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Ambrì Piotta

D’Agostini: “Con l’Ambrì si è parlato del futuro, alla Spengler per essere un leader”

Il biancoblù crede nella possibilità di andare a Pyeongchang: “C’è sempre tantissimo orgoglio nel difendere i colori del proprio paese, vedremo che succederà dopo che avrò dimostrato di cosa sono capace”

DAVOS – Il Team Canada non ha certo vissuto un esordio semplice alla Coppa Spengler, ma in un modo o nell’altro la selezione della foglia d’acero è uscita vincitrice dalla sfida contro i cechi del Mountfield, dandosi così il tempo di preparare al meglio il resto del torneo.

Sguardi dunque soddisfatti solo a metà quelli visti uscire dallo spogliatoio della squadra diretta da Desjardins, in cui troviamo anche un Matt D’Agostini che è tornato a vestire la maglia della selezione a due anni dall’ultima volta.

“Abbiamo iniziato con una vittoria, ma non possiamo certo dire di aver ottenuto un successo convincente – ha commentato il biancoblùper la maggior parte del terzo tempo abbiamo subito gli attacchi del Mountfield, aggrappandoci semplicemente al minimo vantaggio acquisito senza riuscire ad imporre il nostro gioco. Alla fine siamo riusciti a resistere grazie all’ottima prestazione di Barry Brust, che ci ha permesso di ottenere la vittoria”.

Matt D’Agostini, è difficile dover scendere in pista così velocemente, senza avere molto tempo per conoscersi ed organizzarsi?
“Sicuramente non è semplice. Abbiamo provato ad imparare il più possibile del sistema che il coach vuole applicare nel poco tempo avuto a disposizione, ma al contempo bisogna anche cercare di non curarsi troppo dei dettagli e giocare semplicemente ad hockey. L’intento era quello di lavorare duro e mantenere una certa semplicità… In alcuni momenti è funzionato, ma non siamo stati eccezionali”.

Non è la tua prima Spengler, ma con le Olimpiadi alle porte la situazione è di quelle speciali… Come valuti le tue possibilità di ottenere la convocazione?
“Sicuramente ci credo. Dobbiamo giocare un buon torneo a Davos e dare la miglior impressione possibile… Anche a livello personale in fin dei conti il tutto è molto semplice, devo semplicemente giocare il mio gioco e dimostrare quello di cui sono capace”.

Sei riuscito a reagire ad una stagione negativa, tanto da ottenere la convocazione in Nazionale… Quanto orgoglio c’è nell’essere qui?
“Poter indossare la maglia canadese è sempre un motivo di grandissimo orgoglio. Crescendo si sogna di poter rappresentare il proprio paese sul ghiaccio, qualsiasi sia l’occasione, dunque sono molto felice e non vedo l’ora del resto della settimana”.

Nell’Ambrì hai un ruolo speciale, mentre con il Canada giochi in una squadra con delle dinamiche differenti… Questo ti porta a cambiare il tuo gioco?
“No, non credo. Bisogna sempre avere fiducia nel proprio modo di giocare, e si deve sempre voler essere il giocatore in grado di fare la differenza e segnare i gol importanti.  Cerco sempre di essere un leader, ed è ciò che conto di fare anche durante la Coppa Spengler”.

La Spengler è un’ottima occasione per mettersi in mostra… Ad Ambrì il tuo contratto è in scadenza, hai già un’idea sul tuo futuro?
“Con l’Ambrì abbiamo già iniziato a parlare un po’ della prossima stagione, ma è sempre difficile affrontare questi argomenti durante la stagione, sempre piena di impegni. Sono però sicuro che ne riparleremo”.

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