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Ambrì Piotta

Caos e fischi a Ginevra, ma l’Ambrì Piotta ne esce vittorioso

A Les Vernets una sfida dai poveri contenuti, tra un pessimo Ginevra e un Ambrì che ha fatto il necessario per ottenere il meglio da un contesto non semplice

Caos e fischi a Ginevra, ma l’Ambrì Piotta ne esce vittorioso

GINEVRA – AMBRÌ

0-3

(0-1, 0-0, 0-2)

Reti: 13’30 Zwerger (Fora) 0-1, 50’55 Emmerton 0-2, 58’45 Zgraggen

Note: Les Vernets, 5’358 spettatori. Arbitri Hebeisen, Koch; Borga, Küng
Penalità: Ginevra 2×2′, Ambrì 2×2′

GINEVRA – Affermare che la partita giocata a Les Vernets non abbia evidenziato un gran livello è probabilmente un eufemismo, ma perlomeno l’Ambrì Piotta ha avuto il merito di sbrogliare a suo favore la matassa di un incontro assolutamente caotico, ma terminato in maniera tutto sommato meritata con una vittoria dei leventinesi.

Al cospetto del peggior Ginevra Servette che si ricordi, la squadra di Cereda si è presentata con una serie di novità importantiMonnet escluso e Goi innestato per permettere a Müller di giocare all’ala, mentre dopo l’addio a Chiriaev il ruolo di 13esimo attaccante è stato affidato a Mazzolini – anche se per verificare la bontà di questa scelte bisognerà attendere perlomeno la prossima sfida.

Troppa infatti la confusione e la mancanza di idee su ambo i fronti, che hanno dato vita ad un match in cui la foga delle iniziative è prevalsa (di gran lunga) sulle rispettive strutture di gioco, dimenticate praticamente dopo una decina di minuti. Logica conseguenza delle dinamiche in pista sono state le reti che hanno deciso la contesa, con Zwerger ed Emmerton capaci di battere Mayer in maniera estemporanea, con due tiri improvvisi ma anche nati dal nulla.

Ma d’altronde quella di giovedì non era la serata ideale per giocare di fioretto, e quando l’Ambrì ha provato a costruire qualche manovra elaborata i risultati non sono stati quelli sperati. Un esempio è rappresentato da quei due contropiedi – uno nel primo tempo in shorthand, l’altro nel periodo centrale – orchestrati da D’Agostini ed Emmerton, conclusisi malamente nonostante le buone intenzioni.

Sull’altro fronte invece la squadra di Woodcroft è stata assolutamente disastrosa, ed indubbiamente le assenze di Gerbe, Spaling, Romy e Rod non bastano per spiegare una situazione diventata oramai critica. L’Ambrì Piotta questo lo ha capito, ed ha controllato bene i tentativi locali limitando il Ginevra ad una trentina di tiri in porta, di cui pochi realmente pericolosi per un Conz comunque attento ed autore del primo shutout stagionale.

Virtualmente il match si è chiuso quando Emmerton ha trovato il raddoppio, ma l’Ambrì ha vinto la sua partita quando è riuscito ad impedire al Ginevra di trovare il gol nel periodo centrale. Quella è stata infatti l’unica fase in cui i granata hanno provato realmente a mettere sotto pressione i leventinesi, anche se l’imprecisione in pista non ha mai permesso ad una delle due squadre di prendere il sopravvento.

Continui cambi di possesso ed un’infinità di errori in zona neutra hanno infatti impedito alla sfida di prendere una precisa direzione, e la mancanza di ritmo in questo senso rende davvero difficile esprimere un parere sulle diverse scelte compiute da Cereda.

A maggior ragione in serate così conta dunque il risultato, ed in questo senso l’Ambrì ha confermato il trend che vede la squadra vincente contro avversari in difficoltà e alla propria portata… Tendenza che nel recente passato era una chimera. L’occasione è ora ghiotta se si guarda a venerdì sera, quando alla Valascia arriverà un Losanna in fase di assestamento e al momento senza una reale guida tecnica.

Per tutto il resto meglio rimandare ogni altra valutazione al termine di partite dal maggiore valore rappresentativo, anche se una nota di merito va comunque espressa per Goi e Mazzolini, entrambi capaci di portare l’energia che ci aspettava dal loro innesto. Il primo si è inoltre comportato bene agli ingaggi – nove i faceoff vinti, al pari di Emmerton – mentre il secondo ha giostrato in alcune circostanze nel secondo blocco al posto di uno spento Lhotak. C’è ragione di credere che li rivedremo entrambi in pista venerdì.

Nel frattempo l’Ambrì Piotta torna in Ticino con tre punti in più ed il provvisorio ottavo posto in classifica. Al termine di una serata del genere, va benissimo così.


IL PROTAGONISTA

Luca Cereda: Nella confusione che è regnata sovrana a Les Vernets, a spiccare sono state le decisioni di coach Luca Cereda.

Chiuso il capitolo con Chiriaev nel pomeriggio, a Les Vernets ad accomodarsi in tribuna è stato nuovamente Monnet, a cui si è preferito Tommaso Goi nell’ambito di un esperimento che ha visto Marco Müller giocare per la prima volta all’ala.

In squadra anche il giovane Mazzolini, al debutto in NLA, per l’ennesimo chiaro messaggio da parte dell’allenatore dei leventinesi.


HIGHLIGHTS

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