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Ambrì Piotta

Conz: “Siamo sempre più uniti, con Matte ho davanti a me un sistema che già conosco”

Il portiere ex Friborgo sta lavorando con Pauli Jaks per rilanciarsi con la sua nuova squadra: “So che riceverò molti più tiri, ma essere sollecitati con regolarità è la cosa migliore”

BIASCA – Tra i cinque nuovi volti che hanno debuttato in maglia biancoblù sabato sera a Biasca ce n’era anche uno “mascherato”, quello di Benjamin Conz, che contro i Ticino Rockets ha giocato la sua prima (mezza) partita con l’Ambrì Piotta.

“Per noi è stato un buon debutto – ci spiega l’ex portiere del Friborgo era importante scendere finalmente sul ghiaccio per una vera partita, e non solo in allenamento, perchè solamente ritornando a giocare in un contesto con del reale agonismo si ritrovano le giuste sensazioni. Tra i pali mi sono sentito bene, a parte l’uscita “alla Superman” sulla rete avversaria (ride, ndr), ma per il resto è stata una buona prima partita”.

Benjamin Conz, hai giocato in diverse occasioni contro l’Ambrì… Che differenze vedi tra la squadra di un anno fa e quella attuale?
“È forse un po’ presto per fare un vero paragone, ma con Cereda l’intento è chiaramente quello di creare un gruppo molto unito e solido, che giochi ogni partita con le emozioni ed il cuore. Rispetto alla passata stagione si vuole portare in pista più intensità. Nei playout avevamo affrontato un Ambrì forse un po’ poco motivato ed unito, questo anche perchè alcuni giocatori erano acciaccati, ma quello che vedo ora è uno spogliatoio in cui tutti parlano con tutti… Siamo una squadra felice, c’è davvero un bell’ambiente”.

Hai già tante stagioni alle spalle, ma a 25 anni c’è ancora da imparare… Su cosa ti stai concentrando con Pauli Jaks in questo preseason?
“Insieme stiamo lavorando bene. Pauli lo conoscevo già grazie ad alcune esperienze con le Nazionali giovanili, dove abbiamo potuto lavorare fianco a fianco per tre anni. Ci capiamo bene a vicenda e questo sicuramente è un vantaggio, ma entrambi sappiamo che se vorrò davvero aiutare la squadra a vincere è necessario che lavori duramente sin dai mesi estivi”.

Hai ritrovato René Matte, con cui avevi già lavorato a Friborgo… Lui si occupa della difesa, questo è un vantaggio per te? Stai rivedendo delle meccaniche che già conosci?
“Anche lui è un allenatore che conosco bene, al Gotteron era una parte importante dello staff nei quattro dei cinque anni che ho passato con i dragoni. Indubbiamente vederlo al fianco di Cereda per me è un aspetto positivo, posso già notare un paio di similitudini tra quello che vuole portare al gioco dell’Ambrì ed il sistema che usavamo in quegli anni a Friborgo. Credo che Matte possa dare un contributo importante al nostro gioco difensivo e aiutare noi portieri, perché è un allenatore che mette molto l’accento sulla comunicazione tra i reparti”.

L’infortunio di Mayer a Ginevra ha avuto un impatto diretto ad Ambrì. Non si sa quando Descloux tornerà, ma per ora tu sei il portiere titolare… Questo cambia qualcosa nel tuo approccio?
“Direi proprio di no. Come detto in questa fase della stagione non si hanno alternative, se si vuole farsi trovare pronti per aiutare la squadra a settembre bisogna lavorare al massimo durante gli allenamenti. Come portiere inoltre il tuo lavoro è piuttosto basilare, devi andare tra i pali e fermare i dischi, dunque poco cambia se vi è tanta o poca concorrenza in squadra”.

L’Ambrì lo scorso anno era una delle squadre che ha concesso più tiri, mentre il Friborgo una di quelle capace di subirne di meno. Per te sembra delinearsi un significativo cambiamento di ritmo…
“Questo è effettivamente un appunto importante da tenere in considerazione. Dal mio punto di vista è la cosa migliore, ed in generale credo che tutti i portieri preferiscano dover fronteggiare una quarantina di tiri a partita piuttosto che riceverne solamente 15… Se si viene sollecitati con regolarità è facile rimanere nel ritmo del match e non si ha tempo per pensare troppo, dunque ho sempre amato le sfide in cui potevo ricevere diversi tiri”.

Sabato hai mostrato per la prima volta la tua maschera, un tributo agli 80 anni di storia dell’Ambrì Piotta…
“Esatto, volevo portare sul casco qualcosa dedicato ai tifosi e che avesse un collegamento importante con il mio nuovo club. Quest’anno ho voluto includere le parole della Montanara, una rappresentazione dei fans ed il logo della squadra… Tre scelte semplici ma che hanno portato ad un risultato di cui sono molto contento, spero che anche ai nostri sostenitori possa piacere!”.

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