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Ambrì Piotta

5 spunti dalle partite giocate nel weekend da Ambrì Piotta e Lugano

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


uno “Agitare bene prima dell’uso”
Potrebbe essere questa una delle indicazioni principali da allegare alla rosa dell’Ambrì Piotta. Dopo le tre sconfitte consecutive della settimana precedente, coach Luca Cereda ha infatti cercato una reazione apportando degli importanti cambiamenti al suo lineup, su tutti la decisione di unire Kubalik e D’Agostini, così come Zwerger e Hofer. Spostando i cartellini magnetici sulla sua lavagna l’allenatore ha anche cambiato quasi tutte le coppie di difesa ed i risultati si sono visti immediatamente con una bella e limpida vittoria ai danni del Davos, impreziosita dallo shutout di Conz subentrato a Manzato. Beh, in fondo è bastato agitare un po’ i biancoblù per farli ritornare frizzanti come nelle serate migliori!

due Numeri da oltre oceano
Nessuno si spaventi, Dominik Kubalik non varcherà l’Atlantico nel corso di questa stagione, ma i numeri che sta evidenziando all’età di soli 23 anni stanno sicuramente facendo drizzare le antenne a parecchi scout NHL, che stanno iniziando a popolare la tribuna stampa della Valascia. Con il ritmo di oltre un punto a partita il ceco è infatti sempre più impressionante, a maggior ragione se si guardano le statistiche da quando è arrivato in biancoblù. 44 punti (17 gol) in esattamente 44 incontri in una delle squadre meno attrezzate del campionato sono un dato impressionante, che sembrano poter rappresentare la giusta premessa per un futuro su palcoscenici prestigiosi.

tre Meglio togliersi subito il pensiero…
L’Ambrì Piotta ha attualmente il secondo miglior powerplay del campionato, con un 20% di efficacia che è inferiore solamente alla statistica fatta registrare dal Ginevra Servette (22.22%). Quando la squadra di Cereda si ritrova dunque sul ghiaccio, sono in molti a sperare di vedere i vari Kubalik, D’Agostini oppure Zwerger far vibrare la rete avversaria. Per scoprire l’esito della superiorità non è però necessario aspettare due interi minuti… Se gol deve essere, infatti, solitamente lo si capisce dal primo minuto scarso, visto che l’Ambrì Piotta ha ottenuto la grande maggioranza delle sue reti in powerplay nel giro di 50 secondi.

quattro Squadra a trazione… Posteriore!
Per una squadra come quella biancoblù non è assolutamente scontato poter contare sull’apporto dei difensori anche in fase offensiva, ma questo inizio di campionato ha dato indicazioni decisamente interessanti. È infatti sorprendente notare il contributo che Samuel Guerra e Michael Ngoy hanno saputo dare sinora, rispettivamente con sette e cinque punti. I due rientrano attualmente tra i difensori più produttivi dell’intera lega, ed hanno già raggiunto o superato i bottini ottenuti nell’intera regular season 2017/18!

cinque “Missione impossibile”, sarà la volta buona?
Ok, forse definirla “impossibile” è un po’ esagerato, ma fatto sta che Malley è una pista che difficilmente viene digerita dall’Ambrì Piotta, e se martedì dovesse arrivare una vittoria si tratterebbe di un evento piuttosto raro. In casa del Losanna i biancoblù hanno infatti perso le ultime otto partite consecutive, facendo registrare l’ultimo successo addirittura il 24 febbraio 2015. La squadra era ancora allenata da Serge Pelletier, ed il lineup era composto da giocatori oramai appartenenti al passato… I “superstiti” sono infatti solamente Bianchi e Lauper, mentre gli stranieri schierati quella sera prendevano il nome di Masalskis, Hall, Aucoin e Giroux, che nel frattempo si sono tutti ritirati.


