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Ambrì Piotta

Bienne migliore in ogni reparto, passo indietro per l’Ambrì

Biancoblù poco organizzati e dal secondo tempo senza l’infortunato Plastino. Ci si attendeva di più dopo la bella prestazione contro il Berna

Bienne migliore in ogni reparto, passo indietro per l’Ambrì

BIENNE – AMBRÌ

5-1

(3-1, 2-0, 0-0)

Reti: 5’24 Forster (Jecker, Schmutz) 1-0, 14’31 Guggisberg (Zgraggen) 1-1, 16’24 Rajala (Jecker, Pouliot) 2-1, 18’54 Rajala (Pouliot, Forster) 3-1, 34’13 Neuenschwander (Schmutz) 4-1, 36’53 Earl 5-1

Note: Tissot Arena, 5’836 spettatori. Arbitri Schukies, Stricker; Abegglen, Progin
Penalità: Bienne 2×2′, Ambrì 1×2′

BIENNE – Un passo in avanti, e poi due indietro. È questa la tendenza a cui ci sta abituando l’Ambrì Piotta nelle ultime settimane, ed anche domenica alla Tissot Arena di Bienne la squadra di Luca Cereda non ha saputo dare continuità alla bella prestazione della sera precedente contro il Berna, incappando in una secca sconfitta che purtroppo non fa una piega.

Troppe infatti le incertezze dei biancoblù per poter anche solo sperare di impensierire il Bienne, apparso nel pomeriggio decisamente più organizzato e capace di farsi preferire agli ospiti praticamente in ogni reparto.

L’unico vero momento positivo l’Ambrì lo ha infatti vissuto a cavallo della rete di Guggisberg – stupenda, così come l’assist di Zgraggen – che ha fatto da intermezzo ad un inizio di gara dominato dal Bienne, ed un epilogo di periodo in cui la squadra di Törmänen ha praticamente archiviato la pendenza con due gol in 150 secondi.

“Sconfitta che non fa una piega”, dicevamo, e questo perchè i leventinesi per la grande maggioranza del match si sono trovati a rincorrere disco e avversari, a risultato di un quintetto spesso mal posizionato sul ghiaccio e che ha lasciato al Bienne delle vere autostrade. Queste letali circostanze si sono verificate in fase di contropiede avversario – come sulla prima e terza segnature – ma anche quando il disco era profondo nel proprio terzo, come in occasione del provvisorio 2-1 che aveva visto Rajala fulminare Conz.

Sul fronte ospite sono invece stati pochi i giocatori in grado di impensierire davvero Hiller. D’Agostini ha visto la sua efficacia limitata dalla necessità di giocare al centro (al posto di Müller, botta alla testa contro il Berna), mentre Emmerton ha vissuto un pomeriggio un pochino più ispirato, ma ancora insufficiente. Resta impossibile da valutare invece Hazen, sull’arco del weekend comunque piuttosto spaesato.

L’arrivo del canadese dell’Ajoie, unito alla decisione di schierare “addirittura” D’Agostini al centro sembra però rappresentare una conferma di come Taffe non rientri più nei piani dell’Ambrì Piotta, questo nonostante il club per ora sostenga il contrario. Si vedrà.

A partire dal periodo centrale la sfida si è poi sviluppata senza troppi sussulti, con l’Ambrì che non è mai riuscito a trovare una vera reazione, mentre il Bienne ha controllato agevolmente ed ha spazzato via ogni dubbio grazie al 4-1 di Neuenschwander, autore di una deviazione – al limite del bastone alto, ma regolare – che ha ingannato Conz. Il portiere poco ha potuto sulle pesanti quattro reti bernesi, mentre avrebbe dovuto fare meglio in occasione del quinto gol di Earl, episodio che ha però avuto un peso trascurabile sull’esito finale.

Praticamente nulla da segnalare invece nel corso del terzo tempo, se non fosse per la conferma dell’assenza di Nick Plastino, infortunatosi alla parte alta del corpo nel corso del periodo centrale, ed assente dal ghiaccio per la seconda metà di gara.

Il pomeriggio è dunque stato di quelli da dimenticare per la squadra di Cereda, che chiude il weekend con un solo punto all’attivo ed un bilancio che vede ora i biancoblù battuti in sette delle ultime otto uscite. Le difficoltà dell’ultimo mese ha portato il decimo posto a nove punti di distanza, ed anche sul piano del gioco l’Ambrì fa fatica a mostrare dei reali segni di progresso, dopo una prima parte di stagione davvero promettente.

Ai leventinesi ora il compito di arrivare a fine 2017 con delle sensazioni migliori di quelle attuali. Con le trasferte di Ginevra e Friborgo all’orizzonte, e con l’ultimo match dell’anno in calendario alla Valascia contro il Davos, servirà però il miglior Ambrì per riuscire a chiudere con il sorriso.


IL PROTAGONISTA

Toni RajalaCon Lofquist infortunato e Micflikier ammalato, il Bienne era in pista con soli tre stranieri, ma sostanzialmente nessuno se n’è accorto. Rajala, Earl e Pouliot hanno infatti surclassato i giocatori d’importazione biancoblù, dando alla manovra locale le sterzate decisive.

Il più letale domenica pomeriggio è stato il finlandese, che con una veloce doppietta nel primo tempo ha rimandato le ambizioni ospiti al mittente.


HIGHLIGHTS

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