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Ambrì Piotta

5 spunti dalle partite del weekend di Ambrì Piotta e Lugano

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Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati da tre a cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


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uno TICINO TERRA DI SNIPER
Aldilà delle fortune alterne che stanno caratterizzando i finali di stagione delle squadre ticinesi, c’è un tratto comune che lega positivamente entrambi i club. Lugano ed Ambrì possono infatti vantare i primi due marcatori di tutto il campionato, con Fredrik Pettersson primo a quota 32 reti segnate ed Alexandre Giroux ad inseguire a quota 26. Non solo Merlot e lidi per le calde notti estive dunque, il Ticino è anche terra di sniper (seppur d’importazione)!

due YOU NEED A LIFT?
Al termine del match giocato martedì sera contro il Kloten abbiamo incrociato Sean Simpson, fermo su un marciapede a pochi passi dalla Valascia. L’ex allenatore della Nazionale pareva abbastanza corrucciato e lanciava occhiate fugaci da una parte all’altra della carreggiata, probabilmente in attesa che arrivasse il bus della squadra. Passandogli accanto abbiamo esclamato: “You need a lift?” (Ti serve un passaggio?) La risposta è stata lapidale, ma con un misto di sarcasmo ed amarezza: “Yeah I need a lift… Back to Russia!” (Sì mi serve un passaggio… Per tornare in Russia). Probabilmente Simpson non si attendeva delle difficoltà così grandi quando ha accettato l’incarico con il club zurighese, ma è chiaro che il Kloten “ammirato” martedì sera alla Valascia è una squadra sì dal grande potenziale, ma con anche grandi problemi…

tre BLACKOUT IN LEVENTINA
Martedì sera ci accingiamo ad utilizzare il ticket per raggiungere la tribuna stampa, quando qualcosa coglie la nostra attenzione. Tutto è spento, tutto è buio. Sono parecchi i mormorii da parte degli abituali frequentatori delle tribune biancoblù. Arrivati al girello tentiamo di far passare il ticket, ma un addetto ci ferma ed esclama: “Passi passi, non c’è corrente!”. I corridoi ricordavano più quelli di una miniera e l’unica luce arrivava dalla buvette, in fondo alla tribuna. Insomma, un vero e proprio “blackout parziale” che si è fortunatamente risolto a partita in corso. Purtroppo a quel blackout ha fatto seguito quello sportivo, con la squadra che nella partita ha fornito una brutta prestazione contro il Ginevra Servette. E la luce in fondo al tunnel purtroppo sembra sempre più lontana…

quattro ZITTI TUTTI… C’È GIROUX!
L’assoluto protagonista della partita di martedì è stato Alexandre Giroux, che con un suo personale hat trick aveva saputo rilanciare ufficialmente la corsa ai playoff. Al termine dell’incontro la curva lo ha chiamato più e più volte, ma in questa occasione è stato il top scorer a prendere in mano la situazione. Il canadese ha infatti zittito il pubblico, creando un clima di silenzio surreale alla Valascia, per poi far scoppiare nuovamente l’entusasimo con un gesto del bastone. Una scena bellissima, che evidenzia il rapporto instaurato tra Giroux ed il suo pubblico.

cinque SE NON VA… SPUTIAMOCI SOPRA!
Il difensore del Ginevra, Jonathan Mercier, si è reso protagonista di una grande settimana, che lo ha visto andare a bersaglio più volte, fornendo delle grandi prestazioni. Il suo segreto? Difficile a dirsi, ma una sua superstizione l’abbiamo scovata: spesso e volentieri, prima di un ingaggio, abbiamo sorpreso il numero 22 a sputare sulla sua paletta, quasi a renderla più “precisa”. Un po’ particolare come “polverina magica”, ma considerate le ultime prestazioni di Mercier, anche qualche difensore biancoblù potrebbe provarci, non si sa mai…


