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5 spunti da Lugano: “è successo di nuovo”, domeniche bestiali, urgenze e regolate

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


uno Le domeniche bestiali

Nella sfida pomeridiana della Postfinance Arena il Lugano ha compiuto un’ottima operazione in ottica playoff, agganciando la diretta concorrente del Berna. E lo ha fatto battendo gli orsi per la terza volta su tre in stagione, pure con lo stesso risultato della prima partita nella Capitale. Ora però i bianconeri, bestia nera della squadra di Jalonen dovranno fare i conti con la propria bestia imbattuta, il Davos. I grigionesi saranno l’avversario del back-to-back tra sabato sera e domenica pomeriggio. Se Chiesa e compagni vorranno restare in corsa per un posto nelle prime otto dovranno a loro volta abbattere la loro bestia nera, anche di domenica.

due Questione di urgenze

Con la rete del provvisorio 2-2 in shorthand a Berna, Reto Suri ha messo fine a un digiuno di gol durato ben 23 partite, e con il 5-2 pur a porta vuota Dario Bürgler ha sfatato il proprio tabù che resisteva da 17 incontri. Proprio il numero 87 prima di insaccare la rete ha dato uno sguardo alla sua sinistra dove c’era proprio Suri, e poi nel festeggiare la rete è sembrato quasi scusarsi per non averlo servito, ma probabilmente anche Bürgler aveva un bisogno enorme di vedere un disco finire in porta anche senza portiere. E dal sorriso si è capito che proprio Suri è stato il primo a capire il compagno.

tre “È successo di nuovo”

La famosa frase del film “Notte da leoni” potrebbe averla pensata qualcuno dalle parti della Bossard Arena dopo aver visto David McIntyre fare faville nelle prime due partite del 2020 in maglia bianconera. Negli ultimi anni infatti sull’asse Zugo-Lugano sono stati diversi i transiti di mercato, inizialmente molto favorevoli ai bianconeri (Bertaggia e Bürgler, anche se Sondell non è funzionato), poi meglio è andata allo Zugo (Hofmann, Suri) anche se oggi Lammer ha mantenuto un’ottima resa. Dopo che proprio Hofmann è stato strappato da Reto Kläy ai bianconeri, Domenichelli ha voluto riprendersi il vantaggio rivalutando l’indesiderato McIntyre in questa particolare sfida di “sgarbi”.

quattro Diamoci una regolata

C’è una statistica alquanto particolare che riguarda il Lugano, ed è quella che riguarda le reti in shorthand. I bianconeri sono infatti primi per reti segnate in inferiorità numerica e con quelle di Bertaggia e Suri nel fine settimana fanno 6, come Ambrì Piotta e Zugo. Il problema semmai è che i bianconeri sono pure la squadra che più ha subito reti quando gioca in power play, 6 anche in questo caso, rendendo le situazioni speciali sempre un’incongnita e davvero imprevedibili.

cinque Decisamente buoni, fin troppo

La “cattiveria” di una squadra a volte serve come metro di misura della sua aggressività, ma spesso anche per la sua indisciplina. Significante il dato che riguarda il Lugano, ad oggi la squadra meno penalizzata della lega con 250 minuti di penalità, e giusto per confronto la più penalizzata è l’Ambrì Piotta con 528 minuti. Questo significa che la squadra bianconera è particolarmente disciplinata? Non esattamente, dato che la maggior parte delle chiamate contro la squadra di Pelletier riguarda agganci e sgambetti, sintomi di ritardo sugli avversari e di mancanza di una certa aggressività sul ghiaccio. È pur vero che giocare in box play non conviene a nessuno, ma essere puniti per grinta eccessiva piuttosto che per falli d’emergenza e indecisioni varie sarebbe un segnale diverso.

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