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Ambrì Piotta

Cereda: “Non abbiamo perso per colpa degli arbitri, ma alcuni episodi non mi sono piaciuti”

Il coach è stato molto diretto nella sua analisi: “Mi piacerebbe avere un confronto con i direttori di gara, ma ad oggi è impossibile. C’è frustrazione, ma soprattutto perché per due tempi non avevamo fame”

AMBRÌ – Si è rivelato essere un pomeriggio frustrante quello di Coppa Svizzera vissuto domenica dall’Ambrì Piotta, battuto per 4-3 ai rigori dal Berna al termine di una partita contraddistinta da alcune decisioni arbitrali che non hanno fatto piacere nemmeno a coach Luca Cereda.

“Non abbiamo perso per colpa degli arbitri, su questo voglio essere molto chiaro – ha spiegato l’allenatore dei leventinesi – ma mi ha dato particolarmente fastidio un episodio nel terzo tempo, quando una bastonata di frustrazione di un loro giocatore non è stata punita. Quella l’ho trovata una cosa davvero poco bella da vedere, anche se la verità è che nei primi due tempi abbiamo fatto troppo poco per vincere questa partita”.

L’episodio a cui fa riferimento Cereda è una brutta bastonata a due mani di Blum ai danni di Goi, ignorata dai direttori di gara ma che se sanzionata avrebbe portato nel finale di gara ad un powerplay (verosimilmente di 5 minuti) in favore dell’Ambrì Piotta, che avrebbe così avuto la grande possibilità di vincere la partita. Beffardamente il destino è invece stato l’inverso, visto che pochi attimi dopo a finire sulla panchina dei penalizzati è stato Collenberg, permettendo al Berna di iniziare l’overtime a 4-contro-3.

Un altro grave episodio è avvenuto sulla doppia penalità nel primo tempo (espulsione contemporanea di Monnet e Taffe), quando tra il primo ed il secondo fallo dei leventinesi c’era un offside evidentissimo non ravvisato. Inutile precisare che se il linesman lo avesse segnalato, la seconda penalità non si sarebbe mai verificata.

Sull’irregolarità del secondo gol del Berna si è invece già detto ampiamente, con un passaggio con la mano irregolare (che Meyer ha sì effettuato nel terzo di difesa, ma il puck è stato raccolto da un compagno in zona neutra) ed una netta trattenuta del bastone nei confronti di Lauper.

“Sul fatto che il secondo gol sia irregolare penso siamo tutti in chiaro”, ha commentato Cereda. “È stata una chiamata sbagliata ed un giudizio errato da parte degli arbitri, ma oramai dobbiamo accettarlo. Inizialmente abbiamo giocato sotto protesto per sicurezza, visto che c’è sull’azione c’è pure stato un arbitro che ha raccolto un bastone al giocatore del Berna e glielo ha consegnato in mano, ma poi non lo abbiamo confermato. Si è trattato di errori di giudizio e non tecnici, dunque non c’è nessuna possibilità di vittoria”.

Difficile dunque gestire dei momenti del genere, anche perché il confronto con la quaterna arbitrale è spesso praticamente impossibile. “Quello che mi piacerebbe, e l’ho detto anche a Beat Kaufmann che era alla Valascia, sarebbe potermi confrontare con gli arbitri a fine partita, ed invece questo non è possibile perché qualcuno in passato ne ha abusato. Trovo che se questo venisse fatto con la giusta educazione, sarebbe molto importante poter pulire il tavolo da incomprensioni e frustrazioni. Ci sono delle regole che ogni tanto non sono chiare a tutti, dunque a mio parere sarebbe importante poterci confrontare a fine partita in modo civile ed educato”.

Tornando invece al lato più sportivo della sfida, Cereda non si aggrappa certo a scuse nel valutare la prestazione dei suoi. “Da parte mia c’è rammarico per i primi due tempi, quando non eravamo abbastanza affamati, abbiamo perso troppi duelli e pattinato poco… Poi la fortuna non è stata dalla nostra parte, come sull’asta del rigore di Plastino, ma se si lavora prima magari poi si riesce ad avere anche il sostegno della Dea Bendata”.

“Non credo comunque sia stato sbagliato l’approccio al match – ha precisato Ceredaperché quella di domenica è stata una brutta partita dalle due parti… Anzi, stavolta potremmo dire dalle tre parti. Tutti volevano fare il minimo sforzo possibile e chiaramente noi tecnicamente siamo meno forti del Berna, dunque loro avevano un vantaggio. Dovevamo metterla su altri argomenti, quello sicuramente… Ciò che importa davvero è però saper reagire ai momenti di difficoltà, e su questo ultimamente stiamo migliorando ed è forse la nota più positiva”.

Tra le note positive c’è inoltre la prima partita di Descloux, tornato in biancoblù ed autore di un’ottima prova. “Ha giocato bene. Sapevamo che aveva approfittato del periodo a Ginevra, dove ha potuto giocare delle partite, ed eravamo sicuri che mandarlo in pista domenica era la scelta giusta. Conz arrivava da due uscite impegnative e dunque volevamo mettere in pista il miglior portiere a disposizione, e lui ha risposto in modo positivo”.

Ad avere un buon weekend c’è stato anche Lukas Lhotak, che ha reagito positivamente al prestito ai Ticino Rockets con due buone partite. “Lunedì con lui vedremo come proseguire, per me non cambia molto l’approccio. La fiducia nei propri mezzi bisogna guadagnarsela con il lavoro quotidiano, non si può andare al supermercato e comprare una cassa di fiducia. Per lui vale lo stesso… Ha fatto due buone partite a Biasca giocando tanto, ora ricomincerà con noi e dovrà come prima cosa cercare di tenere il posto che gli daremo lunedì, poi eventualmente salire la scala. Quello che ho visto sabato era positivo ed ha avuto l’attitudine giusta, non ha mai smesso di lavorare, però deve ritrovare la fiducia”.

Un ultimo appunto Cereda lo riserva a Mazzolini, autore del suo primo gol con la maglia leventinese e che “sta facendo un ottimo lavoro. Ci sta dando tanta energia ed anche – cosa che in tanti sottovalutano – tanta personalità, e per noi questo vale oro. Al momento rappresenta una parte importante del nostro gruppo”.

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