness

ATTACCANTI
Jay Beagle, André Burakovsky, Nicklas Bäckström, Alex Chiasson, Brett Connolly, Lars Eller, Tylaer Graovac, Yevgeni Kuznetsov, T.J. Oshie, Alexander Ovechkin, Devante Smith-Pelly, Jakub Vrana, Tom Wilson


I Capitals hanno investito ingenti risorse nel cercare di arrivare alla Stanley Cup negli ultimi tre anni, ed ora rischiano di pagare alcune delle scelte effettuate, per giunta senza essere riusciti ad arrivare al loro obiettivo.

Dei limiti del salary cap tutti erano coscienti, e dunque non sono arrivate a sorpresa le partenze dei vari Justin Williams, Karl Alzner, Kevin Shattenkirk e Daniel Winnik, a cui si è aggiunto l’addio via trade di Marcus Johansson, passato ai Devils. Completa il pacchetto delle partenze di rilievo Nate Schmidt, scelto dai Vegas Golden Knights.

Il GM Brian MacLellan ha dunque avuto più di una gatta da pelare, ma in definitiva i Capitals di importanti manovre in entrata non ne hanno effettuate, e dunque coach Barry Trotz sembra avere meno frecce al suo arco per cercare di rincorrere quello che sarebbe il terzo Presidents’ Trophy consecutivo.

Questo non significa però che Washington si presenterà all’ingaggio iniziale con una formazione da sottovalutare, visto che sono sempre presenti in squadra le colonne portanti dei Capitals, ovvero Alex Ovechkin, Nicklas Backstrom, T.J. Oshie ed Evgeny Kuznetsov, così come i difensori John Carlson, Matt Niskanen e Dmitry Orlov, ed il portiere Braden Holtby. Questi nomi dovrebbero rappresentare una base sufficiente per permettere a Washington di ottenere la decima qualificazione ai playoff nel giro delle ultime 11 stagioni.

A livello offensivo i Caps ripartono dopo essere risultati il terzo miglior attacco nell’ultima stagione, ma le partenze di Williams e Johansson (24 gol a testa) rappresentano un brutto colpo. Ovechkin aveva messo a segno “appena” 33 reti lo scorso anno (dopo tre stagioni consecutive da 50 e oltre), ma il punto di riferimento sarà chiaramente ancora lui, mentre è meno ovvio individuare quali saranno i giocatori ad assicurare in fondamentale “secondary scoring”.

In questo senso ci si aspetta di vedere il giovane Andre Burakovsky beneficiare da una presenza costante nel top six, ed anche dai vari Brett Connolly, Tom Wilson e Jakub Vrana dovrà arrivare un contributo sostanziale.

Dove le conseguenze del cap saranno più evidenti è però in difesa, dove le tante partenze hanno lasciato a Washington un gruppo con diversi punti interrogativi. Importanti sono gli addii di Alzner e Shattenkirk, che non sono stati rimpiazzati così come Schmidt, finito ai Golden Knights.

Carlson, Niskanen ed Orlov rappresentano una base solida, che può essere completata dal veterano Brooks Orpik, ma oltre a loro il reparto sarà tutto da scoprire. La franchigia ha in organico alcuni giovani interessanti come Christian Djoos e Madison Bowey, che avranno l’opportunità di dimostrare il loro valore.

Nessun punto interrogativo invece tra i pali, la porta dei Capitals sarà ancora protetta da Braden Holtby, uno dei portieri più forti della lega. Il giocatore aveva evidenziato alcune incertezze durante i playoff, ma non ci sono motivi per dubitare del vincitore del Vezina Trophy nel 2016. Alle sue spalle ci sarà ancora Philipp Grubauer, che potrebbe essere impiegato con maggiore frequenza, soprattutto considerando che dal 2014 ad oggi Holtby è stato il portiere a giocare più partite in assoluto.

Complessivamente i Capitals si presentano dunque come una squadra diversa rispetto agli ultimi anni, indebolita dalle operazioni rese necessarie dai limiti del salary cap, ma ancora capace di confermarsi come una delle principali forze del torneo. Difficile che possano vincere un nuovo Presidents’ Trophy, ma visti i continui fallimenti nei playoff forse la squadra potrà beneficiare dall’arrivare al post season con un approccio diverso.


Click to comment

Altri articoli in NHL