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Ambrì Piotta

All’Ambrì basta il powerplay, Davos battuto e tre punti per ripartire

AMBRÌ – DAVOS

4-2

(1-1, 2-1, 1-0)

Reti: 7’17 Kessler (Kousal, Schneeberger) 0-1, 12’09 Emmerton (Guggisberg, Hall) 1-1, 27’51 Ambühl (Simion) 1-2, 31’15 Pesonen (Kamber, Guggisberg) 2-2, 38’44 Hall (Mäenpää, Pesonen) 3-2, 42’30 Pesonen (Mäenpää, Hall) 4-2

Note: Valascia, 6’147 spettatori. Arbitri Mandioni, Massy; Progin, Stuber
Penalità: Ambrì 5×2′, Davos 4×2′ + 1xrigore (Du Bois)

AMBRÌ – L’occasione era troppo di quelle troppo ghiotte per farsela scappare, ed infatti per l’Ambrì Piotta sono arrivati tre punti pesanti, che lanciano al meglio il nuovo anno nonostante una prestazione convincente solo a tratti.

In Leventina si bada però giustamente alla sostanza, che parla ora di sei vittorie nelle ultime dieci partite ed una classifica cortissima nella sua seconda metà, che permette a ben sei squadre di considerarsi ancora in corsa per i playoff.

La partita di lunedì sera ha però anche visto una squadra biancoblù in grandissima difficoltà nel produrre gioco a cinque-contro-cinque, tanto da lasciare praticamente per tutti i primi due periodi di gioco l’iniziativa ad un Davos con decisamente più ritmo nelle gambe.

Le fatiche della Coppa Spengler sono poi affiorate per gli uomini di Del Curto nel terzo tempo, ingigantite da quel gol del 4-2 firmato da Janne Pesonen che le gambe degli ospiti le ha definitivamente tagliate, tanto che nel finale i grigionesi hanno addirittura rinunciato a richiamare Senn in panchina.

L’Ambrì Piotta dal canto suo ha giocato una partita fondamentalmente semplice e meno audace di quello che ci si poteva attendere. Kossmann ha optato per un lineup estremamente bilanciato, con Kostner in prima linea con Emmerton e Pesonen, rinunciando di fatto ad aggredire il Davos sin dall’inizio nella speranza di sfruttare immediatamente la stanchezza degli ospiti.

Una scelta in definitiva non sbagliata, soprattutto visto la logica mancanza di ritmo dell’Ambrì nella prima metà abbondante di sfida. Sorretti da un buon Zurkirchen e da un certo spirito di sacrificio in retrovia – a volte necessario per ovviare ai sempre presenti errori di posizionamento e valutazione – l’Ambrì ha resistito bene alle fasi di pressione grigionesi, invero frequenti ma poco precise ed ispirate.

Emmerton e compagni si sono ritrovati in svantaggio per due volte ma sono riusciti a reagire, grazie ad un powerplay che lunedì ha trovato addirittura tre gol e che ha saputo proporre anche delle belle combinazioni, come quelle che hanno portato alla rete del Top Scorer oppure di Pesonen. La giocata vincente ha invece portato la firma di Adam Hall, mentre il gol della sicurezza è arrivato sull’asse finlandese MäenpääPesonen, con il primo protagonista di una prova tutt’altro che impeccabile ma nell’occasione autore di un assist da fondo pista davvero stupendo.

La vittoria è così arrivata su quelle fondamenta che non sempre hanno sorretto la causa biancoblù, ovvero un apporto decisivo degli stranieri e degli special teams capaci di decidere le partite. Per quanto concerne invece il terzo tempo c’è poco o nulla da aggiungere, se non un rigore conquistato ma poi mancato da Lhotak, segnatura che avrebbe potuto rappresentare la proverbiale ciliegina sulla torta di una partita chiusasi di fatto già dopo 40 minuti.

Il Davos nel finale di energie non ne aveva più, sia fisiche che probabilmente mentali, dopo un periodo decisamente intenso che reclama qualche giorno di riposo. La squadra di Kossmann ha invece limitato al minimo di “danni” di un dicembre in cui era scesa in pista i sole sei occasioni, periodo questo caratterizzato da tanti momenti di pausa che non sempre sono facili da gestire.

Ecco che dunque il successo sui grigionesi diventa un punto di partenza, una sorta di partita per avviare quel motore che dovrà girare al più alto regime possibile nelle ultime 15 uscite della stagione.

Per la doppia sfida contro lo Zugo rientrerà Monnet (lunedì sera ammalato) e molto probabilmente anche D’Agostini, Duca e Gautschi, con il ritorno alle competizioni del canadese che darà nuovo spazio di manovra a Kossmann, che spera in un apporto concreto di quello che doveva essere lo straniero di punta della squadra ma che si è visto per l’ultima volta lo scorso 12 novembre.

I tre punti ottenuti lunedì sera fanno dunque bene all’Ambrì, che ha avuto la fortuna di ritrovarsi di fronte l’avversario ideale per riprendere il feeling con il campionato. Non ingannino però i soli sei punti di distacco dalla linea, perché le grandi difficoltà a costruire gioco a parità numerica, la quasi totale assenza di forecheck ed alcune sbavature grossolane in difesa rappresentano un campanello d’allarme: l’Ambrì deve continuare a lavorare senza sosta, perché basterà il minimo calo di tensione per perdere il treno.

fattore2IL POTERE DEGLI SPECIAL TEAMS: Con il ritorno della tolleranza zero – invero applicata un po’ meno severamente già lunedì sera – il contributo degli special teams diventa fondamentale, e contro il Davos i biancoblù hanno risposto decisamente bene alle sollecitazioni.

La squadra di Del Curto ha pagato quattro penalità minori incassando tre reti, mentre l’Ambrì Piotta ha mostrato anche un buon boxplay nonostante la sfortunata rete concessa a Kousal, in verità scaturita da una deviazione di Zgraggen.

Qualcosa nelle ultime partite in questo senso è cambiato, tant’è che da ultimissimo powerplay della NLA, ora quello dell’Ambrì è il sesto migliore del torneo.

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