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Ambrì Piotta

5 spunti da Ambrì: lo scoglio del powerplay, equilibri e opportunità, succederà per davvero

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


uno Lo scoglio del powerplay

Sta vivendo un periodo di difficoltà il powerplay leventinese, fase che è finita sotto la lente dopo le ultime due sconfitte contro Davos e Zugo. Le partite sarebbero potute andare diversamente se l’Ambrì avesse sfruttato le tante chance in superiorità numerica, ma domenica pomeriggio la squadra di Cereda ha portato ben a 17 le opportunità consecutive in powerplay non sfruttate (di cui 32 minuti totali nell’ultima settimana).

Statisticamente l’Ambrì ha ancora dei numeri nella media (18.25% di efficacia), ma nel mese di gennaio la percentuale dei biancoblù è scesa al 6.25%, numeri migliori solamente a quelli del Langnau (4.35). Indubbiamente un peccato, perchè i leventinesi lavorano tanto per guadagnarsi queste chance, ed infatti nessuno si è costruito più situazioni di powerplay in questo mese (ben 32).

L’infortunio di D’Agostini in questo senso non aiuta (era stato nettamente il miglior marcatore della squadra in superiorità lo scorso anno con 11 reti), mentre Nättinen ha trovato sinora 7 gol in powerplay, ma tutti tra ottobre e novembre,  pagando poi una certa prevedibilità della sua posizione.

La sua presenza sul ghiaccio sta portando l’Ambrì a tentare molti più tiri da destra rispetto alla scorsa stagione – quando la mancanza di uno sniper come lui aveva portato a prediligere conclusioni da altre zone – ma questo ha portato anche ad una certa ripetitività della manovra, e meno reti dalla zona centrale del ghiaccio.

due Un caso? Io non credo…

Stiamo parlando di Viktor Östlund che, nonostante abbia ancora un’esperienza limitata in National League e di conseguenza un campione statistico poco corposo, si sta confermando sempre di più come un portiere in evidente crescita.

Sinora in questo torneo le partite giocate da titolare dal figlio d’arte sono state solamente due, ma al cospetto si è ritrovato Zugo e ZSC Lions, ovvero i due avversari più temibili della lega. In entrambe le situazioni Östlund ha incassato appena una rete, ed il 96.55% di parate di domenica pomeriggio a Zugo ha strappato nuovamente applausi al termine di una prestazione molto solida e concentrata.

D’altronde la sua crescita era stata evidente già nel mese di dicembre con i Ticino Rockets, quando sull’arco di otto partite aveva fronteggiato 166 tiri bloccandone ben il 95.18%. Ad Ambrì dovrà presto lasciare spazio al rientrante Conz, ma il suo percorso si conferma essere uno da seguire con particolare attenzione.

tre Equilibri ed opportunità

In questo campionato i leventinesi hanno incassato 19 sconfitte, e ben 17 di queste sono maturate dopo aver subito la prima rete dell’incontro.

I numeri dicono inoltre che i biancoblù sono una delle squadre che ha passato il minor numero di minuti di assoluto conducendo nel risultato (il 21.19% del tempo di gioco secondo NLIcedata, solo il Langnau ha fatto peggio con il 19.14%), mentre per contro l’Ambrì è stata la squadra ad aver mantenuto in bilico di più le proprie partite.

L’Ambrì ha infatti giocato ben il 40% del suo campionato sul punteggio di parità, mentre il 38.73% del tempo lo ha passato ad inseguire l’avversario. Dati interessanti, soprattutto se ricollegati alla tematica del powerplay e del killer instinct, che potrebbero contribuire a tradurre le tante situazioni di equilibrio in momenti di vantaggio nel punteggio.

quattro Di necessità virtù

È la qualità principale che sta evidenziando Brian Flynn, impiegato domenica per la terza volta in stagione all’ala ed in generale capace di mettersi al servizio della squadra qualsiasi sia il compito che gli viene chiesto.

Basti pensare che lo statunitense è stato spesso e volentieri il perno attorno al quale Cereda ha operato dei cambiamenti di linee, e dopo 28 partite disputate Flynn ha giocato addirittura con nove compagni diversi. Per lui non è però una novità, visto che nella passata stagione aveva giostrato addirittura con 10 partner di linea nel corso del torneo, dimostrandosi sempre parecchio versatile.

Sinora è stato l’attaccante più impiegato della squadra con 515 minuti di ghiaccio, di cui ne spiccano ben 78 in boxplay (minutaggio più alto dopo Ngoy) e 101 in powerplay. Ha unito tutto questo ad una media di oltre 3 tiri a partita e a 20 conclusioni bloccate, il numero più alto tra gli attaccanti.

cinque Sta succedendo per davvero

© Ad_Myra SA

Sta sentendo la mancanza della Valascia il popolo biancoblù. Con la pandemia in corso i tifosi leventinesi sono costretti a seguire la squadra attraverso i media, senza avere la possibilità di vivere in prima persona le fredde ma appassionanti serate alla pista.

La realtà purtroppo lascia temere che si debba portare a termine la stagione senza pubblico, e questo nel caso dell’Ambrì Piotta significherebbe dover dare l’addio alla vecchia Valasica senza un ultimo pienone.

Il futuro però bussa alla porta e, da sogno quasi proibito, il nuovo impianto biancoblù è sempre più realtà. Per ora ha preso il nome provvisorio di “Gottardo Arena” e, grazie ai servizi pubblicati da TV e giornali nell’ultima settimana, sono i tanti ad aver pensato “accidenti, sta succedendo per davvero!”.

In un misto di nostalgia per quanto sarà presto un passato indimenticabile, e la visione di un futuro che appare più stimolante che mai, tutto il popolo biancoblù è chiamato a stringere i denti, esattamente come la squadra sul ghiaccio. Presto l’Ambrì avrà una pista all’avanguardia e tanti motivi per guardare al futuro con un ottimismo che anni fa si pensava irraggiungibile… Sì, sta succedendo per davvero.

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