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Ambrì Piotta

5 spunti dalle partite del weekend di Ambrì Piotta e Lugano

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


spuntiambri

uno “RICOMINCIAAAAAAAAMO!”
Cantava così Adriano Pappalardo, e proprio su queste note ha deciso di ricominciare l’Ambrì Piotta, con la vittoria di venerdì sera contro il Losanna che è bastata al CdA per far intravedere quello spiraglio di reazione che i vertici del club sperano possa  trasformarsi in qualcosa di più. Si ricomincia da capo, dunque, tra abbracci a fine partita ed una nuova ammissione di varie situazioni definite “di disagio” all’interno dello spogliatoio. Se giocatori e staff tecnico sapranno realmente avere la maturità di dimenticare divergenze, antipatie e screzi del passato lo si inizierà a capire già da lunedì sera, quando l’Ambrì sarà chiamato a convincere per più di un solo periodo di gioco nel derby della Resega. L’intento della società biancoblù è nobile, ma le motivazioni sono ancora un po’ fievoli e si basano su fondamenta che necessitano diverse conferme… A tutti ora il compito di dimostrare di aver ricominciato sul serio.

due “EHI, CI SCAMBIAMO LA MAGLIA?”
Fossimo a fine campionato, questa è una frase che avrebbero probabilmente potuto dirsi Sandro Zurkirchen e Cristobal Huet venerdì a fine partita, strizzando l’occhio ad una tradizione tipicamente calcistica. Se da una parte l’attuale portiere biancoblù giocherà oramai sicuramente con i vodesi il prossimo anno, dall’altra sembra che proprio il veterano del Losanna sia il principale candidato per essere il nuovo titolare dei leventinesi nell’immediato futuro. Il francese nel post partita non ha voluto commentare la questione, ma una cosa è certa… L’Ambrì di arrocchi se ne intende!

tre LA COPPIA CHE SCOPPIA
Chemistry, alchimia, intesa… E chi più ne ha, più ne metta! Fatto sta che da questo punto di vista il coach biancoblù Hans Kossman è dal mese di agosto che mischia le sue carte, trovando però solamente un terzetto (DucaFuchsMonnet, ora forzatamente diviso) che ha saputo convincerlo appieno. Quasi senza che nessuno se ne stia accorgendo, però, c’è un’altra linea che sta evidenziando una continuità importante… Anzi, una coppia! Il top scorer Cory Emmerton va infatti a punti da sei partite consecutive (due gol e sei assist), mentre il compagno di blocco Janne Pesonen finisce sul tabellino da quattro match filati (cinque assist). L’ultimo frutto dei due è stato il bel gol del canadese venerdì, su apertura stupenda da parte del finlandese.. C’è da sperare che continuino così!

quattro UNA “C” SOTTO LA GIACCA
Non lo vedremo per un po’ in pista, capitan Paolo Duca, che venerdì sera si è munito di giacca pesante e guanti di pelle per assistere al match dei suoi compagni dalla sezione riservata ai fotografi, così da essere il più vicino possibile all’azione. Tra un incitamento e l’altro, “Duke” non ha saputo resistere ai suoi doveri di capitano, tant’è che in occasione delle due reti vodesi – entrambe controllate al video – si è precipitato in zona arbitri e monitor per osservare da vicino la situazione. Insomma, non potrà scendere sul ghiaccio, ma non per questo il capitano biancoblù sta rinunciando al suo ruolo!

cinque NELLA SPERANZA DI NON DOVER TORNARE A PIEDI
Coach Hans Kossmann nella serata di venerdì ha diretto l’Ambrì Piotta per la 65esima volta, superando nella speciale classifica interna degli allenatori più “longevi” Roland Von Mentlen, issandosi all’11esimo rango nella storia del club. Una cosa in cui l’allenatore biancoblù non vuole però probabilmente imitare l’oggi 71enne è il fatto di dover tornare a casa a piediVon Mentlen lo aveva fatto 30 anni fa dopo la vittoria in un derby ed in seguito ad una scommessa, mentre Kossmann – evitato il “proiettile” del licenziamento – ha bisogno di ottenere punti con regolarità per evitare proprio questo… Restare a piedi!


