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Lugano

Alti e bassi, il Lugano esordisce con un KO alla Vinschgau Cup

Impegnato in Val Venosta contro i Kölner Haie i bianconeri subiscono un 4-0 dai tedeschi. Errori individuali purtroppo fatali in questa fase di crescita

Alti e bassi, il Lugano esordisce con un KO alla Vinschgau Cup

COLONIA – LUGANO

4-0

(2-0, 2-0, 0-0)

Reti: 11’00’ Akeson 1-0, 14’18’ Uvira 2-0, 24’01’ Gagnè (Hanowski) 3-0, 30’06’ Matsumoto (Hanowski) 4-0

Note: IceForum Latsch
Penalità: Colonia 4×2′, Lugano 4×2′

LATSCH – Prosegue il programma di preseason del Lugano e con i bianconeri impegnati alla Vinschgau Cup in Val Venosta, sono proseguiti anche gli esperimenti di Sami Kapanen.

Nella prima semifinale, persa per 4-0 al cospetto dei tedeschi Kölner Haie, il tecnico finnico ha provato con il reintegro di Linus Klasen e Luca Fazzini a comporre la linea super offensiva con Spooner al centro e le due ali citate ai lati, Haussener al centro del terzo blocco e riproponendo anche Chuard in difesa.

Ebbene quali risposte possano aver dato questi esperimenti a Kapanen non è evidente da leggere fino in fondo, visto il contesto e l’incredibile nebbia sviluppatasi sul ghiaccio, ma è apparso che la linea di Spooner fosse fin troppo sbilanciata e slegata dai propri difensori, con il conseguente timing più di una volta perso nei movimenti.

Spooner dovrà anche sottolineare quei campanelli di allarme già visti, ossia quegli errori individuali (o limiti) che minano il complesso di un sistema difensivo, come quel disco perso sul 2-0 e l’avversario lasciato scappare a battere Zurkirchen per il 4-0.

Problemi di movimenti e posizionamenti senza disco, problemi normali che derivano da un cambiamento totale, ma occorrerà insistere e riprovare l’affidabilità di ogni interprete in una difesa che va ricostruita dopo la scorsa annata.

Altro campanello è quello suonato ancora su un paio di reti subite da Zurkirchen, sabato poco sicuro in uscita e con ancora quel maledetto “five hole a tradirlo troppo facilmente, segnali di insicurezza che poi si trasmettono anche ai compagni.

Tutto sommato il Lugano le sue occasioni sul fronte offensivo se le è create, ma è mancata quella profondità di gioco cercata da Kapanen e soprattutto una linearità in fase di transizione.

Siamo sicuri che il tecnico finlandese abbia sotto gli occhi tutto questo e proseguirà con i suoi esperimenti e le sue prove com’è giusto che sia. Gli si è voluto dare tempo e glielo si deve dare, pur non infinito, perché il cantiere che ha aperto non è uno scherzo, ogni mattone va posizionato con cura e intelligenza, senza crisi di panico o eccessivi entusiasmi, solo il giusto equilibrio.

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