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Ambrì Piotta

Anche a Berna un errore spegne l’interruttore dell’Ambrì Piotta

Un errore di Fora ha dato il via ad un blackout che ha visto i biancoblù incassare due gol in shorthand e un totale di tre in 129 secondi. Inutile il primo gol di Flynn

(PPR/Peter Schneider)

Anche a Berna un errore spegne l’interruttore dell’Ambrì Piotta

BERNA – AMBRÌ

4-1

(1-0, 3-0, 0-1)

Reti: 16’54 Moser (Arcobello, Untersander) 1-0, 22’54 Ebbett 2-0, 23’22 Mursak (Praplan) 3-0, 25’03 Praplan (Mursak, Andersson) 4-0, 56’12 Flynn (Fora, D’Agostini) 4-1

Note: PostFinance Arena, 15’222 spettatori. Arbitri Dipietro, Tscherrig; Kaderli, Cattaneo
Penalità: Berna 2×2′, Ambrì 3×2′

BERNA – L’inizio era stato promettente, ma poi le cose sono andate velocemente nel verso completamente sbagliato. Incassare tre reti nel breve volgere di 129 secondi – di cui due in shorthand! – in casa del Berna rappresenta un colpo psicologico da cui è praticamente impossibile riprendersi, ed infatti una volta che i campioni in carica hanno trovato la quarta rete il match è sostanzialmente terminato.

Il boccone per la squadra di Cereda è amaro, soprattutto considerando un primo tempo giocato con la giusta attitudine e nel quale i biancoblù si erano fatti preferire al Berna, tanto da poter addirittura catalogare il vantaggio locale di Simon Moser come un episodio arrivato contro l’inerzia del gioco.

(PPR/Peter Schneider)

Sino a quel momento – erano passati quasi 17 minuti – i leventinesi si erano creati un buon numero di occasioni da gol, ma soprattutto avevano evidenziato un efficace gioco in transizione ed un’organizzazione promettente a livello di tempismi di squadra. Spesso e volentieri l’Ambrì è riuscito ad avviare il suo ciclo dalle parti di Schlegel, messo in difficoltà in più circostanze e salvato anche da un ferro su un tiro velenoso di Flynn.

La luce si è però spenta nel periodo centrale, e a premere suo malgrado l’interruttore che ha fatto cadere l’Ambrì nel buio è stato Michael Fora, che dopo un tiro in powerplay respinto da un avversario è andato inspiegabilmente al cambio. Il difensore deve aver valutato malamente l’inerzia del puck, che non è finito a fondo pista ma bensì è rimasto in zona neutra, permettendo ad Ebbett di raccoglierlo e andare a battere tutto solo Hrachovina.

Il singolo episodio sarebbe bastato per segnare in maniera importante la sfida, ma pochi secondi dopo – solamente 28! – l’Ambrì ha addirittura incassato una seconda rete in shorthand, mentre nemmeno due minuti più tardi è arrivato anche il 4-0 di Praplan. Match agli archivi, con una squadra biancoblù che ha giocato il resto del periodo centrale intontita e sulle gambe, conscia che la contesa era oramai sfuggita di mano nonostante non si fosse nemmeno a metà delle ostilità.

Il debutto in NLA è così stato amaro per Hrachovina, che non ha però avuto particolari colpe se non forse con un intervento difettoso sulla quarta segnatura bernese, ma quello è stato l’ultimo dei problemi.

(PPR/Peter Schneider).

L’Ambrì Piotta anche martedì sera ha mostrato poca personalità, e questo fa piuttosto specie pensando alle buone prestazioni di CHL e alla sfida intensa contro lo Zugo, ma è chiaro che al motore leventinese attualmente manca la giusta scintilla.

Il primo quarto d’ora di gara è stato buono, forse il migliore di questo inizio di campionato a livello di struttura e tempismo negli automatismi, ma alcuni errori individuali grossolani hanno minato la fiducia del gruppo di Cereda.

Pochi gli elementi che hanno saputo emergere, anche se va sottolineata la prova generosa di Kneubuehler e Incir, ma complessivamente a livello di emozioni l’Ambrì deve alimentare il proprio gioco con maggior convinzione e cattiveria.

Tutti elementi che la squadra ha dimostrato di avere nelle proprie corde, ed anche se tre sconfitte non sono l’ideale per lanciare una stagione, sarà importante restare determinati sui propri principi perché il calendario ora impone una reazione.

Le prossime tre partite – e cinque delle prossime sei! – l’Ambrì Piotta le giocherà in casa, e trovare i primi punti e successi stagionali sarà importante per poter prendere una bella boccata d’ossigeno e forgiare il proprio carattere di squadra. D’altronde, come ha sempre sostenuto Cereda, la vittoria è il miglior team building.


IL PROTAGONISTA

Andrew Ebbett: L’attaccante canadese è sempre impressionante da osservare, anche e soprattutto riflettendo sulla completezza del suo contribuito sul ghiaccio.

Utilizzabile praticamente in qualsiasi situazione e capace di garantire assoluta efficacia e stabilità, nel periodo centrale ha approfittato del regalo di Fora per andare a infilare il 2-0, episodio che ha segnato l’intera partita.

Dalla sua c’è inoltre una statistica agli ingaggi che parla quasi del 73%, averlo in pista per Jalonen significa che tutti i fondamentali saranno svolti a dovere.


HIGHLIGHTS

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