spuntilugano

uno GLI INTOCCABILI
Finora Shedden ha fatto intendere benissimo su chi riponga più fiducia nel pacchetto di stranieri offensivi. Con Lapierre rivoluto fortemente (anche lui però finito in tribuna un paio di volte), gli intoccabili veri e propri finora sono stati Klasen e Martensson. Se sul primo nessuno osa proferir parola, dato che senza il suo contributo la situazione si sarebbe fatta ben peggiore di quella attuale, a far discutere è soprattutto l’utilizzo del secondo. La sua importanza quando è in forma è fuori discussione, ma il nodo sta proprio qui, il numero 9 da qualche settimana offre prestazioni ben al di sotto del suo standard, nonostante ciò il coach bianconero lo ha risparmiato solo nella disfatta di Langenthal in coppa. Tutto questo spesso indirettamente a discapito di Zackrisson, decisamente meno nelle grazie del suo coach, e che ha avuto meno occasioni per mostrare il suo talento. È vero, anche da “Zacke” ci si aspetta molto di più sul piano caratteriale e della continuità, ma nel derby dovrebbe avere finalmente un’opportunità vera prendendo il posto di Martensson al centro del primo blocco. Un’occasione enorme per mostrare le sue qualità e rendere un po’ più scricchiolante la posizione di Martensson agli occhi del coach.

due BISOGNA SAPERSI VENDERE
Da quando lo ha dichiarato pubblicamente Habisreutinger è noto a tutti che Sondell è ufficialmente sul mercato. All’inizio della vicenda il difensore svedese vedeva solo la tribuna, ma poi tra infortuni e anche qualche scelta tecnica, ha cominciato a giocare qualche partita per mettersi “in vetrina”. Il problema è che le sue prestazioni non hanno impressionato nessuno e non si è scatenata alcuna asta per accapararsi i suoi servizi. Diversa la situazione per Cunti, che non verrà confermato dagli ZSC Lions, e molte squadre (Lugano compreso) sono sulle sue tracce. Alla Resega Cunti si è messo in mostra in ben altra maniera, segnando una doppietta ai bianconeri, in cerca di centri per la prossima stagione. Di sicuro un sistema ben più redditizio per trovare un altro datore di lavoro.

tre LA VENDETTA DELL’EX
Di solito in questi casi si parla del classicissimo “gol dell’ex”, fatto sempre molto comune in qualunque sport di squadra. Stavolta però al centro dell’attenzione ci va un allenatore, Mike McNamara, che ha preso le redini del Bienne dopo il siluramento di Kevin Schläpfer. Alla sua prima partita sulla panchina dei bernesi l’ex giocatore, assistente, coach degli élite e per un brevissimo periodo anche head coach del Lugano, ha pensato bene di “bagnare” il suo esordio con una vittoria proprio contro i bianconeri, salvo poi subire una pesante sconfitta il pomeriggio seguente a Losanna. Ci tenevi proprio, vero Mike? Va bene, a te lo possiamo perdonare.

quattro VECCHIO A CHI?
Ryan Gardner è tornato a Lugano tra giudizi positivi e perplessità, discussioni tra “esperienza” e “vecchiaia”, ma finora è stato uno dei pochi giocatori bianconeri a mantenere un rendimento positivo. Oltre all’ottimo lavoro difensivo, agli ingaggi (55%) e in box play, il 38enne si sta distinguendo anche sotto porta con 5 reti stagionali. Nelle ultime tre regular season aveva messo a segno rispettivamente 8, 9 e 9 reti mentre oggi tra i bianconeri si trova dietro a Bürgler, Klasen e Hofmann, ma ha segnato più reti dei vari Brunner, Zackrisson e Bertaggia. Non proprio così male…

cinque IT’S JUST ANOTHER MANIC MONDAY
Le Bangles cantavano la canzone citata nel titolo nell’ormai lontanissimo 1986, quando i derby significavano lotte di alta classifica, esaltazione e gloria a ogni battaglia. Per il derby di lunedì sera Lugano e Ambrì Piotta si affronteranno in situazioni decisamente povere di classifica e sarà come sempre difficile fare pronostici. Curioso constatare che quando le due squadre si sono affrontate in data 21 novembre (due volte) a spuntarla sono stati i biancoblù, mentre nei finora tre derby giocati di lunedì ad avere la meglio sono sempre stati i bianconeri. Dati destinati a cambiare in almeno uno dei due casi, per un derby che cade in una situazione piuttosto depressa. Ma alla fine in quei 60 minuti (o più) i numeri e la cabala conteranno poco o nulla com’è di consuetudine in ogni sfida stracantonale. E sarà di nuovo un altro “Manic Monday”

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