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Ambrì Piotta

5 spunti dalle partite del weekend di Ambrì Piotta e Lugano

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


spuntiambri

uno CAMBIARE TUTTO, PER NON CAMBIARE NIENTE
A causa di un calendario poco lineare l’Ambrì non ha ancora incontrato tutte le avversarie di NLA, ma dopo 11 partite ha numericamente portato a termine il suo primo turno di campionato. I biancoblù sono una delle squadre che ha cambiato di più – nove nuovi volti, due nuovi stranieri – ma è particolare come in termini di risultati non sia cambiato praticamente nulla. Dopo 11 incontri il bilancio è complessivamente uguale allo scorso anno e parla di 4 vittorie e 7 sconfitte, 26 reti segnate (solo una in più) e sempre 35 subite. Gli stranieri hanno contribuito allo stesso modo (10 gol), mentre l’unica vera differenza è rappresentata dalle reti in powerplay, lo scorso anno a quota 5 ed ora ferme a 2.

due GAME OVER, SI RIPARTE DAL CHECKPOINT
Il secondo portiere dell’Ambrì Piotta, Gauthier Descloux, si è reso protagonista di un episodio più unico che raro nel corso della settimana, sfruttando una delle tante opportunità permesse dalla creazione dei Ticino Rockets per giocare la stessa partita… Due volte! Ben difficilmente in passato ci si è ritrovati con un giocatore che ha avuto la possibilità di disputare lo stesso stadio di un torneo due volte, ma Descloux ha approfittato di questa particolare “anomalia” per correggere gli errori della serata precedente. Dopo aver rimediato una figuraccia con l’Ambrì contro i GCK Lions, il giovane portiere ha infatti spinto il pulsante “reset” e si è rifatto la sera successiva, ergendosi a protagonista della vittoria dei Rockets sul Berna.

tre CHI HA TEMPO NON ASPETTI TEMPO
Il secondo tempo della sfida contro il Davos era iniziato con il puck spedito diritto in tribuna da Michael Fora, che ha così dovuto accomodarsi sulla panchina dei penalizzati per ritardo di gioco. Il boxplay si è però rivelato più complicato e lungo del previsto per i biancoblù, visto che alla ripresa del gioco il tabellone della Valascia è rimasto bloccato sui due minuti di penalità, senza avviare il conto alla rovescia. Dopo le proteste a gran voce da parte di Kossmann e i suoi, il gioco è stato interrotto ed il cronometro resettato. La cosa si è però immediatamente ripetuta dopo il nuovo ingaggio, con un nuovo approssimativo adattamento del tempo rimanente in boxplay. L’Ambrì ha così finito per giocare almeno una trentina di secondi extra in inferiorità numerica… Per fortuna che di questi tempi la “scatola” leventinese sta reggendo bene.

quattro GLI ULTIMI SARANNO I PRIMI…
… o perlomeno è quello che si spera in casa biancoblù, dopo che da sabato sera la squadra di Kossmann è diventata ufficialmente l’unica a non aver ancora ottenuto una vittoria da tre punti. L’occasione per togliersi questo “pensiero” arriverà martedì in casa del Langnau, proprio contro quell’avversario che sino al weekend condivideva lo “zero” nella seconda colonna della classifica. Sinora però la singola vittoria piena non ha portato troppo bene, visto che a Langnau è saltata la prima panchina della stagione e a Friborgo è in atto una piccola rivoluzione… Un successo contro i Tigers per l’Ambrì avrebbe però l’effetto opposto e scaccerebbe diverse nubi!

cinque LA RIVINCITA DEL GUFO
Saranno sicuramente stati tanti i tifosi biancoblù che la scorsa domenica hanno malignamente ridacchiato vedendo il Lugano buttare al vento la vittoria in quel di Davos, con i grigionesi che nel breve volgere di 3 minuti ed un secondo hanno recuperato due reti ai bianconeri ed hanno poi vinto la sfida dall’overtime. Un crollo che ha avuto del clamoroso, ma bisogna avere attenzione, perchè spesso chi di gufata ferisce… Di gufata perisce. Ed infatti l’Ambrì ha perso praticamente alla stessa maniera la sua sfida con il Davos, vedendo il doppio vantaggio svanire nel giro di 130 secondi, sufficienti agli uomini di Del Curto per segnare tre gol.


