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Ambrì Piotta

Cereda: “Quello che abbiamo in mano non è ancora nostro, a Zugo torniamo all’attacco”

Il coach ha analizzato il momento biancoblù: “Serate come queste permettono alla nostra squadra di crescere. Sappiamo che ci attendono altre dure battaglie, ma portando la nostra identità abbiamo delle chance”

AMBRÌ – L’Ambrì Piotta continua il suo percorso, un passo alla volta. Percorso di cui ora si vede la seconda tappa intermedia, dopo aver già timbrato il cartellino rappresentato dalla salvezza matematica. “Intermedia” perchè i biancoblù stanno interpretando al meglio questo finale di stagione, arrivandoci con tanto carattere ed altrettanta benzina, elementi che saranno poi interessanti da vedere all’opera negli eventuali playoff.

“Queste sono partite con grande tensione”, ha commentato coach Luca Cereda, che vede sfide come quella di venerdì come un’opportunità per continuare a crescere.

“Bisogna ricordarsi che l’Ambrì Piotta è la squadra con meno esperienza di tutte in NLA e queste partite – specialmente il secondo tempo che non è andato come volevamo – ci permetteranno di crescere ancora di più… Dallo staff ai giocatori, ma anche il pubblico. Nel periodo centrale qualche piccolo fischio l’ho sentito. Dobbiamo e possiamo crescere tutti, e queste partite ci permetteranno farlo”.

A due partite dalla fine siete addirittura a tre punti dal terzo posto, che effetto fa?
“La nostra situazione in classifica non cambia il nostro approccio. Sabato abbiamo il prossimo ostacolo da affrontare, ora cerchiamo di recuperare bene e poi andremo all’attacco del prossimo avversario e continuiamo così”.

Vi siete però guadagnati la possibilità di essere in questa situazione…
“È vero, ma quello che abbiamo in mano non è ancora nostro, dunque bisogna lavorare per far si che lo diventi. In questa lotta noi siamo i cacciatori, non siamo sicuramente quelli che vengono cacciati, dunque sabato andiamo nuovamente all’attacco”.

Un cacciatore che incute un certo rispetto quando riuscite ad applicare la vostra filosofia…
“Quando portiamo la nostra identità sul ghiaccio possiamo giocarcela con tutti. Questo non vuol dire che si vinca, però sicuramente abbiamo delle chance. Quando invece non lo facciamo diventa difficile, e di questo ci sono state sufficienti dimostrazioni sull’arco di queste 48 partite”.

Un fattore fondamentale è sempre stata la gestione delle emozioni, dall’euforia delle vittorie alla delusione per le sconfitte…
“Siamo coscienti dei nostri limiti, ma anche dei nostri punti forti e cerchiamo di metterli in pista ogni giorno. Mi era sembrata fuori luogo l’esaltazione dopo la vittoria di Zugo, così come non capivo chi ci dava in crisi in seguito alle due sconfitte dello scorso weekend. Per questo motivo dico sempre che per noi non cambia niente, sappiamo che sabato ci aspetta un’altra battaglia dura a Zugo e cerchiamo di prepararci al meglio. Credo che da parte nostra si debba sempre tenere una certa obiettività nel valutare il lavoro che facciamo, in tutta la stagione e non solamente in questo ultimo periodo”.

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