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Interviste

Cunti: “Non siamo stati ricompensati, ma se continuiamo così avremo presto successo”

Al rientro, l’attaccante ha spiegato la scelta di trasferirsi a Bienne: “È stata una decisione in favore della famiglia, a breve avremo un secondo figlio. Lugano è sempre meravigliosa, ma a Bienne le cose saranno più facili”

LUGANO – Proprio quando si aveva l’impressione – grazie a tre vittorie nelle ultime quattro partite e al fatto che nelle ultime due trasferte i bianconeri abbiano giocato bene per lunghi tratti – che la stagione del Lugano stesse finalmente svoltando per davvero, è arrivato l’ennesimo passo falso.

Un passo falso oltremodo doloroso, sia per aver mancato l’aggancio alle squadre sopra la linea, sia per come è arrivata la sconfitta. I bianconeri infatti non hanno brillato, ma avevano sotto controllo un modesto Losanna, reduce peraltro da otto sconfitte consecutive in trasferta.

“Sì, trovo che sia davvero peccato che i tre punti siano andati al Losanna”, ci racconta il rientrante Luca Cunti. “Penso che tutta la squadra non sia stata ricompensata. Ho avuto l’impressione che avevamo il Losanna sotto controllo, dietro non abbiamo concesso quasi niente mentre offensivamente avevo la sensazione che avessimo sempre noi il disco. Forse in alcune occasioni avremmo potuto andare più diretti sulla porta, ma in fin dei conti avremmo dovuto vincere questa partita e l’avremmo anche meritato”.

Con una sola rete segnata diventa però difficile vincere…
“Sì, quello sì, ma semplicemente il disco non voleva entrare. Ho però l’impressione che avremmo potuto batterli anche con un solo gol, perché fino alla superiorità numerica non hanno avuto molte occasioni”.

Superiorità numerica arrivata grazie a una chiamata piuttosto fiscale, considerando la linea tenuta dagli arbitri in questa partita… Voi per esempio non avete beneficiato di nemmeno un powerplay…
“Sì, anche questo è divertente. Giochiamo in casa e abbiamo non so quanto possesso del disco, ma nonostante ciò non riceviamo nemmeno un’occasione per giocare in powerplay… È curioso. Questa però è una cosa che non possiamo influenzare e cionondimeno abbiamo perso, ma per fortuna sabato sera abbiamo subito un’occasione per fare meglio”.

Con la trasferta a Zugo però non vi aspetta una partita semplice…
“Ho l’impressione che se continuiamo a giocare come in questa partita e se qualche disco comincerà ad entrare, avremo successo”.

Venerdì si è di nuovo avuta l’impressione che un solo gol subito basti per destabilizzarvi… C’è un problema di fragilità mentale?
“Non penso. Hanno segnato in powerplay ma dopo non abbiamo iniziato a concedere chissà cosa, solamente quel contropiede in cui hanno segnato con un tocco sotto porta. Non ho avuto l’impressione che dopo il loro primo gol siamo crollati, semplicemente il momentum è girato per qualche istante. Le cose nell’hockey vanno molto in fretta”.

Come ti sei sentito al tuo rientro?
“Col passare dei minuti è andata meglio, ma è difficile da giudicare, sono comunque tre mesi che sto pattinando per rimanere pronto ad aiutare la squadra. Ho l’impressione che fisicamente sia andata bene, ora mi servirà solo un po’ di tempo per tornare nel ritmo”.

Durante il tuo infortunio si è venuti a sapere che a partire dalla prossima stagione giocherai a Bienne. Quali sono i motivi per questa scelta?
“Trovo che sia una bella occasione per me. Per noi è stata anche una decisione in favore della famiglia, a breve avremo un secondo figlio e a Bienne saremo un po’ più vicini a Zurigo e Lucerna, dove sta la famiglia. Qui a Lugano è stato, ed è ancora, meraviglioso, i tifosi sono fantastici, è davvero incredibile, ma ho l’impressione che il supporto che potremo ricevere dalla famiglia ci renderà le cose più facili a Bienne”.

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