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Ambrì Piotta

Cajka: “Voglio costruire il mio ruolo come centro, qui è tutto più fisico e veloce”

Il giovane ceco si sta adattando alla massima lega: “Finalmente ho stabilità, ad Ambrì voglio restare a lungo termine. Ora devo imparare al meglio il sistema di gioco, in una fase in cui ogni punto è importante”

AMBRÌ – Si sta gradualmente abituando alla massima lega il giovane attaccante Petr Cajka, e al termine della sfida contro il Bienne mostra – abbassando la mascherina – i segni della battaglia. “Finita l’intervista penso proprio che dovrò andare dal dentista”, afferma sorridente il ceco, che parte della gara l’ha dovuta giocare con una griglia.

L’ultimo arrivato in casa Ambrì Piotta si è ritrovato a fare il salto nella massima lega nella fase più importante della stagione, ed anche giovedì è arrivata una prova significativa da parte del gruppo.

“In questa fase della stagione ogni punto è importante, ma c’è dell’amaro in bocca perché credo che alcune penalità chiamate dagli arbitri non fossero corrette, e alla fine questo ha deciso la partita”, ha commentato Cajka. “Abbiamo giocato un buon hockey, costruendoci delle buone opportunità a 5-contro-5 e segnando anche un gol in shorthand… Se in futuro riusciremo ad evitare tutte queste penalità – ed alcune non sono nemmeno colpa nostra – e continueremo a lavorare così, ci troveremo in una buona posizione”.

Siete inoltre riusciti a recuperare due volte nel punteggio, ribadendo di avere molto carattere…
“Non abbiamo iniziato la partita come volevamo, e poi ci siamo ritrovati sotto di due reti. Riuscire a rimettere la partita in parità è stato importantissimo per noi, e da quel punto abbiamo iniziato ad esprimerci meglio e a proporre il sistema che vogliamo portare sul ghiaccio… Abbiamo messo sotto pressione gli avversari costringendoli all’errore, è così che dobbiamo cercare i gol”.

Dopo alcune partite all’ala ora sei schierato con regolarità al centro, è questa la posizione che ti permette di esprimerti al meglio?
“In questo primo periodo con l’Ambrì la cosa più importante per me è abituarmi al gioco fisico che si pratica nella massima lega, così come ad una velocità che è superiore rispetto alla Swiss League. In termini di posizioni sicuramente mi trovo meglio al centro, ruolo che ho rivestito per tutto il mio percorso giovanile ed anche nei Rockets… Penso che dovrò pazientare ancora qualche partita per abituarmi al nuovo contesto e al sistema di Cereda, ma guardando al futuro e alla prossima stagione sicuramente voglio costruire il mio ruolo come centro”.

In squadra puoi contare sulla presenza di Novotny e Flynn, due tra i migliori della lega agli ingaggi… Stai cercando di rubare loro qualche trucchetto?
“A dire il vero sinora non abbiamo ancora avuto il tempo di chinarci su questo aspetto con la necessaria attenzione in allenamento, ma sicuramente potrò imparare qualcosa da loro, in particolare da Novotny. Rispetto alla Swiss League ho già notato molte differenze, i centri nella massima lega svolgono gli ingaggi con più forza fisica e dovrò dunque lavorare molto sulla mia tecnica. Indubbiamente avere degli ottimi esempi di seguire in squadra sarà un aiuto”.

Dopo aver giocato in tante squadre diverse negli ultimi anni, ora finalmente hai stabilità e un solo sistema di gioco da assimilare…
“Questo è indubbiamente importante. Penso di aver preso la decisione giusta nel raggiungere l’Ambrì, qui è devo voglio restare a lungo termine. È bello avere la sensazione di appartenere ad una precisa realtà, senza dover cambiare spogliatoio ogni anno… Ora voglio iniziare con il piede giusto imparando il meglio possibile il sistema di gioco, migliorando anche difensivamente per avere un bel futuro con i biancoblù”.

Al termine della stagione non manca molto, quanto è importante per te riuscire a dare una buona prima impressione?
“È un aspetto a cui penso relativamente. So perché l’Ambrì mi ha voluto qui, dunque il mio focus va principalmente nel lavorare duramente, migliorare difensivamente e non rinunciare mai nel prendere parte a una battaglia. Se farò tutte queste cose correttamente, trovando una buona posizione sul ghiaccio e riuscendo a ridurre la differenza fisica, quello sarà un buon punto di partenza per il futuro”.

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