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Ambrì Piotta

D’Agostini regala il primo sorriso del nuovo anno all’Ambrì Piotta

I biancoblù passano gran parte della gara in vantaggio, ma non arrivano i tre punti. La vittoria muove poco la classifica, ma è importantissima a livello morale

D’Agostini regala il primo sorriso del nuovo anno all’Ambrì Piotta

KLOTEN – AMBRÌ

1-2

(0-1, 0-0, 1-0; 0-1)

Reti: 9’20 Müller (Trisconi) 0-1, 50’50 Abbott (Grassi, Schlagenhauf) 1-1

Rigore: D’Agostini

Note: Swiss Arena, 5’988 spettatori. Arbitri Dipietro, Mollard; Abegglen, Progin
Penalità: Kloten 3×2′ + 1×10′ (Kellenberger), Ambrì 6×2′

KLOTEN – L’Ambrì Piotta non ha iniziato il nuovo anno con quella vittoria da tre punti che avrebbe potuto distanziare in maniera importante il Kloten nei bassifondi della classifica, ma i biancoblù sono comunque riusciti ad ottenere un successo che fa estremamente bene a livello morale, e in un certo senso questa era la cosa più importante.

La squadra di Cereda è inoltre riuscita a sfatare un tabù, vincendo finalmente per la prima volta in campionato ai rigori, togliendosi così l’etichetta di unica formazione della lega ad aver collezionato solamente delusioni nell’esercizio previsto dopo 65 minuti di ostilità.

L’altra faccia della medaglia è invece rappresentata dal non essere riusciti a chiudere la partita quando se n’è presentata l’occasione e, visto l’andazzo con cui si è sviluppata la contesa, è verosimile pensare che un raddoppio biancoblù – indipendentemente dal momento in cui sarebbe arrivato – avrebbe fatto scorrere con anticipo i titoli di coda in una sfida spesso noiosa e giocata a bassi ritmi.

Un incontro lento e avaro di episodi esaltanti è però probabilmente ciò che voleva l’Ambrì Piotta, specialmente dopo il vantaggio ottenuto al 9’20 da Marco Müller, bravo a dialogare in zona neutra con Trisconi prima di andare a battere Boltshauser con un bel tiro di polso.

I biancoblù hanno così colpito nel loro primo ed unico reale affondo della prima metà di gara, per il resto caratterizzata da un Kloten ancora privo di un chiaro sistema di gioco e sempre dipendente dalla sua prima linea.

L’unico aviatore a scrollarsi di dosso l’anonimato è stato a tratti il nuovo arrivato Spencer Abbott, che alla sua prima partita in Svizzera è andato a firmare l’1-1 ad una decina di minuti dal termine, dopo che i leventinesi avevano avuto diverse opportunità per raddoppiare. Il gol locale è arrivato così, un po’ dal nulla, ma ha immediatamente dato concretezza ai rammarichi leventinesi, che specialmente con Kubalik e in più circostanze con D’Agostini sono andativi davvero vicini alla seconda segnatura.

Sull’altro fronte, nonostante i 35 tiri di marca zurighese, i reali pericoli corsi da Conz sono stati ben pochi, ed in questo senso l’Ambrì ha avuto il pregio di trovare per buona parte di gara il giusto equilibrio tra il mantenimento di un ritmo basso e controllabile, e la capacità di portare in pista una buona energia per vincere i duelli alle assi.

La partita ha comunque (finalmente) acquisito un significativo interesse nel terzo tempo, soprattutto grazie a delle penalità un po’ ingenue su ambo i fronti. In entrata di periodo un cambio scorretto degli aviatori ha presentato su un piatto d’argento all’Ambrì Piotta la possibilità di “uccidere” la sfida con la seconda rete, mentre nel finale – dopo l’1-1 di Abbott – un bastone alto di Incir ha costretto la squadra di Cereda ad un doppio boxplay che sarebbe potuto essere decisivo.

Nulla di fatto su ambo i fronti – nonostante l’Ambrì nel suo powerplay avesse manovrato in maniera pregevole, comportandosi poi bene in boxplay – ed allora si è dovuto ricorrere all’epilogo dei rigori, in cui solamente Matt D’Agostini ha saputo trovare il gol.

Il finale di gara ha così ben riassunto un match in cui il canadese è risultato nuovamente essere il miglior biancoblù in pista e, cosa ancor più importante, il vero leader e anima della squadra. Nella sua prima linea ha però disputato una buona gara anche Jeff Taffe, non trascendentale ma bravo nel creare spazi e distribuire dischi con il giusto tempismo, mentre in difesa è rientrato un Plastino che ha ristabilito un certo equilibrio tra i tandem in retrovia.

Complessivamente coach Luca Cereda può dunque ritenersi soddisfatto, perché la sua squadra ha giocato martedì sera una partita piuttosto atipica – niente ritmo forsennato e forecheck asfissiante – ma ha dimostrato di poter avere successo adattandosi ad avversario e contesto.

Poco sensato infatti voler strafare dopo un periodo di pausa, prestando il fianco ad un Kloten sì ultimo, ma che ha comunque in organico due degli attaccanti svizzeri più forti del campionato. L’Ambrì ha però impedito agli aviatori di trovare il loro ritmo, ha ridotto al minimo le opportunità di creare gioco ed ha colpito quando ne ha avuto l’opportunità, pur mancando di quella necessaria concretezza per rendere letale un gameplan del genere.

Missione compiuta solo in parte a livello matematico, dunque, ma per il morale iniziare il 2018 con un successo era un primo passo fondamentale per riprendere il proprio cammino. I biancoblù possono ora guardare con maggiore fiducia ad un prossimo weekend che si preannuncia estremamente impegnativo, con due derby nel giro di 24 ore contro un Lugano in crisi ma desideroso di rivalsa.


IL PROTAGONISTA

Matt D’Agostini: poco importa se alle spalle aveva quattro partite giocate sull’arco di sei giorni, il canadese si è nuovamente dimostrato essere l’anima e il motore dell’Ambrì Piotta.

Cereda si affida a lui appena può, ed infatti finisce la partita con ben 22 minuti di ghiaccio (solo Plastino ha giocato più di lui) e chiude la sua prova segnando il rigore decisivo. Imprescindibile per mille motivi.


HIGHLIGHTS

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