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Ambrì Piotta

Cinque spunti dalle partite giocate nel weekend dall’Ambrì Piotta

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


uno Quando non è destino, non è destino
Il fatto che Dominik Kubalik non sia mai riuscito a trovare il gol contro il Lugano era uno degli argomenti principi del pre-derby di venerdì, ma quando il top scorer biancoblù si è involato tutto solo verso la porta lasciata sguarnita da Merzlikins, l’intera Valascia era pronta ad esultare anche per la caduta di questo tabù. Il ceco nell’occasione ha però avuto il “braccino”, lui che a suon di cannonate si è guadagnato il titolo di miglior giocatore della lega, e al posto di depositare il puck in rete lo ha spedito a lato. Resta ora da vedere cosa riserverà il destino al fuoriclasse dell’Ambrì Piotta. Le possibilità sono sostanzialmente tre: partire dalla Leventina con questa “macchia” nel curriculum, levarsi la soddisfazione in un ipotetico derby nel post season, oppure tornare la prossima stagione per non lasciare nulla di incompiuto. L’ultimo scenario è remoto, ma è davvero da escludere?


due Piccoli Novotny crescono
Con la nuova gestione sportiva del club alla Valascia sono tornate le emozioni, quest’anno amplificate dalle 14 vittorie casalinghe che hanno fatto vibrare come un tempo le assi della vetusta infrastruttura. Se poi si parla di emozioni, Jiri Novotny ha dato il suo contributo portando quella che è già una tradizione, ovvero quel geyser sound a cui i tifosi non vedono l’ora di partecipare una volta suonata l’ultima sirena. Le gesta del ceco sono state evidentemente da ispirazione anche ai più piccoli, con i bimbi del settore giovanile che – dopo delle “partitelle” inscenate nelle pause – hanno proposto il loro gayser sound, trovando la partecipazione dell’intera pista in una scena che è stata bellissima. Anche questa è la magia dell’hockey, che ha saputo emozionare un po’ tutti.

 

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tre Audacia incompresa?
Quando, a Langnau, Luca Cereda ha scelto di chiamare in panchina Benjamin Conz a 2’58 dalla terza sirena per cercare il pareggio con sei uomini di movimento, alcuni hanno storto il naso. “Era troppo presto!”, si leggeva tra i commenti dei tifosi, ma oggettivamente – anzi, statisticamente – non è così. Certo, il Langnau 35 secondi dopo ha segnato, ma stando ad alcune ricerche (ne parlano NLIceData e MoneyPuck, ad esempio) l’approccio scelto dal coach biancoblù era quello corretto. I dati mostrano infatti che per avere le maggiori probabilità di recuperare un gol di ritardo in trasferta, il portiere andrebbe mediamente richiamato in panchina con 4’28 ancora da giocare. Questa stima si basa su dati raccolti in NHL e presenta sfaccettature che in questa sede non si ha lo spazio di approfondire, ma in generale è chiaro che la tendenza dei coach sia quella di essere più aggressivi nel richiamare il loro portiere in panchina. Per chi fosse interessato qui è possibile trovare delle informazioni per approfondire l’argomento. Cereda è in questo senso il coach più audace (moderno?) della lega, seguito da Dan Tangnes. Di seguito i dati raccolti e pubblicati da NL Ice Data.

quattro La carica del capitano
Il nome di Elias Bianchi
non è riuscito a ritagliarsi un posto nei “top” della classica rubrica mattutina, dunque approfittiamo di questo spazio per mettere un meritato accento sulle ultime prestazioni del capitano biancoblù. La sua linea – completata da Kostner e Trisconi – ha prodotto complessivamente sei punti nel weekend, mentre il suo bel gol nel derby ha messo il sigillo sulla stracantonale. Tra gli impatti evidenti delle ultime sfide c’è inoltre lo screen sulla rete di Plastino a Langnau, ma è tutto il lavoro che non viene riflesso in statistiche ed highlights che rende preziosa la presenza di Bianchi. Nulla di nuovo in realtà, perché il capitano ci ha abituato a tanto lavoro “sporco” e fondamentale, ma ogni tanto è bello anche sottolineare l’apporto che danno giocatori del suo tipo.

cinque Il maestro delle seconde opportunità
In Svizzera la quantità di dati statistici a disposizione sta salendo esponenzialmente, ma al momento non ci sono a disposizione i numeri che riguardando le performance agli ingaggi di un giocatore dopo aver ricevuto un ammonimento dagli arbitri. Ci baseremo dunque su sensazioni e intuito, elementi che sicuramente non bastano per fornire un’informazione completa e attendibile, ma che sono sufficienti per evidenziare un trend: Jiri Novotny è maledettamente bravo agli ingaggi, specialmente al “secondo tentativo”. Il veterano ceco non si lascia infatti turbare dal pericolo di eseguire erroneamente un faceoff una seconda volta – ne scapperebbe una penalità – ed anzi dopo gli avvertimenti dei linesman è quasi infallibile. Il migliore della lega in questo “esercizio nell’esercizio”? Forse. Un maestro al puck drop? Sicuramente.

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