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uno TOMMI CHI?
Nella prima pausa di Lugano-Losanna, la società bianconera ha convocato i giornalisti per l’annuncio del quinto straniero. Il momento tanto atteso era finalmente arrivato, alimentato da voci incontrollate, deliri di onnipotenza e spettacolari rumors derivanti da innumerevoli e sedicenti parenti o sconosciuti amici “vicini alla società”. Al fatidico momento, Roland Habireutinger ha pronunciato la frase “il Lugano ha ingaggiato il centro finlandese Tommi Paakkolanvaara“. Silenzio. Qualche brusio pensando che il DS bianconero stesse scherzando, fino a quando ci si è resi conto che ora ci toccava scriverne il nome su Twitter, Whatsapp, Facebook e altro senza sbagliarlo. Missione fallita.

due PRIMA LA FIRMA SU CARTA, POI QUELLA SUL GHIACCIO
Prima del match contro il Losanna, il Lugano ha annunciato di aver rinnovato il contratto con Sebastien Reuille per ulteriori due stagioni e per festeggiare l’avvenuta firma, il giocatore numero 32 ha aperto le marcature dopo un quarto d’ora di gioco. Giocatore tra i più amati della Resega, con la sua “Maschera di Ferro” si è subito rivolto verso la Curva Nord, che aldilà di tutto ciò che avviene tra contratti e firme, guarda e applaude ciò che un giocatore dà sul ghiaccio, e in Reuille ha sempre visto un esempio e un gladiatore senza paura.

tre SOLO TU MI PUOI CAPIRE
Non bastavano le defezioni di Filppula e McLean, stavolta Pettersson ha dovuto rinunciare al compagno di banco Klasen per la partita contro il Losanna. Tuttavia, la mancanza del fenomenale numero 86 la si è avvertita solo per pochi minuti, e non solo per la chiara vittoria del Lugano sui vodesi. A vestire i panni di assist man stavolta ci ha pensato Calle Andersson, che ha regalato anche all’abbandonato Pettersson la gioia del gol, giostrando sul ghiaccio come quasi 20 anni fa faceva suo padre Peter. In fondo che c’è di strano? Parlano la stessa lingua.

quattro ORGOGLIO ROSSOBLÙ
Quando è stata l’ultima volta che il Lugano ha avuto un capitano ticinese? Se le statistiche (più della memoria…) non sbagliano è stato nella stagione 1983-84, quando a portare la “C” sul petto era il futuro presidente Fabio Gaggini. Nelle ultime due partite, seppure a causa degli infortuni di Hirschi e McLean, a guidare la squadra bianconera è stato Alessandro Chiesa. Aldilà dei motivi gerarchici per cui il biaschese era capitano contro Zugo e Losanna, un onore del genere deve essere motivo di grande orgoglio per un ticinese, anche perché il roccioso difensore questo riconoscimento se lo è guadagnato a pieni voti.

cinque FINCHÈ NON SUCCEDE, TUTTO VA BENE
Una partita con così tante penalità, colpi proibiti e bagarre come quella tra Zugo e Lugano dello scorso venerdì non si vedeva da tempo, soprattutto in regular season. Colpa dei giocatori, alcuni perlomeno che hanno preferito la vendetta al gioco, ma soprattutto colpa di un quartetto arbitrale a dir poco insufficiente. La gestione della partita è sembrata sin da subito molto leggera e portata avanti sottovalutando gli eventi, finché tra il secondo e il terzo tempo è successo di tutto. Qualcuno nelle postazioni di comando si ostina a proclamare che non esiste un problema a livello arbitrale in Svizzera, ma quello della Bossard Arena non può essere considerato un semplice episodio isolato, bensì un campanello (una sirena più che altro) d’allarme in vista di play off che si annunciano di difficile gestione vista l’incapacità di molti fischietti di leggere le partite.

Studente universitario in Scienze della Comunicazione all'USI, segue giornalmente lo sport a 360°. Si occupa principalmente delle interviste, seguendo da vicino l'Ambrì Piotta.

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