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Cinque spunti dalle partite giocate nel weekend dal Lugano

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


uno Il Club del 1/4 di dollaro
Con le reti segnate nel derby alla Valascia, Gregory Hofmann ha raggiunto quota 25 reti stagionali, cifra che corrisponde al suo record di sempre in National League. Il topscorer bianconero raggiunge così altri giocatori dal passaporto svizzero che hanno trovato almeno 25 gol in regular season con la maglia del Lugano. Più di lui, in epoca di playoff, hanno segnato solo Peter Jaks (38 gol nella stagione 87/88 e 28 la stagione successiva), Jörg Eberle (34 nell’88/89, 28 a due riprese a cavallo degli anni ‘90 e 26 nell’anno del primo titolo), Hnat Domenichelli (27 gol nel 2009/10) e infine Adrian Wichser e Raymond Walder (26 gol per entrambi nel 02/03 rispettivamente 90/91). Calcolato anche quanto sia cambiato il campionato svizzero negli ultimi 30 anni e leggendo certi nomi, quanto fatto finora da Hofmann è veramente di grande spessore.

due Sfida all’O.K. Cornèr
Momenti di tensione quelli che si stagliano in pista prima e durante i tiri di rigore. Per la prima volta alla Cornèr Arena il Lugano si è trovato a sfidare l’avversario nei duelli individuali e contro il Ginevra la sfida si è consumata praticamente tra i due solitari Luca Fazzini e Henrik Tömmernes. Dopo l’intermezzo della spettacolare esecuzione da parte di Linus Klasen, l’attaccante bianconero e il difensore granata si sono battuti a suon di colpi di classe: quattro rigori segnati a testa, un palo per Fazzini e due errori per Tömmernes, e quanta classe nell’esecuzione sempre diversa da parte degli sfidanti. Tra loro due è finita in parità per rigori segnati, ma i due errori del ginevrino hanno fatto esultare il bianconero.

tre Salvati dalla tecnologia
Per il Lugano stava per trasformarsi in una tragica sconfitta all’ultimo respiro la partita contro il Ginevra di domenica pomeriggio. Su quel contropiede granata a pochi secondi dalla terza sirena il disco è stato tolto dalla porta da Gregory Hofmann, facendo però gridare al gol gli ospiti. Minuti interminabili passati dagli arbitri a visionare il video, gli stessi direttori di gara che guardando lo schermo scuotono la testa sconsolati. La qualità del video a disposizione dei giudici è veramente pessima e ciò non ha permesso agli arbitri di determinare con convinzione se il disco avesse toccato la seconda linea. Immagini poi apparse sui social hanno dato infine l’idea opposta, quel disco è finito con tutta probabilità in gol, ma quel che è triste è che nel 2019 in uno dei campionati che vuole essere tra i migliori al mondo non vengano messe a disposizione degli arbitri delle immagini con una risoluzione superiore a un VHS degli anni ‘80. Almeno il Lugano ci ha guadagnato stavolta…

quattro Chi ben comincia… Cosa?
Il Lugano
riesce persino a ribaltare i proverbi. Con i bianconeri in pista il detto “chi ben comincia è a metà dell’opera” non vale praticamente più nulla o quasi. Nel derby della Valascia dopo l’ottimo inizio e i due doppi vantaggi, i bianconeri sono usciti sconfitti con due reti di scarto. Domenica alla Cornèr Arena i ragazzi di Ireland sono stati protagonisti di un buon inizio, con belle trame offensive, occasioni e la rete d’apertura. Poi il solito black out durato 50 minuti e una fatica immane per mettere assieme due idee e arrivare alla vittoria nei rigori. Proviamo con un altro? Magari “chi va sano va lontano”? Ah no, quello lo stanno già provando da inizio stagione.

cinque È nel contratto da capitano?
Due reti nel week end
, una alla Valascia per tentare l’aggancio all’Ambrì Piotta nel finale, l’altra ha determinato il fondamentale pareggio domenica pomeriggio contro il Ginevra. In mancanza dell’apporto di alcuni attaccanti, Capitan Alessandro Chiesa si sta caricando sulle spalle la propria squadra suonando la carica anche a suon di reti. Invidiabile la freddezza con cui ha battuto Conz venerdì sera, da attaccante pure, mentre domenica è andato a prendere colpi nello slot per deviare un tiro di Hofmann. Capitano tutto fare, esempio in tutto e per tutto.

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