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Ambrì Piotta

5 spunti dalle partite del weekend di Ambrì Piotta e Lugano

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


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uno INSEGUENDO LA VITTORIA… LETTERALMENTE
È stato un inizio di campionato tra alti e bassi per l’Ambrì Piotta, e tanto è successo in questi primi 181 minuti e sette secondi giocati sinora dai biancoblù nella nuova stagione. Una costante è però stata il fatto di dover sistematicamente inseguire gli avversari nel punteggio, visto che mai i leventinesi in queste prime partite sono riusciti a passare in vantaggio. Certo, da un lato si è dimostrato di sapere “reagire”, ma dall’altro sarà presto tempo di riuscire anche ad “agire”, altrimenti la prima vittoria del nuovo anno faticherà ad arrivare.

due PROBLEMI AL CENTRO? ECCO L’ASSO NELLA MANICA!
Con l’infortunio di Adam Hall e la volontà sinora di sfruttare le qualità di Pesonen all’ala, la situazione al centro dell’Ambrì ha creato qualche preoccupazione in questo inizio di stagione. Alla distribuzione dei fogli partita prima del derby della Resega i biancoblù hanno però rivelato il loro asso nella manica! Al centro della seconda linea – per giunta in qualità di Top Scorer! – era infatti segnato il giovane Michal Chmel, portiere dei Ticino Rockets misteriosamente confuso con Emmerton. Certo è che, dopo un Sannitz schierato per la prima volta in difesa, sul fronte leventinese una rivoluzione simile sarebbe stata un po’ troppo.

tre A.A.A, ASSISTENTI CERCASI
Dopo che due anni or sono il Berna aveva deciso di cambiare capitano ogni mese, anche l’Ambrì da questa stagione ha deciso di introdurre un po’ di “brio” nel distribuire le lettere che poi finisco sul petto dei giocatori. Nel caso dei leventinesi la “C” non si muoverà dalla casacca di Paolo Duca, ma gli assistenti saranno nuovi ad ogni partita, dando vita ad una situazione inedita in casa biancoblù. Al derby  il compito è toccato a D’Agostini e Ngoy, ma martedì alla PostFinance Arena la ruota girerà ancora!

quattro DISCIPLINATI, MA ANCHE DISTRATTI
Una delle chiavi del successo per l’Ambrì Piotta sarà la capacità di restare lontano dalla panchina dei penalizzati, ed in questo senso le cose sono andate piuttosto bene nelle prime tre uscite. Infatti, nonostante i biancoblù abbiano già giocato tre partite, risultano essere sin qui la squadra meno sanzionata, con soli 10 minuti di penalità rimediati. Pericoli ridotti al minimo, dunque? Assolutamente no, perchè se in boxplay non è stata incassata nessuna rete, al derby ne sono arrivate ben due mentre si era in powerplay, conducendo ad una sconfitta che oltre al danno ha riservato ai biancoblù anche la proverbiale beffa. Insomma, va bene la disciplina, pur che sia anche tattica.

cinque CAMBIAMENTI NEL LINEUP, MA SOLO SULLA CARTA
Due punti nelle prime tre partite non hanno lasciato soddisfatti i tifosi biancoblù, che chiedono a gran voce dei cambiamenti nel lineup, ad esempio per mettere D’Agostini in condizione di sbloccarsi ed ottenere la sua prima rete in biancoblù. Cambiamenti in arrivo, dunque? Beh, quasi, visto che nelle ultime due partite disputate Kossmann ha presentato alla stampa delle formazioni completamente rivoluzionate, salvo poi confermare tutti i suoi blocchi al primo cambio sul ghiaccio. Chissà che dopo due “finte”, a Berna si decida sul serio di rimescolare le carte…


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uno IL TERRORE DEGLI EX
Una prima volta era capitato ad Alessio Bertaggia (andato a segno contro lo Zugo per ben 8 volte dal suo passaggio a Lugano), subito dopo a Calle Andersson, capace anche lui di far male ai suoi ex compagni. I tifosi dei tori forse se lo aspettavano già anche con Dario Bürgler, così il numero 87 ha fatto in fretta, come per strappare un dente. Come? Sondell? No, con lui sono rimasti tranquilli.

due RESEGA MULTIFUNZIONE
Che la Resega fosse polifunzionale per molti sport al di fuori dell’hockey su ghiaccio era ormai assodato. Purtroppo la città di Lugano è rimasta orfana della pallavolo, che disputava le sue partite europee alla Resega ma sabato, in occasione del derby, il Dicastero Sport ha constatato che ospitare le partite di pallanuoto potrebbe non essere così impossibile con certe temperature. Per la serie ” prendi uno straccio e asciuga per terra”.

tre “GUARDA, È LÌ! OPS…”
Scontro duro tra il bastone di Alessandro Chiesa e il viso dell’altro capitano in pista nel derby, Paolo Duca. Per un tratto non si è capito il motivo di un bastone tanto alto da parte di Chiesa, che ha rischiato di ferire il suo avversario, ma il suo immediato e istintivo gesto di scusarsi e sincerarsi delle condizioni di Duca ha chiarito la dinamica. Gli arbitri hanno fermato il gioco perché avevano perso di vista il disco e il difensore bianconero voleva indicare dove si trovasse il puck colpendo però il povero Duca. Grazie, però la prossima volta usa il dito.

quattro NON L’HAI MICA CAPITO (CHE ERA BOXPLAY)
Quando Damien Brunner si è visto comminare 5 minuti di penalità (più quella di partita) con il Lugano in vantaggio 2-1 era chiaro che il momento potesse girare in pieno favore dell’Ambrì Piotta. Invece quello che è successo è che i bianconeri hanno segnato ben due volte in inferiorità numerica, trovando anche il game winning gol con Hofmann. Ma in pista qualcuno non lo aveva mica capito chi era in inferiorità…

cinque CHE ANNO È, CHE GIORNO È…
Nella sua “I giardini di marzo”, Lucio Battisti si poneva queste domande, e a qualcuno saranno venute in mente quelle parole leggendo il line up del Lugano sceso in pista nel derby. Nella terza linea infatti si leggevano i nomi di Sannitz, Bertaggia e Gardner, e fatta eccezione per il giovane Alessio che ha sostituito il padre Sandro, sembrava di essere tornati indietro fino ai primi anni 2000. Senza parlare poi di quando lo stesso Gardner è finito sul tabellino per aver chiuso il derby numero 210 con la rete a porta vuota, lui che giocò la sua prima sfida cantonale in occasione del derby numero 104, ben 18 anni fa…

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