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Ambrì Piotta

Conz: “Possiamo alzare il livello, c’erano tante emozioni ma non eravamo al meglio”

Il portiere ha analizzato la gara di Bienne: “Ci sono un po’ mancate le idee offensive, dobbiamo creare più traffico di fronte a Hiller perchè è davanti al portiere che si vincono le partite… È lì che possiamo fare la differenza”

BIENNE – Per i biancoblù il Bienne resta un avversario maledetto, una bestia nera imbattibile. Almeno per ora.

Le sensazioni emerse dalla Tissot Arena, però, dicono che il Bienne è squadra forte e ben organizzata – e questo lo si sapeva già –, ma anche che all’Ambrì Piotta non manchi molto per venire a capo dei Seeländer, a patto che cattiveria agonistica e costanza sui sessanta minuti non vengano mai a mancare, come accaduto sabato sera.

“Eravamo pronti a batterci, peccato per questo epilogo”, ci ha raccontato Benjamin Conz. “Erano cinque anni che questa squadra non disputava i playoff e le emozioni provate sono state intense. Siamo però consci di non aver disputato la nostra miglior partita, e che possiamo giocare meglio di quanto mostrato. Uno dei fattori che ci ha messo in difficoltà sono state le penalità, decisamente troppe. Alcune potevano essere evitate, e nonostante un buon boxplay i ragazzi hanno speso molte energie che avremmo potuto impiegare per mettere in difficoltà il Bienne, e non per difenderci. Non è facile riuscire a crearsi delle occasioni pulite contro quest’avversaria… Loro hanno giocato un match molto solido, mentre a noi sono mancate un po’ di idee offensive. Penso però, e ne sono sicuro, che possiamo elevare il nostro livello di gioco ed è su questo che punteremo in Gara 2”.

L’inizio non è stato dei migliori, anche se nel primo periodo almeno tre belle occasioni per sbloccare il risultato ve le siete create…
“Sì, effettivamente sia nel primo tempo che sull’arco dell’intera partita non ci siamo creati moltissime occasioni da rete. Alcune di queste, però, sono state velenose e se concretizzate avrebbero potuto mutare l’inerzia della sfida. Credo che degli aspetti su cui dovremo lavorare in allenamento, l’efficacia realizzativa sia quello che ha la precedenza sul resto. Dobbiamo essere più bravi a sfruttare le nostre occasioni, perché avversari come il Bienne non ne concedono moltissime. Hanno un sistema difensivo che funziona davvero molto bene, ed è per questo che da martedì dovremo essere più bravi e più furbi sotto porta”.

Le due reti del Bienne sono entrambe cadute nel primo tempo. Dalla tua prospettiva come le hai vissute?
“Sul primo gol si è creata una situazione di tre contro due e Diem è stato bravo ad infilarmi all’incrocio dei pali. Forse ci siamo fatti sorprendere un po’ troppo e loro hanno sfruttato velocità e combinazione tra i due attaccanti. Bisogna dare credito al Bienne, anche se sono convinto che su entrambe le reti avremmo potuto fare di più per impedirle. Ecco un altro aspetto su cui occorrerà lavorare in vista di Gara 2, maggiore attenzione difensiva”.

Peccato per la vostra rete, arrivata praticamente a conti fatti. Gol che però potrebbe essere significativo per voi, soprattutto a livello psicologico…
“Sì e no. Non scopriamo di certo ora quanto sia difficile superare Hiller e la sua retroguardia, ma siamo anche consci di come le cose in stagione siano funzionate bene per noi a livello realizzativo. Raramente abbiamo faticato e questo aspetto rappresenta uno dei nostri punti di forza. Credo si tratti soprattutto di creare maggiore traffico davanti a Hiller, perché nei playoff spesso e volentieri è davanti al portiere che si vincono le partite. Tornando a ciò che dicevo prima, se abbiamo faticato a renderci pericolosi è proprio perché non abbiamo lavorato bene a sufficienza per disturbare la visuale del portiere. In quelle situazioni, quando ti ritrovi diversi giocatori a un metro da te, non puoi fare altro che concedere dei rebound… Quelle sono le situazioni che possono fare la differenza in partite come questa”.

A proposito di portieri, Hiller si è dimostrato ancora una volta solido e difficile da superare. La vostra è una bella sfida nella sfida, come la vivi?
“Sicuramente è una situazione che funge da stimolo per entrambi. L’obiettivo è di aiutare al meglio la propria squadra, vedremo come andrà a finire… Ora pensiamo alla partita di martedì. Alla Valascia potremo contare sul nostro pubblico – che si è fatto sentire tantissimo anche qui a Bienne! – e questo è un fattore non banale e che potrà aiutarci a trovare maggiore energia e determinazione per potercela giocare fino in fondo”.

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