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Ambrì Piotta

Cereda: “Non eravamo pronti a soffrire, se giochiamo senza identità questo è il risultato”

Il coach biancoblù non ha usato giri di parole: “Abbiamo provato alcune mosse per scuotere la squadra, ma è servito a poco. Dobbiamo crescere, siamo alla terza partita ed abbiamo preso una bella lezione”

AMBRÌ – Dopo un primo weekend incoraggiante, l’Ambrì Piotta ha commesso l’errore di guardarsi un po’ troppo allo specchio, rimediando contro il Bienne una sconfitta che ha ricordato a tutto l’ambiente il perché per i biancoblù non possano esistere scorciatoie se si vuole ottenere dei risultati.

“È evidente che una bella vittoria come quella di Davos è stata difficile da gestire”, ha confermato coach Luca Cereda. “Ci siamo sentiti troppo belli e sicuri di noi stessi, non eravamo pronti a portare il nostro ritmo in pista. Rispetto al weekend abbiamo fatto tra i 50 ed i 60 cambi in meno durante la partita, questo significa che ogni giocatore ha compiuto 4-5 shift in meno per ogni periodo di gioco… Basta questo per capire che il ritmo non era quello che deve contraddistinguere la nostra squadra”.

L’Ambrì visto in pista martedì sera è stato infatti privo delle fondamenta del suo sistema e, mancate le basi, il gioco dei leventinesi è velocemente collassato su sé stesso.

“A parte gli ultimi 5 minuti del primo tempo ed alcuni cambi nel terzo, non abbiamo portato la nostra identità sul ghiaccio e questo è il risultato”, ha continuato Cereda. “C’è poco altro da dire, questa è la verità… Fa male, ma è così. L’avversario di martedì era sicuramente forte, ma per noi praticamente ad ogni partita è così, quindi questa deve essere una lezione. Se non portiamo la nostra identità in pista per 60 minuti abbiamo poche chance. I giocatori non erano pronti a soffrire”.

Il coach ha cercato di scuotere la sua squadra cambiando il portiere dopo la quarta rete incassata, e spostando Kubalik nella linea di Novotny e D’Agostini, ma gli impulsi non sono stati sufficienti per svegliare il gruppo da un certo torpore.

“Come allenatore hai tre mosse: il timeout, cambiare il portiere oppure mischiare le linee. Abbiamo provato a dare una scossa mandando in pista a Manzato, ma è servito a poco. Dobbiamo crescere, siamo alla terza partita ed abbiamo preso una bella lezione”.

L’Ambrì Piotta sarà ora chiamato ad un’immediata reazione, imposta da un calendario che si farà serrato ed impegnativo nel corso della prossima settimana, a partire dal match di venerdì a Langnau.

“Ora si tratta di prepararsi bene soprattutto a livello mentale, per giocare come gruppo nel modo giusto”, ha concluso Cereda. “Mercoledì tireremo assieme le idee e poi ci rimetteremo al lavoro. Dotti? E un ragazzo umile, ha dei pregi e difetti ma sul ghiaccio ha portato i primi e questa è l’immagine che deve avere la nostra squadra”.

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