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Ambrì Piotta

Ambrì troppo impreciso, il Ginevra trova la quarta vittoria filata

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GINEVRA – AMBRÌ

4-2

(1-2, 2-0, 1-0)

Reti: 8’11 Almond (D’Agostini, Antonietti) 1-0, 17’35 Chavaillaz (Aucoin) 1-1, 19’35 Aucoin (Giroux, Hall) 1-2, 29’14 Bezina (Simek, Almond) 2-2, 39’04 D’Agostini (Pyatt, Vukovic) 3-2, 56’09 Kast (Rubin, Loeffel) 4-2

Note: Les Vernets, 6’813 spettatori. Arbitri Kämpfer, Massy; Ambrosetti, Tscherrig
Penalità: Ginevra 3×2′, Ambrì 2×2′

GINEVRA – L’Ambrì sembra proprio non voler trovare continuità nel suo gioco, sia tra una partita e l’altra, sia all’interno dello stesso match. Dopo la vittoria casalinga sul Friborgo, i biancoblù non sono riusciti a trovare a Ginevra altri punti che avrebbero alimentato la corsa all’ottavo posto, obiettivo ancora possibile ma che piano piano scivola di mano sempre di più alla squadra di Pelletier.

La sconfitta per 4-2 patita a Les Vernets è arrivata al termine di una partita per diversi tratti giocata da entrambe le squadre su un livello non certo altissimo, con continui ribaltamenti di fronte e diversi errori, collettivi ed individuali. Facile dunque immaginare come ad avere la meglio sarebbe stata la squadra capace di limitare i danni in retrovia e di pungere con maggior concretezza in avanti.

Forte del debuttante Cody Almond ma ancora in attesa del rientro di Matthew Lombardi, il Ginevra ha approfittato di un Ambrì sulle gambe nei primi minuti, durante i quali i leventinesi hanno comprensibilmente faticato un po’. “Comprensibilmente” perché, oltre ad aver giocato già la sera prima, la squadra ticinese è arrivata a Ginevra in ritardo dopo svariate ore di viaggio, costringendo a posticipare alle 20:00 l’inizio del match e dopo aver effettuato un veloce riscaldamento.

Quasi “da copione” il gol di Cody Almond, andato a segno dopo soli 8 minuti nella sua prima partita dopo il ritorno e immediatamente in grado di capitalizzare sulle indecisioni di un Saikkonen decisamente più sollecitato rispetto a giovedì. Il 22enne durante il match ha evidenziato qualche sbavatura di troppo e diversi rebound “appetitosi” per gli attaccanti avversari, incassando però almeno due reti al termine di azioni in cui la mal organizzazione della difesa ha avuto responsabilità decisamente maggiori rispetto alle sue.

Incassata la prima rete i biancoblù hanno gradualmente alzato il livello del loro gioco, trovando prima il pareggio con Chavaillaz – smarcato stupendamente da Aucoin – e poi il vantaggio con lo stesso statunitense, il quale ha sfruttato un bel suggerimento di Giroux.

I due hanno vissuto il loro miglior momento proprio tra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo, frangente in cui anche l’intera squadra ha evidenziato quella lucidità, velocità d’esecuzione e determinazione che è poi mancata per il resto della contesa.

Con un Ambrì capace di imporre la propria volontà alla squadra di McSorley per i primi dieci minuti del tempo centrale, il pareggio ottenuto da Bezina ha fatto inceppare improvvisamente ed in maniera definitiva la macchina biancoblù. L’impressione che è l’Ambrì sappia esprimersi meglio quando è in vantaggio e non ha la pressione di dover trovare la rete ad ogni costo.

Nel momento in cui i leventinesi sentono di dover dare concretezza ad ogni costo alle loro manovre, il gioco si è fatto confuso, complicato e in definitiva caratterizzato da un numero infinito di “passaggi di troppo”, piuttosto di prediligere il tiro. A difesa della gabbia ginevrina c’era infatti uno Schwendener apparso in diverse occasioni insicuro e che se sollecitato con maggiore costanza avrebbe sicuramente concesso qualcosa.

Questa tendenza si è evidenziata soprattutto nel terzo tempo, iniziato dopo che a soli 56’’ dalla seconda sirena Matt D’Agostini aveva trovato il 3-2 approfittando di una difesa ospite mal posizionata e con Grieder che ha mancato la copertura sull’attaccante canadese.

Con Gautschi infortunato e di nuovo con Birbaum in formazione, l’Ambrì ha perso cammin facendo anche Sidler, il quale ha rimediato una commozione cerebrale. Con il passare dei minuti è così maturata la quarta segnatura ginevrina, con Kast che ha evidenziato le incertezze di un Bouillon venerdì sera autore di una prestazione disastrosa, sia in fase di copertura che in quella d’impostazione.

L’ex difensore dei Canadiens aveva dato alcuni segnali incoraggianti nelle ultime uscite, ma ha riassunto tutte le sue debolezze nella già citata azione del 4-2 e in un disco perso sulla blu nel finale. Purtroppo le sue prestazioni costringono a sperare in un rientro “miracoloso” di O’Byrne, che magari saprà dare più sostanza e solidità ad un reparto che ha assoluto bisogno di una guida e che con Bouillon non sembra poter fare nessun salto di qualità

Nel finale Serge Pelletier ha tentato il tutto per tutto richiamando in panchina Saikkonen e facendo giostrare i suoi a 6-contro-4, ma oramai i biancoblù avevano perso il filo del discorso. Di tiri pericolosi verso la gabbia di casa ne sono arrivati pochi e così McSorley ha potuto festeggiare la quarta vittoria consecutiva dei suoi.

Con la pausa dedicata alla Nazionale alle porte, l’Ambrì scenderà in pista lunedì per il match di Coppa contro il Kloten, prima di chiudere il 2014 con la trasferta di Rapperswil ed il match casalingo con il Davos.

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