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Ambrì Piotta

Ambrì a corrente alternata, al Berna basta un tempo

I biancoblù iniziano bene la sfida con gli orsi, ma il Berna nel periodo centrale cambia marcia ed il match sfugge velocemente di mano alla squadra di Cereda

Ambrì a corrente alternata, al Berna basta un tempo

AMBRÌ – BERNA

1-6

(0-0, 0-4, 1-2)

Reti: 24’12 Haas (Andersson, Blum) 0-1, 27’03 Moser (Arcobello, Rüfenacht) 0-2, 33’20 Ebbett (Krueger, Almquist) 0-3, 39’17 Haas (Heim, Scherwey) 0-4, 41’59 Ebbett (Heim, Krueger) 0-5, 44’13 Zwerger (Guerra) 1-5, 58’55 Burren (Mursak, Ebbett) 1-6

Note: Valascia, 4’928 spettatori. Arbitri Massy, Lemelin; Kovacs, Kehrli
Penalità: Ambrì 6×2′, Berna 6×2′

AMBRÌ – Chi ben comincia, si dice, solitamente è a metà dell’opera. E questo è quello che ha fatto l’Ambrì Piotta, che nell’impegnativa sfida casalinga contro il Berna ha giocato un primo tempo di buona fattura, senza però riuscire a trovare quel gol d’apertura che avrebbe rappresentato una base importante per il resto della serata.

Con il passare dei minuti gli orsi hanno così preso sempre più ritmo, sino a girare nettamente il momentum a loro favore in una periodo centrale terminato con un severo parziale di 0-4, con cui gli uomini di Jalonen hanno sostanzialmente archiviato la pratica.

Da un lato i biancoblù hanno confermato di avere ancora dei problemi nel trovare una certa continuità nelle loro prestazioni – in questo caso in maniera evidente tra i periodi – e dell’altro si sono visti ricordare senza giri di parole quanto sia importante gestire al meglio gli elementi sotto il proprio controllo, a maggior ragione contro avversari quotati come il Berna.

L’incredibile velocità d’esecuzione e precisione dei vari Haas, Ebbett oppure Arcobello sono strumenti che l’Ambrì ha raramente a disposizione – se non nelle serate di maggior rendimento dei propri uomini migliori – e quando ad un netto divario tecnico non si risponde con una prestazione al massimo delle possibilità, le cose possono scivolare dalle proprie mani velocemente.

È in buona sostanza quanto successo venerdì sera, quando i 4’928 spettatori della Valascia hanno visto la squadra di Cereda iniziare la propria prova in maniera eccellente, per poi farsi sfuggire il pallino di gioco dalle mani come se fosse sabbia. La rete d’apertura di HaasManzato doppiamente coperto – ed il raddoppio evitabile firmato da Moser – dimenticato nello slot – hanno messo in moto una serie di eventi talmente veloci nella loro successione che questo Ambrì non è ancora in grado di trovare delle contromisure in tempo utile.

Agli uomini di Jalonen è così bastato spingere sull’acceleratore per un quarto d’ora per mettere con le spalle al muro i leventinesi, mai realmente andati in tilt, ma mai nemmeno tornati a pieno regime come nei primi 20 minuti di gara. Inutili così ai fini del risultato il terzo periodo, che ha visto Conz – subentrato a Manzato – incassare altre due reti, mentre il gol della bandiera leventinese l’ha firmato Zwerger con un bel tiro in powerplay.

Rimane comunque poco da recriminare a questo Ambrì, in pista per l’ottava partita sull’arco di 15 giorni e confrontato con un avversario di grosso calibro con il Berna, dopo aver affrontato nelle precedenti due uscite contendenti altrettanto provanti come ZSC Lions e Lugano.

È però anche chiaro che i biancoblù sono ancora un gruppo acerbo, con delle basi talmente chiare da poter produrre risultati quando tutti sono nelle condizioni di seguirle al meglio, ma anche con delle potenzialità che – per un motivo o per l’altro – possono rimanere inespresse.

Lo stesso discorso può valere anche a livello individuale, con elementi come Guerra, Kienzle oppure Hofer, che sembrano ancora aver bisogno di tempo per registrare alcuni meccanismi ed individuare la giusta natura del contributo che possono dare. Per questo ci vorrà però lavoro e tempo, elementi che Cereda ha ora a disposizione sino a venerdì prossimo, quando alla Valascia arriverà il Davos.

L’obiettivo sarà quello di rendere più stabile il fortino biancoblù, capace di dimostrarsi solido in alcune ottime uscite, ma che a volte si trasforma in un castello di carte le cui fondamenta presentano ancora alcune incertezze. Nulla di tutto questo è una novità, così come non deve sorprendere nessuno essere ad inizio ottobre con ancora tantissimo lavoro da svolgere.

Un appunto in chiusura va fatto per Matt D’Agostini, che a partire dal terzo tempo non si è più visto sul ghiaccio. Il canadese era sceso in pista nonostante non fosse nelle migliori condizioni e, pur stringendo i denti, dopo 40 minuti ha alzato bandiera bianca. Per lui dei semplici sintomi influenzali, nulla che alcuni giorni di riposo non possano curare.

Per qualche giorno potrà riposarsi e staccare la spina anche l’intera squadra. Poi da lunedì si tornerà a lavorare, perché sulla base vista sinora c’è ancora tanto che si può costruire.


IL PROTAGONISTA

Andrew EbbettIl centro degli orsi è uno di quei giocatori che tutti gli appassionati amano veder giocare. La sua intelligenza sul ghiaccio spesso fa alzare le sopracciglia anche ai tifosi avversari, e pure alla Valascia ha mostrato tutta la sua classe.

Il canadese è stato autore di una bella doppietta – entrambe le reti da rivedere – ed ha contribuito con costanza in ogni zona della pista. Quando il puck è sul suo bastone il Berna sa di potersi aspettare la giocata migliore, sia che si tratti di un assist oppure di una precisa conclusioine.


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HIGHLIGHTS

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