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uno SOLO UNA COINCIDENZA? FORSE…
Tutti si ricordano delle difficoltà del Lugano passate solo un anno fa, quelle difficoltà che portarono all’avvicendamento in panchina tra Patrick Fischer e Doug Shedden. Il coach canadese ottenne la sua prima vittoria esterna a Losanna a novembre inoltrato e da lì ripartì la vera rimonta bianconera. A distanza di un anno il Lugano ha incontrato qualche difficoltà all’inizio di questo campionato, ma proprio sulla pista di Malley i bianconeri sembrano aver ritrovato la giusta via e chissà che non sia ancora Losanna il trampolino per la squada di Shedden.

due LA SERA DELLA “PRIMA”
Con una difesa raffazzonata e sempre traballante a causa delle molteplici assenze, ci si aspetta che sia il reparto offensivo a trascinare maggiormente la squadra, ma sul ghiaccio di Losanna a suonare la carica sono stati due che non ti aspetti. Dopo il pareggio di Morini, infatti, sono state le reti di Sartori e Hirschi a lanciare la vittoria dei bianconeri, due difensori non propriamente tra i più propensi ad andare a rete. Per entrambi quelle reti sono state le prime della stagione e vanno viste come premio e conseguenza degli sforzi profusi in un momento difficile per la retroguardia luganese.

tre PETTERSSON CHI?
L’indimenticato svedese dal gol facile ha lasciato grandi ricordi alla Resega, ma c’è chi sta facendo un lavoro tale che la sua partenza sia meno dolorosa di quello che avrebbe potuto essere. Da Zugo è arrivato un certo Dario Bürgler che, bando all’ambientamento, in 10 partite ha già messo a segno 7 reti con uno shooting in rialzo fino al 29%! Certo, difficile battere il record di 11 gol nelle prime 10 partite fatto registrare da Pettersson nella stagione 2014/15, ma il numero 87 è decisamente l’uomo in più dell’attacco bianconero.

quattro E PER FORTUNA CHE NON GIOCANO BENE…
Criticati, spesso fuori dal gioco per buona parte di partita e con poche idee. Poi però si da un’occhiata alla classifica dei marcatori e li troviamo su su in alto con numeri nettamente migliori rispetto a un anno fa. Di chi parliamo? Di Linus Klasen e Tony Martensson, che in questo inizio di stagione hanno ricevuto più di un “mugugno” verso il loro impatto sulle partite. Intanto però il fenomeno barbuto è appaiato in cima alla classifica marcatori assieme ad Arcobello con 15 punti e il suo fido compagno di linea ha un bottino di 10 punti tondi in altrettante partite. Un totale di 25 punti in coppia, quando un anno fa dopo lo stesso numero di partite ne avevano contabilizzati solo 12, nemmeno la metà. Finché giocano così male…

cinque QUANDO NON È SERATA NON È SERATA
Dopo la vittoria all’overtime contro il Berna il coach Doug Shedden ha recriminato contro le molte occasioni sprecate dal Lugano, occasioni che avrebbero aiutato i bianconeri a chiudere il match un bel po’ prima. Tra queste occasioni ce ne sono almeno tre clamorose fallite da Gregory Hofmann, uno che fa dello “scoring sense” una delle sue armi principali. Un disco mandato a lato con Genoni fuori causa, un altro sparato alto col portiere degli orsi fatto sedere, e un ultimo passato a Brunner marcatissimo in un raptus di eccessivo altruismo. Sappiamo che l’Hofmann da tutti conosciuto certe occasioni non le sbaglia praticamente mai e una serata storta capita a tutti, sperando che gli errori di mira si siano esauriti in una serata così.

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