Social Media HSHS

Ambrì Piotta

5 spunti dalle partite del weekend di Ambrì Piotta e Lugano

garage3

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati da tre a cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


spuntiambri

uno QUANDO L’ERRORE ARBITRALE TI TORNA UTILE…
Nella partita di venerdì contro il Rapperswil il grande protagonista è stato Inti Pestoni, autore di una prestazione da incorniciare e di due reti assolutamente stupende. In pochi si sono però accorti che qualche secondo prima del 2-1 messo a segno dal giovane biancoblù, gli arbitri non avevano fischiato un offside piuttosto evidente dei Lakers. Se ravvisato dal linesman il gioco sarebbe stato interrotto ed il gol di Pestoni non sarebbe arrivato sugli sviluppi dell’azione. Beh, per una volta tanto, ben venga un errore arbitrale!

due QUALCHE FANTASMA DAL PASSATO
Il portiere Michael Flückiger ha vissuto una stagione complicata, soprattutto dopo la commozione cerebrale rimediata mentre era in prestito al Ginevra Servette. Facile dunque immaginare come qualsiasi colpo alla testa rimediato dal portiere biancoblù possa suscitare preoccupazione e, nella sfida di domenica a Davos, qualche momento d’apprensione c’è stato. Nel corso del match Flückiger è stato più volte travolto dagli avversari, rimediando in particolare una botta in testa dopo un incursione di Sciaroni… Se poi non bastasse, il numero 87 ha respinto anche un paio di puck con la testa, sfidando i fantasmi del recente passato.

tre CHE GLI STAMBECCHI SIANO SIMILI AGLI ORSI?
Il Davos ha letteralmente travolto l’Ambrì Piotta nel terzo tempo di domenica, mettendo a segno quattro gol. Dopo aver incassato le reti di Hofmann e Corvi, il povero Flückiger non è riuscito a contenere nemmeno il contropiede di Ambühl, che tutto solo al suo cospetto ha infilato il 4-1. Nell’occasione il portiere dell’Ambrì si è mosso decisamente in anticipo, buttandosi sul ghiaccio e sperando di ingannare il grigionese. Se “fare il morto” può funzionare per salvare la pelle contro gli orsi, con gli stambecchi probabilmente la tecnica di sopravvivenza non sembra funzionare…

quattro LA LINEA CHE NON C’È
12 punti ancora a disposizione, otto quelli da recuperare nei confronti del Bienne, il tutto a patto che Kloten e Friborgo facciano diversi passi falsi negli ultimi quattro incontri di regular season. Insomma, la linea per l’Ambrì Piotta è oramai un miraggio nonostante la matematica ancora non condanni i biancoblù, che devono però fare di tutto per evitare almeno l’undicesimo posto. I ragazzi di Pelletier sono chiamati dunque a navigare a vista, perché se la rotta che porta ai playoff appare burrascosa, ogni punto ottenuto ora diventerà preziosissimo tra qualche settimana.

cinque DOMENICHELLI ALÉ! ANZI NO…
Il top scorer Alexandre Giroux ha rimediato un colpo al volto nel terzo tempo del match di Davos, rientrando negli spogliatoi per farsi medicare e cambiare la maglia, sporca di sangue. Il canadese è tornato in pista con la casacca numero 17, indossata anni orsono da Hnat Domenichelli… Insomma, un piccolo amarcord che ha visto per la prima volta “un 17” rivestire i panni del miglior marcatore biancoblù da “Dome” a questa parte.


spuntilugano

uno GLI STRANI INCROCI TRA IL PASSATO E IL PRESENTE BIANCONERO
Tra i principali artefici della disfatta in quel di Rapperswil ci sono diversi ex luganesi o parenti di illustri personaggi del passato bianconero. In ogni rete sangallese c’è stato lo zampino di chi quella maglia l’ha indossata o l’ha vista “in famiglia”, a partire da chi ha aperto le marcature, ossia Nicolas Thibaudeau, figlio di quel Gilles Thibaudeau formidabile sniper bianconero nella stagione 1991/92, e assistito nell’occasione da Eric Walsky. La seconda e la terza rete sono cadute per mano dell’ex Jordy Murray, fratello di Brady – ora al Kloten – e di Sarah, ex Lugano Ladies. Tutti e tre figli di Andy Murray, sfortunato coach bianconero nella stagione 1992/93 e successivamente vincitore di tre ori mondiali alla guida del Canada. L’assist sulla quarta rete di Nils Berger è di Johan Fransson, difensore “scovato” da John Slettvoll e protagonista di 7 brillanti partite con la maglia del Lugano nella stagione 2008/09. L’unico a non aver partecipato alla “reunion” degli ex è stato Raphael Kuonen, ma oggettivamente sarebbe stato un po’ troppo…

due MA IN FONDO È UN BRAVO RAGAZZO
Quei giocatori che quando sono avversari sono sulla lista nera dei tifosi, ma appena indossano la maglia più amata diventano subito degli idoli. Juraj Simek fa parte di questa categoria, “odiato” avversario con la maglia del Ginevra Servette, subito amato alla prima presenza in bianconero, aiutato dal fatto di aver scritto il suo nome sul tabellino con una rete e un assist. E pochi minuti dopo il termine del match la Curva Nord intonava già il suo nome…

tre È COME ANDARE IN BICICLETTA
Il vizio lo ha sempre avuto, semplicemente doveva ritrovare confidenza e ritmo, proprio come un ciclista scalatore, che di certo non disimpara a stare in equilibrio sulla propria bicicletta. Tornante dopo tornante, guadagnando fiato e pedalate, Damien Brunner è tornato a scalare i passi, o meglio a buttare i dischi in fondo alla rete, “bucando” i portieri avversari per ben 6 volte nelle ultime 4 partite, con gol tipicamente dei suoi. Chi si preoccupava lo faceva inutilmente, per lui segnare è come andare in bicicletta, una volta imparato non se lo dimentica più.

quattro DIVERSAMENTE GIOVANE
Julien Vauclair ha appena superato JJ Aeschlimann nella graduatoria delle presenze in bianconero, toccando quota 713 partite e restando solo dietro a Sandro Bertaggia, recordman con 806 cartellini timbrati. Vauclair ha giocato assieme sia a Aeschlimann che Bertaggia, oltre che ai coach Fischer e Andersson, e ora si trova a essere compagno dei figli rispettivamente del vichingo e dell’inarrivabile Sandro, oltre che avversario in pista di Marc Aeschlimann, figlio dell’ex numero 19. I padri si sono tolti tutti i pattini, lui continua a divertirsi come un ragazzino, come quei figli dei suoi ex compagni. Ma non ditegli che è vecchio.

cinque MI DAI IL TUO NUMERO?
Siamo pronti a scommettere che se facessimo una domanda rapida ai tifosi bianconeri sul numero della maglia di Fredrik Pettersson, alcuni ci penserebbero per alcuni secondi prima di rispondere. Questo perché oltre alla ventina di partite della scorsa stagione, l’ala svedese ha indossato la sua maglia solo per due partite in questa stagione, prendendo poi la maglia e il casco da topscorer già a partire dal 16 settembre, e che indosserà verosimilmente fino alla fine della stagione, a meno di clamorosi sfracelli. Non che dietro di lui non ci sia proprio nessuno, dato che Linus Klasen segue comunque con 50 punti, ma semplicemente perché la stagione del piccolo svedese è stata straordinaria sin da subito. Ah già, lui comunque porta il numero 71.

Click to comment

Altri articoli in Ambrì Piotta