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Ambrì Piotta

Ambrì ancora sconfitto, ma capace di strappare un punto al Davos

AMBRÌ – DAVOS

3-4

(2-1, 0-1, 1-1; 0-1)

Reti: 4’17 Forster (Marc Wieser) 0-1, 10’20 Pestoni (Hall, Lauper) 1-1, 19’43 Kamber (Giroux, Bianchi) 2-1, 35’36 Picard (Corvi) 2-2, 47’18 Marc Wieser (Lindgren, Kindschi) 2-3, 50’06 Trunz (Monnet, Lhotak) 3-3

Rigori: Aeschlimann, Duca, Simion, Emmerton, Ambühl

Note: Valascia, 4’736 spettatori. Arbitri Wehrli, Wiegand; Fluri, Wüst
Penalità: Ambrì 4×2′, Davos 4×2′

AMBRÌ – Il tempo inizia a mancare per l’Ambrì, ancora pienamente coinvolto nella lotta per l’accesso ai playoff a sole cinque giornate dal termine della stagione. Impegnato in casa contro i campioni in carica del Davos, il team ticinese è riuscito soltanto a strappare un punto agli avversari, venendo sconfitto con il punteggio di 4-3 dopo i rigori.

In un match a larghi tratti confuso e poco ragionato, i leventinesi hanno faticato ad imporre il loro gioco e, nonostante una squadra grigionese non al top della forma, hanno mancato la zampata decisiva. Resta dunque un po’ di amaro in bocca per non avere sfruttato una ghiotta occasione per rosicchiare ancora più punti sulle dirette concorrenti Berna e Losanna, contemporaneamente sconfitte e dunque avvicinabili.

Con di nuovo in pista il rientrante Giroux, i padroni di casa hanno immediatamente intuito che la serata sarebbe stata di quelle complicate. I gialloblù si sono infatti scatenati nel loro terzo d’attacco, mettendo sotto pressione sin dai primi minuti Zurkirchen. Incapaci di reagire, Duca e compagni sono logicamente passati in svantaggio al 4’17, quando Forster ha convertito in oro un’azione rocambolesca in combutta con Marc Wieser.

Come già visto recentemente contro il Berna, i biancoblù hanno messo in pratica un gameplan molto attendista, lasciando sfogare gli avversari e cercando di colpire in contropiede alla prima occasione. La strategia ha dato i suoi primi frutti nella seconda metà del primo periodo, quando dapprima Pestoni e poi Kamber hanno trovato il gol sfruttando con calma glaciale praticamente le uniche due vere occasioni dell’Ambrì.

Nel secondo periodo, il canovaccio si è nuovamente ripetuto: i davosiani hanno mantenuto il controllo del disco ma, pur creandosi diverse occasioni, non sono riusciti a perforare la ben messa difesa biancoblù. A rompere lo status quo è servita una dubbia chiamata arbitrale di liberazione vietata, con l’ingaggio scaturitone che ha permesso a Picard di riportare in parità il risultato con una staffilata dalla media distanza.

Da quel momento il gioco è caduto nel caos, con entrambe le squadre che hanno dato l’impressione di volere ottenere la posta piena ma che hanno faticato ad imbastire azioni offensive significative.

Questo problema è una sorta di leitmotiv per l’Ambrì, che in tutte le sue ultime uscite non è praticamente mai riuscito ad imporre il suo gioco sugli avversari. La tattica attendista a volte paga anche, ma è innegabile che soffrire così a lungo le folate delle altre formazioni alla lunga diventi difficilmente sostenibile. Se a questo si aggiunge una dose di apparente stanchezza a livello fisico, ecco che spiegare il perché di una striscia di quattro sconfitte consecutive nel momento più delicato della stagione diventa facile.

Il marasma visto nella fase centrale della sfida è andato a dissiparsi progressivamente nel terzo periodo, quando dopo il botta e risposta tra Wieser e Trunz, entrambe le squadre hanno cercato di ottenere la posta piena ed hanno offerto un hockey finalmente più veloce e diretto. Particolarmente sugli scudi il solito Grassi, che con la consueta grande grinta ha guidato il suo terzetto ad ogni cambio rendendosi spesso protagonista di belle combinazioni.

Nessuno è però stato in grado di modificare il punteggio nemmeno nell’appendice del supplementare e così, per rompere la parità, è stata necessaria una prolungata sessione di rigori. Alla fine ad emergere vittoriosa è stata la formazione di Del Curto, che negli shootout ha fatto la differenza sfruttando la bravura dei suoi uomini di maggior classe.

Una sconfitta – la quarta di fila –  che una volta di più rende più complicato il discorso playoff, con questi ultimi che rimangono sempre a portata, ma che partita dopo partita restano per una ragione o per l’altra a debita distanza, mentre il numero di incontri a disposizione si erode impietoso.

Orfano dei suoi stranieri – a parte il bell’assist per Kamber, negativo il ritorno sul ghiaccio di Giroux –, a tratti catastrofico in power play ed ormai dipendente dalle seconde linee, questo Ambrì ha sicuramente il potenziale per accedere al ballo delle magnifiche otto, ma in queste ultime cinque partite qualcosa deve cambiare.

Più grinta, più fiducia ed una mentalità improntata su sacrificio e impegno totale sono solo alcuni dei dettagli da cambiare in vista del fondamentale scontro di sabato contro l’avversaria diretta Losanna. Una sconfitta in quello che è una sorta di spareggio per gli ultimi posti playoff a disposizione sarebbe una mazzata terribile sulle ambizioni dei leventinesi, che a quel punto finirebbero a sei punti di distacco dai vodesi e vedrebbero le loro chances ridursi drasticamente.

A Malley si tratterà dunque di vincere per sopravvivere, vincere per continuare a sognare in qualcosa di più grande.

fattore2

LA DIFFICOLTÀ NELL’IMPORRE IL PROPRIO GIOCO: Nelle ultime partite l’Ambrì ha faticato molto, optando per una strategia contenitiva in difesa e basandosi quasi esclusivamente su veloci azioni di rimessa in attacco.

Se da una parte il gioco del settore arretrato ha retto anche molto bene, dall’altra in attacco la formazione di Kossmann ha incontrato diverse difficoltà. Complice anche il cattivo periodo di forma dei giocatori d’importazione, i gol sono diventati merce rara.

Per uscire da questa mini crisi sarà importante ritrovare quel gioco più smaliziato che aveva contraddistinto i primi match dopo il cambio d’allenatore, in particolare anche con l’uomo in più sul ghiaccio.

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highlights

Reto è uno studente in economia e grande appassionato di hockey a 360 gradi, si occupa delle partite dei biancoblù e della sezione dedicata alla Nazionale.

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