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Interviste

Antonietti: “Il periodo buio è alle spalle, ho lavorato molto per essere qui”

Il roccioso difensore romando si è fatto spazio tra i tanti volti nuovi dei bianconeri convincendo lo staff tecnico: “Ho portato in squadra le mie capacità e sono ripartito da zero lavorando duramente”

BIASCA – Tra i volti nuovi del Lugano non ci sono solamente i vari Boedker, Heed o gli ultimi arrivati Kurashev e Carr, ma anche chi la National League la conosceva già e non aveva intenzione di lasciarla dopo aver attraversato un periodo molto difficile.

Eliot Antonietti è riuscito a strappare un contratto con il Lugano (con la possibilità di giocare con i Ticino Rockets) e ciò faceva parte degli obiettivi del difensore: “Ho fatto di tutto per dimostrare di valere ancora la National League” – le parole dell’ex ginevrino – “e sono felicissimo di questa opportunità”.

Eliot Antonietti, questo significa che il periodo buio è definitivamente alle spalle?
“Sinceramente lo spero con tutto il cuore. L’ultima stagione è stata un vero calvario e non vedevo come potessi uscirne ma alla fine ho pensato che avrei dovuto semplicemente ripartire da zero e lavorare a testa bassa per raggiungere dei risultati. E alla fine eccomi qui”.

Ti ritroverai in una squadra in cui la concorrenza sarà piuttosto alta…
“Questo non mi fa paura, anzi, è una sfida per cercare di mantenere il livello più alto possibile ed è un segnale che la squadra è forte e competitiva, lo abbiamo già dimostrato. Se ho firmato qui è perché sapevo che la competizione sarebbe stata di alto livello”.

Come hai convinto lo staff tecnico a farti firmare questo contratto?
“Ho semplicemente lavorato molto duramente, sia con la squadra che su me stesso. Serge Pelletier da me si aspettava gioco fisico, semplicità e pulizia nelle giocate, che in fondo sono sempre state le mie caratteristiche. Con il passare del tempo ho ritrovato pattinaggio e condizione e oggi mi sento veramente bene come non succedeva da un bel po’ di tempo”.

Hai esordito in un derby ticinese, anche se l’ambiente non è quello dei tempi “normali”, ma l’intensità è stata notevole…
“Purtroppo quest’anno andrà così, ma l’importante è che si possa giocare. Riguardo a sabato sera devo dire che è stata una partita dura ma me l’aspettavo, l’Ambrì l’avevo affrontato con la maglia dei Rockets alla prima stagionale e in fondo non mi attendevo nulla di diverso perché i biancoblù ormai li conosciamo bene. Devo dire che è stato un ottimo test, la squadra ha proposto un ottimo hockey e le sensazioni sono state buone, penso proprio che tra due settimane saremo pronti a partire”.

E con l’ambientamento in Ticino come sta andando?
“Va tutto bene, mi trovo benissimo. Per ora non chiedermi di parlare italiano perché farei brutta figura (ride, ndr) ma anche i compagni mi stanno insegnando parecchio e prima o poi ci riuscirò”.

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