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Ambrì Piotta

5 spunti dalle partite del weekend di Ambrì Piotta e Lugano

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Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati da tre a cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


spuntiambri
I biancoblù nel weekend sono finalmente riusciti ad interrompere una serie di sette sconfitte consecutive, superando sabato sera ai rigori il Friborgo. Segnali positivi erano già arrivati nel derby della Resega, dove i biancoblù sono rimasti in panchina fino agli ultimi minuti di gioco.

uno VORREI MA NON POSSO…
L’Ambrì targato 2014/15 ha chili, centimetri, voglia di lottare, carattere, dedizione e… poco altro. Gli uomini di Pelletier hanno tutti gli elementi per lottare, compresa quella che in spagnolo chiamano la famosa “garra” (grinta), tranne uno: la qualità. Troppa ne è stata persa durante il mercato estivo, troppa non è stata adeguatamente sostituita ed ora ne si pagano le conseguenze in powerplay, in cinque contro cinque e nei momenti topici delle partite, dove l’anno scorso gli uomini chiave piazzavano la zampata decisiva…

dueCALL ME NOLAN!”
La partita di sabato contro il Friborgo si è rivelata infuocata, con continui ribaltamenti di fronte, mischie furibonde davanti alle due porte, ed un epilogo vittorioso per i biancoblù ai rigori. Zurkirchen ha colto l’occasione per ricoprire un ruolo per lui inedito, invitando più volte al fight il suo “collega” Nyffeler, azzuffandosi con tutti i burgundi che gli capitavano a tiro, e distribuendo sonore “legnate” a chi faceva l’errore di infastidirlo nello slot… Insomma, il testimone lasciato da Schaefer si può dirsi raccolto!

tre HAT TRICK IN SOLITARIA
In Leventina il concetto di “tripletta” non è spesso di attualità… Non per Alexandre Giroux però, perchè dopo aver fatto registrare un “hat trick” a Bienne lo scorso 10 ottobre, sabato si è ripetuto in maniera davvero particolare, ovvero mettendo a segno addirittura tre rigori! L’appuntamento con il gol il Top Scorer lo mancava da un po’ (da Bienne, appunto), ma il fatto di essere a tu-per-tu con il portiere avversario sembra avergli fatto particolarmente bene!

quattro BALAUSTRA, AMICA MIA
Chi ha visto giocare i leventinesi nelle ultime partite non può non aver notato un cambiamento importante nel tipo di gioco espresso rispetto alla scorsa stagione. Un anno fa i biancoblù proponevano un gioco frizzante che spesso e volentieri sfociava in azioni ben congegnate che passavano per vie centrali. Quest’anno spesso e volentieri le azioni si sviluppano invece lungo le assi con il classico schema del “dump and chase”, ovvero: disco negli angoli e via a rincorrerlo. Purtroppo dagli angoli e dalle balaustre, con le spalle alla porta, è difficile che il disco entri in rete…

cinque PIÙ CHE UN LAMPO… UNA SASSATA!
Christian Stucki è passato velocemente da giocatore in sovrannumero a gradita sorpresa, cogliendo al volo l’opportunità di giocare con regolarità dopo l’infortunio di Inti Pestoni. Velocità, esuberanza e tanta energia sono le caratteristiche che gli hanno permesso di conquistare un posto in prima linea, ma non è tutto qui! Con il passare del tempo Stucki si rivela per nuove insospettabili caratteristiche, come il violento slapshot con cui ha battuto Nyffeler sabato sera… Solitamente conclude le sue azioni in velocità, ma in quell’occasione più che a un lampo abbiamo assistito ad una gran sassata!


spuntilugano
I bianconeri si sono guadagnati la pausa della Nazionale giocando solamente una partita nel weekend, superando nel derby l’Ambrì Piotta per 3-1. Il Lugano avrà ora occasione di riprendere fiato e, soprattutto, recuperare i tanti infortunati che attualmente affollano l’infermieria della Resega.

uno IL TICINO È ROSSOBLÙ
Non una gran novità, diranno tutti, ma non ci riferiamo all’ovvia combinazione cromatica del vessillo cantonale, bensì al numero di giocatori ticinesi presenti in pista al derby della Resega. Erano ben nove i nativi del nostro cantone iscritti sul foglio partita, sei sul fronte bianconero e tre su quello biancoblù, per delle cifre che – ancora migliorabili – probabilmente non si vedevano dagli anni ’80. Ticino bianconero o biancoblù? Con un derby a testa, tra le due vince il Ticino.

due È GOL… NO È RIGORE… NO È PENALITÀ… BOH!
Il “gol tecnico” non lo si vede spesso, ecco perché proprio all’ultimo secondo del derby della Resega, in molti si sono chiesti come mai fosse stata assegnata la rete a Pettersson nonostante il disco non sia entrato in porta. Rete puramente estetica in quel caso, o “fantasma” come l’ha definita qualcuno, ma assegnata seguendo perfettamente il regolamento e, rallegriamoci: stavolta gli arbitri non avrebbero potuto nemmeno visualizzare il video in caso di dubbio…

tre LA FIGURA DEL “PORTACANDELE”
Definizione scherzosa che solitamente va affibbiata al terzo incomodo – e imbarazzato – che accompagna una coppia, quella del portacandele la si potrebbe trovare anche nel centro che affianca in pista Linus Klasen e Fredrik Pettersson. Più o meno tutti sono passati per il primo blocco, da Sannitz a Steinmann, passando per Filppula, Dal Pian e McLean. Chi più e chi meno ha portato i suoi servigi ai due svedesi ma loro, imperterriti, non hanno mai dato segni di cedimento. Infatti, solo in una partita sulle 18 fin qui disputate, la granitica coppia di fenomeni non è andata a punti con nessuno dei due componenti, e allora uno si chiede: “che cavolo ci vengo a fare con voi, il portacandele?”

quattro AH, I GIOVANI D’OGGI…
La moda del selfie ha contagiato praticamente mezzo mondo e tra questi maniaci vi è anche Fredrik Pettersson, che non perde occasione per fotografare e fotografarsi assieme alla Curva Nord al termine delle partite vinte. Per fortuna che si limita ad usare il cellulare solo alla fine dei match, perché se a ogni rete si dovesse “taggare” su Instagram o Twitter, le partite non finirebbero più…

cinque LA COPPA È PUR SEMPRE LA COPPA… O NO?
Vedendo il numero di spettatori sulle piste durante le partite di Coppa Svizzera è più che lecito chiedersi quanto interesse abbia questa manifestazione, soprattutto tra i tifosi di LNA. Ma pure tra le squadre, che se non costrette a mettere in pista la formazione migliore possibile a causa degli assenti, ne hanno approfittato per lasciare a riposo stranieri e giocatori di spicco, dando spazio ai giovani. Non si dica anche che il premio monetario in palio faccia chissà che miracoli, perché tolte spese organizzative e di trasferta, anche al vincitore resterà ben poco in mano. E allora gli ideatori sperino che il torneo trovi una sua collocazione e quella passione sperata, perché altrimenti avrà vita breve, se non per le leghe minori.

Studente universitario in Scienze della Comunicazione all'USI, segue giornalmente lo sport a 360°. Si occupa principalmente delle interviste, seguendo da vicino l'Ambrì Piotta.

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