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Dopo due anni i Kings ci riprovano: cosa è cambiato dal 2012?

LOS ANGELES – I Los Angeles Kings sono tornati in finale dopo un anno di assenza e, soprattutto, dopo aver vinto la prima Stanley Cup della loro storia nel 2012.

A distanza di due stagioni i californiani si presentano in maniera molto simile rispetto al recente passato: Drew Doughty è sempre il difensore di punta, Dustin Brown veste ancora la maglia di capitano ed Anze Kopitar si è confermato essere uno strepitoso centro two-way.  Nel “core” dei campioni del 2012 c’è inoltre ancora Jeff Carter, capace ancora di soprendere ad ogni partita il suo coach Darry Sutter, naturalmente confermato sulla panchina dopo la storica vittoria.

Logica conseguenza è un sistema di gioco molto simile a quello che ha permesso ai Kings di vincere nel 2012. I californiani basano la maggioranza delle loro partite su un gran possesso del disco, particolarmente efficace nei playoff ed elevato all’ennesima potenza dall’arrivo di Marian Gaborik, attualmente il miglior marcatore nel post season con 12 reti.

In quella storica cavalcata del 2012 il grandissimo protagonista fu Jonathan Quick, capace ci far registrare numeri stellari: 16 vittorie, sole 4 sconfitta, una percentuale di parate del 94.6% e una media di reti incassate a partita di 1.41! Quest’anno, però, il portiere statunitense ha evidenziato delle statistiche più modeste, con un bilancio di 12-9 e una percentuale di parate del 90.6%.

La cosa più sorprendente della squadra del 2012, però, rimane il fatto che Los Angeles perse solamente 4 partite in tutti i playoff, evitando anche di ritrovarsi confrontata con una potenziale eliminazione. Il tutto dopo essersi qualificati all’ottavo posto nella Western Conference. Quest’anno, invece, hanno dovuto ricorrere in tutti i turni alla settimana partita, giocando una cifra record di 21 incontri per poter accedere alla finale.

Questo rappresenta una netta differenza rispetto a due anni or sono, soprattutto per quanto riguarda le energie ancora a disposizione. I playoff dei Kings, d’altronde, sono iniziati in maniera difficilissima, quando furono costretti a rimontare un 3-0 nella serie nei confronti dei San Jose Sharks. L.A. ha poi continuato a lottare, eliminando in successione la miglior squadra ad Ovest (gli Anaheim Ducks) e i campioni in carica, ovvero i Chicago Blackhawks.

Le energie nel serbatoio dei Kings potrebbero però essere presenti in quantità leggermente inferiore rispetto ai New York Rangers, i quali hanno avuto la possibilità di riposare qualche giorno in più dopo aver eliminato in sei incontri i Montreal Canadiens.

Nonostante questo, Los Angeles si presenterà in pista mercoledì notte per gara 1 come favorita per la vittoria finale, anche se il loro dominio appare meno netto rispetto al 2012.

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