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Ambrì Piotta

5 spunti da Ambrì: ritorno al passato, tempesta perfetta, non è MacKinnon, farsi il Mazzo

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


uno Ritorno al passato?

“Quella di dare un turno di riposo a chi non rende come dovrebbe è più di una possibilità remota”, così si è espresso coach Luca Cereda dopo la sconfitta di Rapperswil sulle pagine del Corriere del Ticino, facendo riferimento all’opzione di mandare in pista alcuni elementi in arrivo dai Ticino Rockets, che hanno dato battaglia al Visp ma non sono riusciti a prolungare la loro stagione.

Chissà che dunque non si possa rivivere una situazione simile a quella della primavera 2017, quando l’Ambrì Piotta di Gordie Dwyer era in chiara difficoltà e con un insidioso spareggio contro il Langenthal da giocare.

Un’importantissima carica di energia arrivò dagli elementi prelevati dai Ticino Rockets, che una volta mandati in pista pattinavano e lottavano il doppio rispetto ai colleghi di massima lega. Tra di loro c’erano i vari Christian Stucki (4 punti nello spareggio), Roman Hrabec (autore del gol valso la salvezza), Tommaso Goi oppure Noele Trisconi.

Quelle settimane sicuramente se le ricorda bene Paolo Duca, che ancora giocava nelle vesti di capitano, così come Luca Cereda, che di quegli esplosivi Ticino Rockets era l’allenatore. Ci ritroveremo di fronte ad una scossa simile? Il tempo lo dirà, ma sicuramente poter avere più tempo per allenarsi e farlo con lo stimolo di qualche volto nuovo non potrà che fare bene.

due Un’ultima volta da protagonista

Non ha voluto salutare i derby in silenzio la vecchia Valascia, che nella sfida contro il Lugano di venerdì ha fatto sentire in maniera marcata la sua presenza, purtroppo però senza fare un favore al suo Ambrì Piotta.

Quella fessura nella balaustra, proprio in prossimità all’entrata della Zamboni, è infatti costata ai biancoblù la penalità scontata da Müller, che ha costretto i suoi a quel 3-contro-5 che Boedker ha sfruttato per infilare l’importante 1-1. Il bastone di Fazzini si è infatti incastrato proprio nel punto sbagliato, e gli arbitri sono stati ingannati dalla scena.

Forse è però stato anche un modo per la Valascia di ribadire la sua presenza, che non verrà dimenticata nemmeno quando ci si trasferirà nella nuova pista. In fondo le balaustre sopravviveranno al cambiamento e verranno trasportate nel nuovo impianto, dopo essere state piazzate a nuovo solo qualche anno fa.

tre La tempesta perfetta

C’è tempesta e tempesta, vien da dire. Una è quella in cui si trova attualmente l’Ambrì Piotta, reduce da sei sconfitte consecutive e per la prima volta scivolato al penultimo posto. L’altra è invece quella che si spera potrà travolgere gli avversari dei leventinesi nel rush finale, con cinque partite a disposizione per lasciarsi alle spalle una tra Rapperswil (il vero avversario diretto) e Berna (che ha però cinque partite da recuperare).

Questo è quello che si auspica Dominic Zwerger, che su Instagram ha cercato di dare la carica con un post che lancia il finale di stagione. “There’s a storm coming that the weatherman can’t predict!”, assicura l’austriaco. Per far sì che la meteo volga a favore dell’Ambrì Piotta servirà però un cambio di marcia anche da parte dell’attaccante, che nelle ultime uscite è sembrato giocare con il vento contrario.

quattro Non è MacKinnon ma… “Oh boy”!

Chi segue da vicino la NHL non si sarà sicuramente perso l’episodio a cui ci riferiamo, ma per tutti gli altri la spiegazione è presto fatta. Nella partita giocata a Lake Tahoe tra Avalanche e Golden Knights, il difensore Alex Pietrangelo non ha nascosto i suoi timori quando si è visto arrivare verso di lui a tutta velocità Nathan MacKinnon, giocatore che ben difficilmente si riesce a contenere quando ha spazio a disposizione.

Microfonato durante la partita, Pietrangelo si è lasciato sfuggire un “Oh boy!” mentre cercava di mettersi in posizione, quasi a voler dire “ecco, ora come lo fermo questo?!?”. Pochi secondi più tardi il disco era nella porta dei Knights.

Beh, il ginevrino Linus Omark non è certo all’altezza di MacKinnon, ma l’effetto sui biancoblù nella recente sfida di Les Vernets non è stato poi molto diverso. Lo svedese ha fatto ammattire i difensori dell’Ambrì, danzando attorno a Zaccheo Dotti e superando Fischer con delle giocate di bastone eccezionali.

“Oh boy”, alcuni giocatori ti sanno proprio far girare la testa.

cinque La direzione di chi si fa il Mazzo

Difficile trovargli posto nella rubrica dedicata ai top settimanali, dove la concorrenza di chi macina reti e punti ha spesso la meglio, ma Elia Mazzolini merita sicuramente una nota di merito in questa sede.

In maniera rocambolesca l’attaccante ha trovato il primo gol stagionale a Rapperswil, ma l’episodio ha rappresentato solo la punta di un iceberg fatto di tanto lavoro sporco, pattinaggio e diverse partite in cui è risultato tra i migliori dei suoi. La sua linea con Trisconi e Kostner è infatti una garanzia, e se tutto il resto del lineup si dannasse l’anima con la loro costanza, probabilmente l’Ambrì si ritroverebbe con qualche punticino in più.

La settimana è invece iniziata con un appello che non si vedeva da tempo, ovvero la lettera del presidente Lombardi che ha fatto discutere gli appassionati e messo un po’ di pepe al finale di stagione.

“Il leone ferito ha il diritto/dovere di tirar fuori ancora qualche zampata micidiale, cosa che ci attendiamo in vista dei pre-playoff”, ha affermato Lombardi. Insomma, è tempo che tutti si facciano il Mazzo.

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