uno Mi ritorni in mente…
Tralasciando la sconfitta in Coppa Svizzera della scorsa stagione, l’ultima sfida in campionato che prima di sabato aveva visto Greg Ireland sfidare il Rapperswil risaliva al 5 marzo 2011. Era finita con Julien Vauclair risolutore di partita e serie di playout all’overtime, per il secco 4-0 con cui i bianconeri avevano liquidato il Rapperswil. Ireland, arrivato ancora in punta di piedi, si era trovato in squadra giocatori che sabato erano ancora in pista, dal citato Vauclair a Sannitz, Chiesa, Jörg e Reuille, così come Profico, anche se con la casacca stavolta dei sangallesi. Il bilancio? In campionato stiamo 5-0 per il coach canadese, con una differenza reti di 22-7. Rapperswil porta piuttosto bene al tecnico, alla Cornèr Arena si spera che sia di buon auspicio per il futuro.

due Non mi ritorni in mente…
Facciamo un po’ di statistica d’archivio e allora proviamo a ricordare: qual è stata l’ultima partita finita con il risultato di 6-0 alla Cornèr Arena (o Resega)? Se invertiamo le due cifre e le leggiamo come uno 0-6 a più di un tifoso bianconero salirà un brivido. Eh sì, era il 4 ottobre di 10 anni fa, quando il Signor Erik Westrum mise in scena il suo personale show sulla pista luganese, mettendo a segno ben 4 reti e 2 assist sotto gli occhi dell’incredulo pubblico dell’allora Resega. Sulla panchina bianconera sedeva per la sua ultima sfortunata parentesi John Slettvoll, sul ghiaccio c’erano di nuovo Vauclair, Sannitz, Jörg e Chiesa, ma forse non è il caso di chiedergli se si ricordano di questo anniversario…

tre Vittima sacrificale
Continuiamo con la statistica d’archivio. La vittoria più larga senza subire reti alla Cornèr Arena prima del 6-0 di sabato rifilato dal Lugano al Rapperswil? Non vuole essere una persecuzione, ma i protagonisti sono ancora i sangallesi. È stato infatti un pesante 7-0 il giorno dell’epifania del 2009, davanti peraltro a 2’400 spettatori, il risultato più largo del Lugano sulla sua pista negli ultimi dieci anni che quindi resiste ancora. Coincidenza non solo che il malcapitato Rapperswil fosse ancora l’avversario, ma pure che sul quel tabellino ci è finito anche Alessandro Chiesa con il 2-0 (sabato ha segnato la rete del 3-0). Tra i “superstiti di quel match? I soliti Vauclair, Sannitz, Jörg e Chiesa. E Sebastien Reuille no? Certo, c’era anche lui, ma in quell’occasione vestiva la maglia dei sangallesi e non ha potuto partecipare alla festa.

quattro Prima o poi tocca a tutti. O quasi.
La vittoria contro il Rapperswil di sabato sera ha visto anche Taylor Chorney mettere a segno la sua prima rete in National League con la maglia del Lugano. Un attesa di nove partite e, anche se non è il suo compito principale, si spera che quel gol possa “accendere” il difensore nordamericano. Ma quanto ci hanno messo i difensori stranieri bianconeri ad andare a segno nella loro prima esperienza in bianconero? Bobby Sanguinetti ha atteso solo quattro giornate prima di esultare, Daniel Sondell non ha prodotto nemmeno un gol nel suo rapido passaggio a Lugano, Ryan Wilson debuttò con una rete proprio all’esordio, mentre Ilkka Heikkinen dovette attendere tre partite prima di vedere un suo disco infilare il sacco. E parlando di Petteri Nummelin? Il folletto attese la quinta giornata della stagione 2001/02 prima di trovare la prima di 140 reti messe a segno in maglia bianconera. Detto questo crediamo sia meglio risparmiarvi i vari Jordan Hendry e Johan Akerman.

cinque Ticino terra accogliente
Prima parte dell’ambientamento di Henrik Haapala: arrivare a Lugano, conoscere i compagni di squadra e allenatori, iniziare con gli allenamenti in gruppo e ritrovare il vecchio compagno al Tampere, Jani Lajunen. Seconda parte dell’ambientamento: entrare in partita contro il Rapperswil in una facile vittoria giocando in linea con il vecchio compagno al Tampere, Jani Lajunen. Terza parte dell’ambientamento: giocare in linea con il vecchio compagno al Tampere, Jani Lajunen contro lo JYP a Jyväskylä come avveniva anni fa nel campionato finlandese. Più di così è difficile poter fare, l’accoglienza ticinese ti fa proprio sentire a casa!

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