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Ambrì Piotta

5 spunti dalle partite del weekend di Ambrì Piotta e Lugano

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


spuntiambri

uno CHRISTIAN “NICOLINO” STUCKI
È il giocatore più basso della squadra, ma sicuramente anche il più versatile. Dopo un periodo passato in tribuna, Stucki è tornato in pista nelle ultime settimane, ed ha confermato la sua volontà nel fare di tutto pur di ottenere un posto in squadra, rappresentando un vero e proprio “jolly”. Dal ruolo naturale di ala a quello di 13esimo attaccante, Stucki si è trovato anche a giostrare in difesa, come già gli era successo nel preseason agli ordini di Pelletier. A molti ricorda già il buon Nicola Celio, che nella sua seconda parte di carriera aveva fatto della versatilità il suo punto di forza!

due GOALIES GENTLEMEN AGREEMENT
La tensione nella sfida di venerdì tra Ambrì Piotta e Berna era evidente, anche se l’importanza dell’appuntamento ha avuto un effetto diametralmente opposto sulla capacità di esprimersi delle due formazioni. Il match ha però fatto da teatro a due delle reti più goffe che si sono viste nell’arco della settimana, con Zurkirchen che si è visto intercettare in maniera fatale un rilancio da Scherwey, mentre sull’altro fronte Stepanek ha ricambiato il “regalo” lasciandosi sfuggire un tiro sicuramente non irresistibile di Daniele Grassi. Insomma, anche nella sfortuna, dei veri gentlemen a ritornare il favore!

tre C’È SEMPRE UNA PRIMA VOLTA
Alla fine il momento doveva arrivare. Alexandre Giroux è finito in sovrannumero nella serata di sabato, quando coach Kossmann ha optato per far sedere il canadese in tribuna e mandare in pista Markus Nordlund. Per lo sniper si è trattata della prima esclusione per scelta tecnica da quando è in biancoblù, con la striscia di sei partite consecutive in cui è andato a punti (quattro gol) che non è così bastata per far prendere l’ago della bilancia a suo favore. Giroux rimane però un’arma imprescindibile per i biancoblù, nonostante abbia avuto troppo spesso le polveri bagnate.

quattro COME UNA PAPERELLA AL LUNA PARK
Se l’intenzione è quella di far allenare il più possibile Sandro Zurkirchen in vista degli impegni con la Nazionale, l’intento può dirsi riuscito, ma se la volontà dell’Ambrì è quella di tornare a fare punti importanti, la fase difensiva dovrà fare meglio. Il portiere leventinese è infatti stato preso di mira da oltre 120 tiri nel corso dell’ultima settimana, con un picco di 51 toccato contro il Berna! Insomma, qualcuno dia una mano a Zuri, prima che per carnevale decida di vestirsi da classica paperella da Luna Park!

cinque CINQUE CERCHI E UN DODECAEDRO?
La mancanza di aggiornamenti in merito al progetto della Nuova Valascia sta lasciando sulle spine i tifosi biancoblù, ma dietro le quinte si continua a lavorare senza sosta. Sicuramente interessante l’indiscrezione venuta a galla negli ultimi giorni, secondo la quale la nuova pista dei leventinesi potrebbe addirittura rientrare nel progetto di candidatura olimpica della Svizzera per i Giochi del 2026. Oltre al tanto chiacchierato dodecaedro, la Valascia potrebbe avere anche il “sigillo” olimpico a renderla unica! A pensarci sembra pura fantascienza, eppure….


spuntilugano

uno NOI UOMINI DURI
Dopo l’infortunio, Julien Vauclair è tornato in fretta a macinare ghiaccio assieme ai suoi compagni, con una maschera apposita per proteggere il viso. Ai nostri microfoni, il buon Julio ci ha confermato di avere ben tre fratture tra zigomi e naso, ma questo non ha fermato l’orgoglioso 36enne, che con la maschera intera è andato a fare il paio con Reuille, “esperto” della situazione. In fondo, il suo compagno ha insegnato bene quale sia il coraggio e la soglia del dolore dei giocatori di hockey, fratture al viso o no, una maschera intera come si indossava da ragazzini e via come se nulla fosse…

due IT’S A LONG WAY TO THE TOP
Con il gol segnato a Ginevra, Fredrik Pettersson ha toccato quota 23 in stagione, con 10 bersagli centrati nelle ultime 10 gare. Con questi numeri, il topscorer del Lugano è tornato in cima alla classifica dei marcatori per numero di gol, staccando di una rete Matthews e Sprunger, “fermatisi” a 22. Lo svedese aveva chiuso la scorsa stagione come miglior marcatore assoluto della LNA, ma all’inizio di questa faceva fatica ad andare a rete, salvo poi trovare la svolta con la doppietta casalinga contro il Kloten al 1° dicembre 2015, per poi non fermarsi più. Da quella giornata fanno infatti ben 17 centri in 19 partite per Pettersson, che ha dimostrato con la costanza e il lavoro che la via è lunga per tornare in cima, ma non per questo impossibile da percorrere.

tre FATE IN FRETTA CHE LA STRADA È LUNGA
Le trasferte a Ginevra sono sempre indigeste per chi parte da distanze considerevoli come il Ticino, per questo le squadre che al sabato tocca il secondo impegno proprio in riva al Lemano, cercano sempre di arrivare il più riposate possibile. I giocatori del Lugano hanno preso sul serio questa cosa, mettendoci solo 15 minuti ad affossare il Langnau portandosi sul 5-0 e chiudendo la pratica in pochissimo tempo. Fate spazio che sul pullman vogliamo dormire.

quattro STAVOLTA CI SIAMO ANCHE NOI
La passata stagione, i soli tre migliori marcatori del Lugano alla fine della regular season avevano messo assieme la bellezza di 65 reti (33 Pettersson, 20 Klasen, 12 Filppula) praticamente da soli arrivavano al 42% dei gol messi a segno dalla squadra. Questa stagione, a qualche partita dai playoff, i primi tre marcatori bianconeri (Pettersson, Hofmann, Brunner) arrivano “solo” a 51 gol, ma poi facendo scorrere i nomi e le cifre si scopre che c’è Bertaggia a quota 12, Klasen a 11, Martensson a 10 e persino Sannitz a 8 (miglior risultato della sua carriera in regular season). Quindi non più solo una coppia a trascinare la squadra, ma molta più profondità, con giocatori da secondo e terzo blocco decisivi come alla Resega non capitava da anni.

cinque BUONGIORNO, MI PRESENTO: MI CHIAMO MAXIM
Lasciato “a guardare” nella tranquilla vittoria contro il Langnau, Maxim Lapierre ha fatto il suo esordio nella trasferta di Ginevra. Shedden non  lo ha fatto attendere a caso la partita delle Vernets, contro l’avversario che più male ha fatto ai bianconeri negli ultimi anni e contro la squadra che meglio in svizzera interpreta la tattica del gioco di rottura e fisico. Il canadese numero 25 ha apprezzato la cosa, muovendosi bene al centro di Hofmann e Brunner, facendo valere qualità muscolari e di pattinaggio. Ma soprattutto ha segnato una rete di quelle che inquadra bene le sue caratteristiche: vinto con i muscoli il duello con Vukovic – non proprio un fuscello – davanti a Mayer, Lapierre si è girato con furbizia insaccando il rebound. Ah, ma guarda, che sia veramente utile un centro del genere?

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